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Riscritturine per Pier Paolo Pasolini

di Ferdinando Tricarico

E dopo Marylin

E dopo di te Marylin
bellezza morta del mondo antico
uccisa dalla crudeltà del mondo futuro
mentre i fratelli più grandi
erano distratti nel tombino a spiare
il sorriso al vento della gonna
nessuna è stata più bella.

Rifatte e strafatte
vincitrici del concorso truccato
a Miami come a Casoria
violentate
dalla frigidità delle cose presenti
dal mondo futuro senza futuro
nessuna è stata più posseduta
dall’ impudicizia divina
di sorellina.

Colombella d’oro
qui le dive sono oche di botox
e i tuoi fratelli più grandi
guardoni di pixel.

* * *

Lucciole fasciste

Sono ricomparse le lucciole
seriali informatiche virtuali.
Se ne stanno a lucciolare
per i social patchwork
al riparo dal buco dell’ozono
dove day by day cadono
le speranze di sopravvivenza degli
antropologicamente mutati.

Sono ricomparse luciferanti
per abbagliare la famiglia in mutande
che può toccare la luce digitale
una magia con sede nella Silicon Valley
il cimitero del reale.

Quando nella campagna zigzagavano
c’era il fascismo fascista
mentre si smorzavano nell’industria
c’era il fascismo democristiano
e son sparite nel vuoto del potere
del fascismo non aggettivato.

Sono ricomparse
per la nostra felicità costituzionale:
globalizzate democratiche fasciste!

* * *

Io so

Io so di non sapere
e non cerco le prove
di ciò che siamo
scannatori scannati
dagli opposti monoteismi
del Kapitale.

Io so di non sapere e
non posso cercare le prove
della mia complicità
della mia servitù volontaria
del silenzio degli intellettuali
che non dicono più contro
che nemmeno si contraddicono
che nulla dicono
della crociata contro i corpi
borghesi e proletari.

Io so di non sapere
che siamo cose di cose
merci alla mercè di marci
col culo abbronzato
che c’indebitano sovrani
per sogni e bisogni inventati
e che sanno e hanno le prove
della nostra impotenza
di questa solitudine di folla
che non si pensa mai
moltitudine di folle gioia.

Io so di non sapere
e per questo cerco le prove
della mia ignoranza.

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1 commento

  1. io c’ero, l’ha detta così,
    almeno la prima, lo so
    che certo l’ha detta così,
    però le due dopo non so,
    perché stavo a fare pipì…

    testimonianza diretta. entrambi eravamo al nuovo teatro sanità di napoli, alla serata pasoliniana organizzata da claudio finelli, alla grande. in realtà non sono andato in bagno durante la lettura di ferdinando. fuori al teatro c’è una bellissima foto di pasolini e totò che regge l’ombrello, anzi un parasole che ripara entrambi. totò, genio tragico della risata, protegge pasolini. i due si volevano bene, si sa. e ferdinando è stato bravo.

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Daniele Ventre (Napoli, 19 maggio 1974) insegna lingue classiche nei licei ed è autore di una traduzione isometra dell'Iliade, pubblicata nel 2010 per i tipi della casa editrice Mesogea (Messina).
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