Grazie Francesco.
Siamo tutti sconvolti.
Il cuore pieno di dolore.
Erano artisti della parola, talentuosi.
Avevano l’intelligenza del ridere.
Grande tristezza. abbiamo tutti un ricordo di Charlie Hebdo.
Tutti. Un momento di piacere da guardare un disegno.
Piango nel mio
cuore.
Tanti ricordi di lettura.Per esempio Cabu che mi ha tanto fatto ridere, quando ero adolescente.
Addio amici della libertà di parola.
e sulla possibilità di convertirci ai loro culti conviene che ci mettano una bella pietra sopra. Se volessimo arrivarci ci arriveremo da soli(quando saranno finite tutte le cose interessanti da fare)
continuo a pensare che ci sia dietro un preciso disegno politico e che lo scontro di culture c’entri solo tangenzialmente. ma non sarà l’arma della ritorsione militare che ci aiuterà.
parole… sante.
Il disegno è la fattuale sospensione della democrazia, attraverso la sospensione del dissenso in nome della sicurezza.
Già. Ma il disegnatore chi è?
frase più che criptica senza senso (e sensibilità…)
Perché? Chiedere chi sia l’autore di un disegno – a fronte di una affermazione netta: “Il disegno è la fattuale sospensione…” ecc. – è indice di oscurità criptica e mancanza di senso e sensibilità? Come si deve parlare e scrivere per essere compresi, qui?
Cabu, la firma è sul disegno. copertina di un libro dello stesso disegnatore. effeffe
Je suis Charlie.
Siamo Charlie.
Per la libertà d’espressione.
Cavanna se n’è andato un anno fa, dopo che Carlie Hebdo era stata devastata. Oggi hanno massacrato la redazione, unica colpa l’ironia vera, necessitata. Unica colpa l’eterno sorridere della luttuosa,sanguinolenta seriosità.Non il SIM (Stato Imperialista delle MultinAZIONALI) delle BR, non i centri del Potere, ma dove (Charlie Hebdo) si ironizzava, si derideva….a costo della vita. L’humour bete et mechant era forse quanto di più vivo, fresco, intelligente……
sì, on doit
Grazie, Francesco. Regalo a Charlie e a Nazione Indiana quello che ho sempre considerato il mio migliore aforisma. “Il fascismo e l’ignoranza li combatto con la penna: è l’unica arma che non sanno usare”.
Una domanda? Ma la satira (e Disegni del Fatto ‘discende’ da Wolisnski…) non fa parte dell’espressione artistica? Mi aspettavo da NI una partecipazione (purchessia), una pausa. Il massacro ha colpito tutti. Ma sembra…lo show must go on…Lo show della letteratura? E’ triste e asfittico.
Gentile Carlo, in realtà non si sa più cosa fare, siamo tutti mosche senza testa. Qui almeno si ha la possibilità di non piangere lacrime di coccodrilli (il plurale è voluto), ma di comunicare realmente attraverso una parola referenziale e non fàtica. Rimane solo la fatica, in quanto mosche senza testa, di avere il loro grande coraggio di posarsi apertamente sugli escrementi, senza la paura del giudizio altrui. Credo che non ci sia nessuno show. Il problema riguarda chi sta chiudendo il sipario.
Grazie amici, cugini italiani per la bella solidarità verso la Francia.
Grazie a Francesco.
Grande emozione.
Tre parole: tolleranza, libertà d’espressione, democrazia.
Rossana, mi perdoni, sarà l’età, sarà che persone come Cavanna, Wolinski, nomi come Charlie Hebdo fanno parte in qualche modo del congenito oramai corredo personale . Ma non sono io un patito di, guardi la stampa mondiale, un fatto mostruoso….Mi pareva che un blog letto e vissuto come NI poteva…Sartori tempestivamente ha fatto questo titoletto e meno male. E’ stata colpita quella ‘libertè’ che nel bene e nel meno bene è stata (ed è ancora) un vessillo dalla Rivoluzione in poi. Davvero mi ero fatto qualche illusione su NI e mi ritrovo nella solita italica parrocchietta…Meno male che c’è Il FQ…Senza offesa per nessuno.
Ehm Carlo, il post che stiamo commentando mi pare piuttosto eloquente. Altre elaborazioni verranno quando i pensieri saranno lucidi, la polvere sul fondo(e le indagini a buon punto)
Diamonds
Siamo lucidi. La libertà di espressione è stata colpita. Giornalisti morti per avere lavorato con audacia, talento.
L’eleganza del ridere.
Le combat continue per vincere la stupidità e l’oscurantismo.
Charlie Hebdo è erede de l’esprit libertin nel senso filosofico des Lumières.
Veronique, forse mi son perso qualche cosa, ma stavo solo dicendo a carlo, che mi sembrava stesse lamentandosi del disimpegno di Ni sui fatti di sangue di questi giorni, di pazientare e di godersi per ora lo spettacolo fin qui offerto dall`egregia vignetta di Forlani(egregio=fuori dal gregge), e delle parole di contorno
a cura di di Nadia Cavalera "C’è un brano di Kafka che dice che la scrittura deve essere come un’ascia, che rompe uno strato di ghiaccio. Per cui, sostanzialmente, al povero lettore gli diamo, come dire, delle botte sulla testa."
di Francesco Forlani Da un po'sto collaborando con Limina Rivista, con delle autotraduzioni dal francese di piccoli assaggi ( essais) letterari pubblicati in oltre vent’anni sulla rivista parigina l’Atelier du Roman diretta da Lakis Proguidis. Dopo Philip K Dick, Franz Kafka, Anna Maria Ortese, Charles Dickens è stata la volta di Boris Vian. Qui una nota a un libro indispensabile.
Alberto Pavan Il romanzo narra la vita di Antonio Romani, vissuto tra la campagna trevigiana, Padova e Venezia, tra il 1757 e il 1797, l’anno in cui nella notte del 12 maggio, con Bonaparte alle porte, la narrazione si interrompe con un finale aperto che alimenta nel lettore il desiderio di un sequel.
di Pierangelo Consoli Per questo, quando mia madre divenne Alberta, tramutandosi in qualcosa di più collettivo, io non soffrii tanti cambiamenti, almeno per quello che riguardava la gestione delle faccende, perché erano già molti anni che me ne occupavo. Usciva pochissimo, come ho detto, eppure il giorno dei morti restava, nel suo calendario, un rito al quale non poteva rinunciare.
di Claudio Loi 15 album in rigoroso ordine alfabetico per ricordare il 2023 e affrontare le insidie del quotidiano con il piglio giusto. Perché la musica, quella giusta, è la migliore medicina che si possa trovare sul mercato. Buon ascolto!
di Annalisa Lombardi Per questa nuova puntata dei nouveaux réalistes, un polittico di esistenze minime perdute tra i massimi sistemi della vita e della storia. Come nei Racconti con colonna sonora di Sergio Atzeni, la voce dei personaggi è incisa sulla musica di fondo delle cose. (effeffe)
Grazie Francesco.
Siamo tutti sconvolti.
Il cuore pieno di dolore.
Erano artisti della parola, talentuosi.
Avevano l’intelligenza del ridere.
Grande tristezza. abbiamo tutti un ricordo di Charlie Hebdo.
Tutti. Un momento di piacere da guardare un disegno.
Piango nel mio
cuore.
Tanti ricordi di lettura.Per esempio Cabu che mi ha tanto fatto ridere, quando ero adolescente.
Addio amici della libertà di parola.
e sulla possibilità di convertirci ai loro culti conviene che ci mettano una bella pietra sopra. Se volessimo arrivarci ci arriveremo da soli(quando saranno finite tutte le cose interessanti da fare)
https://www.youtube.com/watch?v=1_NctqNddkk
grazie Francesco.
continuo a pensare che ci sia dietro un preciso disegno politico e che lo scontro di culture c’entri solo tangenzialmente. ma non sarà l’arma della ritorsione militare che ci aiuterà.
parole… sante.
Il disegno è la fattuale sospensione della democrazia, attraverso la sospensione del dissenso in nome della sicurezza.
Già. Ma il disegnatore chi è?
frase più che criptica senza senso (e sensibilità…)
Perché? Chiedere chi sia l’autore di un disegno – a fronte di una affermazione netta: “Il disegno è la fattuale sospensione…” ecc. – è indice di oscurità criptica e mancanza di senso e sensibilità? Come si deve parlare e scrivere per essere compresi, qui?
Cabu, la firma è sul disegno. copertina di un libro dello stesso disegnatore. effeffe
Je suis Charlie.
Siamo Charlie.
Per la libertà d’espressione.
Cavanna se n’è andato un anno fa, dopo che Carlie Hebdo era stata devastata. Oggi hanno massacrato la redazione, unica colpa l’ironia vera, necessitata. Unica colpa l’eterno sorridere della luttuosa,sanguinolenta seriosità.Non il SIM (Stato Imperialista delle MultinAZIONALI) delle BR, non i centri del Potere, ma dove (Charlie Hebdo) si ironizzava, si derideva….a costo della vita. L’humour bete et mechant era forse quanto di più vivo, fresco, intelligente……
sì, on doit
Grazie, Francesco. Regalo a Charlie e a Nazione Indiana quello che ho sempre considerato il mio migliore aforisma. “Il fascismo e l’ignoranza li combatto con la penna: è l’unica arma che non sanno usare”.
Una domanda? Ma la satira (e Disegni del Fatto ‘discende’ da Wolisnski…) non fa parte dell’espressione artistica? Mi aspettavo da NI una partecipazione (purchessia), una pausa. Il massacro ha colpito tutti. Ma sembra…lo show must go on…Lo show della letteratura? E’ triste e asfittico.
Gentile Carlo, in realtà non si sa più cosa fare, siamo tutti mosche senza testa. Qui almeno si ha la possibilità di non piangere lacrime di coccodrilli (il plurale è voluto), ma di comunicare realmente attraverso una parola referenziale e non fàtica. Rimane solo la fatica, in quanto mosche senza testa, di avere il loro grande coraggio di posarsi apertamente sugli escrementi, senza la paura del giudizio altrui. Credo che non ci sia nessuno show. Il problema riguarda chi sta chiudendo il sipario.
Grazie amici, cugini italiani per la bella solidarità verso la Francia.
Grazie a Francesco.
Grande emozione.
Tre parole: tolleranza, libertà d’espressione, democrazia.
Rossana, mi perdoni, sarà l’età, sarà che persone come Cavanna, Wolinski, nomi come Charlie Hebdo fanno parte in qualche modo del congenito oramai corredo personale . Ma non sono io un patito di, guardi la stampa mondiale, un fatto mostruoso….Mi pareva che un blog letto e vissuto come NI poteva…Sartori tempestivamente ha fatto questo titoletto e meno male. E’ stata colpita quella ‘libertè’ che nel bene e nel meno bene è stata (ed è ancora) un vessillo dalla Rivoluzione in poi. Davvero mi ero fatto qualche illusione su NI e mi ritrovo nella solita italica parrocchietta…Meno male che c’è Il FQ…Senza offesa per nessuno.
Ehm Carlo, il post che stiamo commentando mi pare piuttosto eloquente. Altre elaborazioni verranno quando i pensieri saranno lucidi, la polvere sul fondo(e le indagini a buon punto)
Diamonds
Siamo lucidi. La libertà di espressione è stata colpita. Giornalisti morti per avere lavorato con audacia, talento.
L’eleganza del ridere.
Le combat continue per vincere la stupidità e l’oscurantismo.
Charlie Hebdo è erede de l’esprit libertin nel senso filosofico des Lumières.
Veronique, forse mi son perso qualche cosa, ma stavo solo dicendo a carlo, che mi sembrava stesse lamentandosi del disimpegno di Ni sui fatti di sangue di questi giorni, di pazientare e di godersi per ora lo spettacolo fin qui offerto dall`egregia vignetta di Forlani(egregio=fuori dal gregge), e delle parole di contorno
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Una risata ce li disseppellirà (citation needed)…