L’umiltà degli schiavi

di Corrado Aiello

Ancora più lontano – mai più bestie
Così ci investe un senso d’altro, quasi
Inumano, a corroderci dentro – astratto
malore alto malessere esatto.

Forse tu non t’avvedi
(Ché a vedere oggi poi tutti non vedono)
Non t’avvedi del padre
Impazzito straziato davanti al corpo del figlio
Aperto-squartato, che gioca con le sue budella –
Di caramello in sangue – prova a farne una collana
Ride a capo chino sfatto prima di urlare selvaggio
Che strappa i propri occhi e li scambia con quelli morti
(Ma nella vendetta solo scorge una peggiore sorte
E nella propria morte forse la vendetta migliore)
Condannato, si condanna a lasciarsi andare, lentamente
Ché il cuore non gli scoppia, anche se la mente cede.

Forse non è lo sguardo
Tuo, quello della madre
Appena prima dell’impatto
Inevitabile col treno
Che suo figlio in fasce sta per maciullare intero
Mentre lui (non un verso né uno strillo
O un gemito) sta, senza capire
Quando si volge verso colei che, sospesa, lì nel fremito
Lo guarda in uno strano modo – e lui la guarda sereno
Prima di volare via dal pensiero
Del mondo solo un poco più sconvolto
Che senza indugio
Che senza motivo
Lo ha travolto.

E poi quel cane bambino innocente
Che scodinzola ancora
(Ignaro, a chi s’affida!) mentre vili
A mo’ di capro lo legano, piano
L’anima gli imbavagliano in gabbia
E freddi, si preparano
A un’ora di tortura.
Lo trattengono fermo
Immobile lo bloccano
Tutto – non può gridare
Ma scatta e si dibatte, non appena avverte la lama –
Non può gridare al padrone-aguzzino
Che pure avrebbe voluto salvare.

Non chiamiamoci barbari
Non siamo anime crude
Primitive affamate
O bruti intelligenti
Noi questo non più siamo.

Invece siamo fuori dell’umano
Eppure dentro dentro
Vi sguazziamo – impotenti.

Il fratello tradito dal fratello
La moglie
Più volte scopata
Davanti agli occhi del marito
Costretto a guardare
A sentire
A vedere
Il fratello
Tradito
Dal fratello.

_______________

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Renée Vivien – “Saffo ‘900”

L’ardente agonia delle rose. Antologia poetica – nella traduzione di Raffaela Fazio (Marco Saya Edizioni, 2023) Dalla nota introduttiva della traduttrice: La...

La circolarità del tempo in Eos di Bruno di Pietro

di Daniele Ventre Un immagine degna del Virgilio delle Georgiche, evocatore dell’ossessivo canto delle cicale, apre il quadro meridiano di...

Ovidio – Metamorfosi – Libro I

traduzione isometra di Daniele Ventre LIBRO I L’animo spinge a narrare di forme che in corpi diversi mutano; questa mia impresa,...

Esiodo – Erga – Le età dell’uomo (vv. 109-201)

trad. di Daniele Ventre Aurea prima una stirpe di uomini nati a morire fecero i numi immortali che hanno dimore in...

Teognide – Elegie – Libro I, vv. 1-52

trad. di Daniele Ventre
Figlio di Leto, signore, rampollo di Zeus, di te mai,/sia che cominci o finisca, io mi dimenticherò,/ma di continuo, al principio e da ultimo e anche nel mezzo/ti canterò: però ascolta, offrimi prosperità.

“L’Arbulu nostru” di Giuseppe Cinà

di Daniele Ventre
L’àrbulu nostru (La Vita Felice ed., gennaio 2022) non è la prima prova poetica di Giuseppe Cinà, che per i tipi di Manni aveva dato alla luce,...
daniele ventre
daniele ventre
Daniele Ventre (Napoli, 19 maggio 1974) insegna lingue classiche nei licei ed è autore di una traduzione isometra dell'Iliade, pubblicata nel 2010 per i tipi della casa editrice Mesogea (Messina).
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: