Didascalie: Carol Rama

458x464PanoRama a cura di ArteSera

Nachlass

di

Francesco Forlani

The word is a compound in German:

nach means ‘after’, and the verb lassen

means ‘to leave’.

Per dipingere la vita bisogna attingere agli archivi interiori. Ecco perché certe vite d’artista somigliano a quelle degli internati. E allora diventa capitale la scelta, per quanto si assecondi sempre più o meno la natura, di cedere all’usura o alla dissipazione. A un tavolino di Bistrot sulla Rue St. Antoine un collezionista di monete mostrava a una signora le sue pièces migliori. Si trattava di monete che recassero un errore nell’incisione. – Veda- diceva alla sua interlocutrice – qui è scritto imperorum ma corretto sarebbe stato incidere imperiorum. Manca una I. Le aveva in una busta da lettere e probabilmente non le lasciava mai da nessuna parte. Il collezionista autentico non si separa dalle cose, se le porta addosso; è una cosa anch’egli. Carol Rama invece fa della propria vita e opera un esercizio di “mancamento”.

Copia di 108_nero-Derealizzazione_Depersonalizzazione_2015_(PanoRama)_40,6 x 30,5
108 nero Derealizzazione_Depersonalizzazione_2015_(PanoRama)_40,6 x 30,5

Non è lei a mancare i grandi movimenti d’avanguardia del novecento, arte concreta, pop art, arte povera, che di fatto attraversa, ma sono questi a mancare, essere perduti, evacuati. Mancano dal suo archivio interiore che è la casa atelier di via Napione. Non è la casa ma una camera d’aria, un soufflet. Camera da Musica, camera dell’occhio. Rama, la visione, è innanzitutto Histoire de l’œil. Nel magnifico catalogo Mazzotta del 1985 si alternano la vita dell’artista, en robe de chambre, e quella del mondo-camera. Les pièces tombent en morceaux, le collezioni da Wunderkammer sono incompiute ma non per incompletezza. I pezzi c’erano tutti, s’immagina, in un prima che assomiglia a un’ infanzia felice e che in un dopo diventa perdizione, lascito, caduta. Perfino il nome Olga dell’artista viene trascinato nel gorgo dell’oblio, insieme alle lingue e ai serpenti. Giorgio Manganelli aveva ben colto la naturalezza dell’invenzione di Carol Rama, che altri non è che “la perdita, la sconfitta, la decomposizione”; proprio il contrario dell’arte del bricolage.

 Silvia Argiolas, Ragazza di periferia con uomo tavolo 23x30,5 acrilico e tempera su carta cotone, 2015
Silvia Argiolas, Ragazza di periferia con uomo tavolo 23×30,5 acrilico e tempera su carta cotone, 2015

Le nature morte in forma di ritratti still life viste alla grande retrospettiva parigina riecheggiano, moltiplicate nei lavori di Silvia Mei; il gran tema della paralisi, ossessione dell’artista, si ricompone oniricamente nelle opere di Silvia Argiolas; il tema della liquidità del respiro e dei corpi si arricchisce di polifonia visiva nei disegni di Alessandro Torri; la sospensione dei corpi nello spazio che in Carol Rama si rappresenta attraverso l’uso delle gomme e delle camere d’aria, viene rappresentata nel distacco delle forme, nelle tâches noires di 108 nero.

Cose su cose, hommages che abitano lo spazio ma non il tempo. Del resto il destino della camera di Via Napione sembra lo stesso annunciato dal torinese Xavier de Maistre nel suo Voyage autour de ma chambre: Je marche de découvertes en découvertes- ha scritto. Il viaggio di questi artisti nell’opera di Carol Rama, intorno alla sua camera, sembra indurre colui che passa e guarda a dire lo stesso.

Nota pubblicata nel catalogo PanoRama in collaborazione con Burning Giraffe Art Gallery Torino

Carol Rama  (Torino, 17 aprile 1918 – Torino, 24 settembre 2015)

Informazioni sulla mostra

PanoRama è il catalogo che ArteSera Produzioni ha curato in occasione dell’omonima mostra, un progetto diffuso in sei gallerie del quartiere Vanchiglia a Torino, curato da Olga Gambari. La mostra vuole indagare l'”eredità inconsapevole” di Carol Rama, la grande artista anomala e outsider che proprio in Vanchiglia ha abitato fino alla sua morte, avvenuta in concomitanza con l’inaugurazione di panoRama, il 24 settembre 2015.

PanoRAMA prende la forma di mostra diffusa, intimamente legata al luogo del suo accadimento, cioè al quartiere Vanchiglia, che negli ultimi anni ha visto il fiorire di una serie di gallerie legate alla giovane arte internazionale così come a linguaggi artistici e pratiche espositive che contaminano ambiti diversi. Vanchiglia si afferma come una delle zone con maggior fermento creativo cittadino, quartiere con un’altissima concentrazione di studi, gallerie, laboratori e spazi di creatività emergente e sperimentale; ma soprattutto l’angolo di mondo in cui si è svolta la vita di Carol Rama, che abitava in Via Napione.

Sei gallerie (Burning Giraffe Art Gallery, Galleria Alessio Moitre, NOPX | limitededitionpics, Opere Scelte, PEPE fotografia e VAN DER) ospitano un gruppo di artisti, diversi tra loro per generazione e nazionalità, la cui ricerca si muove – in modo poetico, empatico, mai didascalico – sulle tracce della grande artista. Gli artisti coinvolti sono stati individuati per un’attitudine, un certo carattere, un particolare sguardo verso le cose, un determinato gusto, una modalità di narrare e raccontare storie affini ed empatiche con il sentire, il fare e l’esprimersi di Carol Rama.

Il progetto, nato da un’idea di Andrea Guerzoni, si è poi sviluppato all’interno di un gruppo composto da galleristi, curatori, critici, artisti che ne ha condiviso ogni fase: Claudio Cravero, Andrea Guerzoni, Vittorio Mortarotti, Stefano Riba, Antonio La Grotta, Chiara Vittone, Andrea Rodi, Alessio Moitre, Viola Invernizzi, Emanuela Romano, Valentina Buonomonte, Cristina Mundici, Giorgia Mannavola e Andrea Ferrari, con la curatela generale di Olga Gambari.

Il catalogo presenta sei sezioni, ognuna dedicata alle singole gallerie aderenti al progetto, con i lavori di Silvia Argiolas Francesca Arri, Guglielmo Castelli, Lin de Mol, Michela Depetris, Greta Frau, Andrea Guerzoni, Liana Ghukasyan, Keetje Mans, Silvia Mei, Vittorio Mortarotti, Cristiana Palandri, Mela Yerka, Ann-Marie James, Mario Petriccione, Maya Quattropani, 108  e Alessandro Torri; a corredare le immagini, le libere letture critiche redatte da Sara Boggio, Roberta Pagani, Milena Prisco, Annalisa Pellino&Beatrice Zanelli, Aris Nobatef e Francesco Forlani. La presenza di Carol Rama è un sottotesto che si dipana nelle pagine del catalogo, attraverso la grafica curata da Leandro Agostini.

EDITORE: ArteSera Produzioni

PROGETTO GRAFICO: Leandro Agostini

LINGUA: ita/eng

FORMATO: 14,8 x 21 cm

FOLIAZIONE: 84 pagg

PREZZO DI VENDITA: 18 euro

Il catalogo è in visione presso le gallerie aderenti al progetto ed è in vendita presso:

-TORINO:  Bookshop GAM / Bookshop Pinacoteca Agnelli / Libreria Oolp / Libreria n:b

– MILANO: Gogol & Company

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francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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