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DONNE (1/2) (elenchi # 1)

di Giacomo Sartori

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donne alte e altere

donne alte e altruiste

donne basse e bonarie

altezze altezzose

bassette altolocate inclini alle bassezze

bassette alterate

mediatrici con alti e bassi

donne normali

generaliste

generalesse

vigilesse assonnate

badesse sbandate

badanti sbadate

donne di potere che non ne possono più

donne portenti

donne irresistibili

indossatrici nemmeno anoressiche

ex-indossatrici senza niente addosso

addette stampa delle case editrici

addette stampa delle caste vincitrici

geisha

maestre d’asilo

maestre d’assillo

maestre di sci scioviniste

madonnine guappe del Murrillo

madonne sensualone correggesche

sante bislunghe del Parmigianino

bislungone svergole del Greco

 

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gigantesse di coccio rosa di Picasso

struggenti strabiche del Pontormo

buffe armadione a due ante dubuffettiane

buffoncelle di Buffet

lubricone secessioniste

rifratte donne futuriste

donne al radon di Redon

donne anfora di Campigli

donne anfora in cinemascope

madonne bizantine

levantine con pianti irrilevanti

centaure millenariste

milionarie millimesimate

eschimesi bipolari

cicliste in ritardo col ciclo

cicliste ciclopiche

cicliste urbane con le caldane

sabine rapite

sabine rapate

arrapate rapate

patite di patate

patite di patè

patite di partite

 

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amazzoni appiedate

amazzoni su lambrette neorealiste

sciatrici persiane

slalomiste israeliane

discesiste neoliberiste

bagnanti bagnate

bagnanti seccate al sole naturale

degeneri bagnanti espressioniste

girotondine rotondette di Matisse

furiette scarlatte di Emil Nolde

donne che prendono il sole

donne che prendono il sale

donne sole al sole

donne solette nelle salette d’attesa

donne senza sale

donne pepe e sale

salaci che salgono le scale

peperine coi paperoni

guerriere che sguainano la crema protettiva

nikoniche icone in bianco e nero

bambole rosso cromo in kodachrome

donne che allattano un concentrato lattante

donne che poppano il latte condensato

donne colla cannuccia sotto il cannucciato

donne senza cannuccia nella cappannuccia

lumacone sull’amaca

macache sulla yamaha

donne che ancheggiano sulla nave

donne che ancheggiano sulla neve

fiancheggiatrici sfiancate

massaggiatrici di grandi attrici grandi mangiatrici

attrici nelle fontane barocche

ninfe farlocche nella vasca da bagno

ninfette nelle tasca del ragno

 

 

                               *   *   *

 

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donne che si mordono il labbro sopra

donne che si mordono il labbro sotto

chiacchierone che ti chiedono perché non parli

abbottonate che ti chiedono perché non parti

donne truccate

donne senza trucco

donne con il crucco

donne segate in due

donne con due vite

donne con tre viti

donne con quattro figli

donne con cinque lauree

donne che si assestano il reggiseno

donne senza reggiseno

donne senza speranza

donne con la panza

donne senza ciglia

senza denti

senza fronzoli

senza grilli per la testa

senza pretese

donne speciali

donne speziali

donne che capiscono tutto

donne che carpiscono tutto

donne coi puntini sul visino

donne coi puntini sull’abitino

donne tutte d’un pezzo col due pezzi

donne sotto la doccia

donne sotto la roccia

 

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donne pantera

donne leopardo

giulive monne di Leonardo

donne con un cardo al posto del cuore

donne che reggono il bicchiere con due mani

donne che reggono il boccale con tutta la mano

donne che si sporgono sullo specchio

donne che ti porgono uno spicchio

donne che ti guardano i piedi con sconcerto che poi si rivela cauto interesse

donne che si guardano il deretano

donne che guardano lontano

taciturne che si rosicchiano le unghie

sguaiate che sguainano le unghie

cinesi sedute sui talloni

ticinesi sedute sul polpaccio

donne coi risolini

donne coi bigodini

donne sotto il casco

atlete con il casco

spadaccine

spandone spendaccione

sportivone sporcaccione

 

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donne con i tacchi

donne con i pacchi

tettone felliniane

tettone desichiane

gattone d’oltreoceano sul lettone

lèttoni sui lettoni

allettanti assi da stiro

fumatrici col vocione benigno da fumatrici

donne con la pipa

indiane delle riserve senza riserve

riservate indiane dei film di indiani

indiane dell’India riserviste

neocontadine coi fichi d’india

lagnose con le spalle spioventi

legnose con le spalline imbottite

donne con le palle

donne pallose

pallavoliste

donne buone come il pane

donne buone con il cane

penelopi con tante pene e poco pene

donne con le dita dei piedi strizzate

donne con le dita dei piedi fiere e indipendenti

donne strizzate nel pantalone

donne strizzate nelle buone creanze

donne strozzate dal magone

donne inguainate nel nailon

donne inguaiate nei guai

masochiste maschiliste

donne dei romanzi russi

donne dei romanzi giapponesi

donne omeriche

eroine tragiche con la voce di testa

donne tragiche con la voce di petto

donne magiche

indovine

 

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madonne compassionevoli delle biglietterie

arpie degli sportelli delle imposte dirette

pittrici gotiche con le scarpine da bambola

pittrici naif con gli anfibi

pittrici picchiettate dei muri di casa

donne piegate in due

donne fatte in quattro

quattrinose con la quattro per quattro

sedicenti sedicenni

ex-sessantottine

ex-sessantanoviste

false lesbiche dei porno

rivoluzionarie autentiche

autentiche guerrigliere

pseudo guerrigliere nelle gallerie d’arte

irresistibili resistenti

regine con le calze autoreggenti

figlie di regine a regime

figlie di mignotta senza pagnotta

figlie che mangiano la foglia

figlie che mangiano la sfoglia

autiste d’autobus auliche

autiste autistiche

dentiste dantiste

beatrici disorientate

maestre di yoga in voga

 

(dagli “Elenchi”; segue 2/2)

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6 Commenti

  1. Come si possa sedere sui (propri)polpacci mi pare(anatomicamente) difficile capire.
    Però mi sono divertito.

    • Gamba ripiegata

      Un altro modo di sedersi tipico delle donne è quello di piegare una gamba sotto l’altra. Questo gesto, che ha la stessa valenza della posizione a gambe accavallate degli uomini, offre però il vantaggio di mascherare la chiusura con un’apparente disinvoltura. Così seduta la ragazza può scoprire un ginocchio e mettere in mostra il busto,ma le sue mani tenute dietro la schiena dimostrano il suo desiderio di mascheraere la timidezza e rivelano una finta disponibilità.

      da “Il linguaggio segreto del corpo”, di Anna Guglielmi, Piemme, pag. 115 (e c’è una figura, perchè anche la sua descrizione non è che si capisca molto)

  2. con ciò tutti voi, gentili signori, di donne ne fate un mazzo, quasi degli spigolatori di Sapri, ma le donne in questione, una per una, che gliene importa?

    • ogni redattore di Nazione Indiana è l’unico responsabile dei propri scritti, quindi il colpevole sono solo io (e anzi, sospetto, alcune redattrici potrebbero essere d’accordo con lei);

      io scrivo da tanti anni, e per me scrivere vuol dire lavorare la lingua, farle dire quello che non dice nei discorsi di tutti i giorni, e anche in questo caso, per questi “elenchi”, il mio interesse era quello; e devo confessare che io stesso che sono stato molto colpito, davvero impressionato, dalla quantità di topoi che si porta dietro il linguaggio sulla donna, davvero un pullulare pervasivo, in ogni dominio semantico, per ogni termine o situazione; confesso che non ne ero affatto cosciente (certo per una donna deve essere diverso);
      nonostante una tendenza alla provocazione della quale sono bollato da chi mi conosce, ho cercato qui di non essere volgare, o macho, o offensivo, ma avevo la stordente percezione di quanto la lingua stessa fosse volgare, macho e offensiva; mi stupiva la quantità di luoghi comuni e offese prefabbricate, spesso appunto non belle, e spesso per così dire difficili da aggirare; ma ripeto, forse per voi donne, tanto più se avete riflettuto a queste cose, la mia può apparirvi sciocca ingenuità;

      ma naturalmente capisco molto bene che un esercizio del genere possa essere considerato, se l’autore è un maschio, un divertimento idiota; non era questo l’intento, credo che la scrittura non sia mai solo gioco;

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giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
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