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alder pollen

di Mirko Bay

Log In #1

Nella periferia di un piccolo monolocale fronte metro riapro gli occhi dopo pranzo. Quello che si direbbe un Riavvia agevolato. Mi butto addosso Killing in the name dei Rage Against the machine. Ragazzo Budweiser liscio i piatti al lavello.
Il monitor aperto sul tavolo, la connessione arranca affastellando pixel che denunciano immagini incerte. Lancio lo sguardo nell’appartamento che trema di tanto in tanto agli orari dei pendolari. Rigiro tra le mani la spugnetta che spumeggia. La canzone l’aveva persa dalle dita la barista. Ieri sera è stata dura uscire. È stato faticoso abbattere la vita raccolta della Full-High-Definition, dell’LCD da polpastrello senza rimbrotti, della luce materna del frigo alle tre di notte, delle ciabatte morsicate dagli strappi.
È stato faticoso uscire per le insegne crude della città, strade depilate in alto a destra da qualsivoglia X di chiusura pagina. L’orizzonte è trascinare il cursore pesantemente dai piedi, dallo stomaco. «Non infognarti in questa cosa della vita reale», #disconnected è difficile quanto riconnettersi. Un verme impanato nella polvere si contorce in bilico sul marciapiedi. Osservo lo Spot del contorsionista in loop. Indice avanti = Lui. Clic su Lui. Clic a vuoto. Verme = Non connesso alle mie falangi falangine falangette, Jack di ossa e tendini e carne che non lo stimolano, non lo ravvivano, non lo smuovono. Vorrei non morisse così di una vitiligine polverosa. Essiccato nello smog. Mi chino e lo raccolgo. Lancio dove vedo del verde (dove credo di vederlo?). Si popola la prospettiva che Verme continuerà in qualche prato. Entro in un locale poco distante. La maratona preistorica termina qui. Clienti sbattono chiappe su chiappe contro sgabelli moltiplicati lungo il bancone. Piccoli focolai di schermi illuminati si accendono e si spengono di brusii. La ragazza dietro al bancone diventerà la mia Killing in the name di oggi. Ma non lo sa. Sorride mentre ricevo verbalmente il questionario del Cosa Voglio da Bere. Evidenzio una riga nel cervello, un’idea. La annullo. Cambio schermata e flaggo una Budweiser media alla spina, se la hanno. Fa di sì. Il FULL-HD alla parete in fondo serve una partita di calcio bella fresca. Le nuche la osservano dai tavoli. Una teoria di magliette sudate si emulsiona nel locale. Degli scarafaggi uno accanto all’altro nascosti nell’anfratto del bancone sotto al mio sgabello miniaturizzano la visione di un’era lontana alla superficie. Dondolano gli occhietti contro il soffitto. Prendo un sorso, e ricordo che la forza di gravità è un’arma.

Log Out #1

 

 

Log In #2

Sono seduto verso la strada. Sono sicuro che qualcuno si fermerà presto. Di tanto in tanto scivolano macchine. Non so di preciso chi si fermerà. Nel gruppo sono in tanti a aver cliccato Partecipa. Abbiamo l’autorizzazione dell’amministratore del gruppo. C’è un lungo prato oltre la corsia. È la Location. Costeggia un viale alberato. Si tratta del manto verde che plana verso sinistra grazie all’effetto dislivello. Ci incontreremo al punto di raccolta. Il punto di raccolta che ha ottenuto più voti è Panchina in Legno. Una volta coagulati intorno a Panchina ci trasferiremo a Piccola Fontana di ghisa installata poco distante dal punto di raccolta esattamente nel luogo di massima pendenza del manto erboso. Ci sdraieremo e fruiremo dell’effetto sdraio donato dalla terra in pendenza. Saremo felici in accordo con le impostazioni dell’evento. Saremo inoltre visibili a tutti: chiunque si trovi a sfogliare lo spazio interno al nostro incontro entro un raggio di 50,0 metri potrà leggere l’espressione dei nostri volti, esperire la dinamica dei movimenti del nostro corpo. Potrà percepire anche il calore e il sudore promanati dall’epidermide (ma soltanto!) in funzione delle (soggettive!) impostazioni sulla privacy di ciascun Profilo. Personalmente pervengo già visibile sin da ora a tutti i guardanti questa panchina. Una volta uscito dal campo Panchina sarò percepibile sin dalla transumanza per tramite di attraversamento pedonale presente sulla corsia. Manto erboso sarà visibile a tutti indipendentemente che siano o meno partecipanti all’evento, in funzione della diretta che avverrà durante l’incontro. Come da avviso in bacheca. Ho impostazioni settate su Sesso Veloce (su prato) ma non in acqua. Ho impostato il Log-Out Immediato su : In caso di rissa. Chiunque voglia vedermi, potrà farlo guardandomi dalla diretta o dalla realtà circostante nel raggio di 50,0 metri dall’epicentro dell’evento. Potrà altresì sostare oppure fermarsi per fruire dell’evento come visitatore. Le impostazioni saranno limitate dal sistema in: Visitatore. Potrà comunque intervenire lasciando un commento in bacheca a posteriori e/o chiedere l’amicizia, ma non potrà usufruire sul posto della Realtà-Evento. Ho peraltro modificato appena adesso lo Stato-personale da «Parteciperà» a «Su questa panchina». Ho apposto il mio Stato-Realtà a mezzo di un cartello illuminato che recita: «Oggi sono seduto su questa panchina». Attenderemo tutti insieme che la Location si popoli, massimizzeremo per un istante la faccia del cielo verso l’orizzonte e scatteremo immagini ingrandite di dettagli. In questi giorni Profili hanno cliccato Partecipa in atteggiamento molto coinvolto. Quando saremo pronti berremo alla fontanella in ghisa da poco installata sul prato. Mangeremo qualcosa al sacco e ci sdraieremo sull’erba scattando immagini che ci invieremo in tempo reale. Condurremo anche una diretta e potremo osservare in quanti ci osservano. Sara bellissimo constatare di assomigliarci così tanto attraverso la realtà. Stamperemo immagini alla mano del nostro evento grazie al supporto della Canon PIXMA iP5000 per la Stampa-Realtà portatile acquistata in gruppo tramite crowdfounding spontaneo ma sentito. Al termine, ciascuno riceverà in dono un foglio plastificato contenente Stampe-Realtà in A4 prodotte artigianalmente mediante Stampa-Realtà portatile Canon che riproduce sul luogo la bellezza dei colori reali in qualità Immagine-Realtà del luogo. Inseriremo le nostre uscite in fila indiana non appena saranno elargiti i saluti più passionali e spontanei riprodotti in una busta attraverso una lettera che ho io stesso redatto e che useremo a casa in camera nostra come Ricordo-Calendario nei mesi successivi a questa giornata. I corpi potranno essere immortalati svestiti durante l’evento. L’acqua sarà distribuita attraverso lo sporzionamento in bicchierini. La quantità fissa verrà eiaculata dalla buona volontà di tutti noi. La materia inorganica verrà riciclata attraverso la tecnica dello scioglimento e della produzione di piccoli Porta-Stato con simbolo Panchina®. Assaporeremo il suono dell’aria che ci raccoglie e esploderemo con gioia l’involucro bicchiere accartocciando all’unisono previo countdown attorno alla fontana. È stata installata l’Immagine-Panchina® poco al di sopra del rubinetto per donare serenità e vivo ricordo immediato del nostro punto di raccolta appena lasciato. Panchina® non morirà mai. Si trasformerà subito dopo l’evento. Tutto intorno alla zona di incontro sul prato potremo lanciare suoni e materia organica a discrezione. Le operazioni sessuali dovranno essere espletate previo controllo Punti-Carisma per chi ha autorizzato il consenso al trattamento dei dati personali sulle Pulsioni-Sessuali. In questo caso i selezionati dal sistema potranno conferire nelle apposite cabine distribuite a raggio intorno alla Fontana e praticare Sesso-Compatibile.

Sto trattenendo sul petto una stampa in A5 della Foto-Realtà della panchina sulla quale non ero ancora seduto poco fa. Sono il primo ad averla scattata, questo mi conferisce quantità numero : 1, Punti-Carisma. Accanto alla foto, su un listello in legno ho fissato l’aggiornamento stato : «Oggi sono seduto su questa panchina per primo». Sono sicuro che ci vuoteremo la testa dalla gioia. Vorrei poter aprire il rubinetto di Fontana già adesso. Non sto più nella pelle al pensiero di far scorrere nelle tubazioni sotterranee il liquido agendo dalle nostre stesse mani. Ho suggerito in bacheca l’acquisto di un involucro per liquido o di una borraccia in modo da poter raccogliere e trasportare qualche decilitro sino a casa come ricordo. L’amministratore del gruppo mi ha rilasciato per questo quantità numero : 1, Punti-Carisma. Dalle proprie abitazioni ciascun avente partecipato potrà connettersi e scrivere come aggiornamento stato approvato dall’amministratore del gruppo : «Sto bevendo dalla fontanella». Stamperemo anche indumenti sulla cui parte posteriore campeggerà la scritta in grande a tutta schiena : «Io ero a Panchina®». Per chi avrà l’autorizzazione Speciale dell’amministrazione del gruppo potrà altresì ordinare in numero non superiore a quantità numero : 1, Bracciale in materiale riciclato con speciale logo Panchina®. Condivideremo la gioia nel gruppo online. Ci sentiremo eccitati. Mancano ancora pochi minuti. Già boccheggio di vibrazioni di là dalla superficie.

Log out #2

 

 

Log In #3

Passanti svelti con le pupille sullo schermo. Le spalle di zaini mezzo vuoti. L’aria infradiciata di uno strano motivo musicale. Fuori dal finestrino, le canne premono contro il fiume. Ondeggiano al vento qualche cinguettio. Una bicicletta si allontana sulla schiena di una maglietta color panna. Qui di fronte ci abita un edificio che dorme a tutte le ore dopo la notte. Un palloncino sgonfio del compleanno guarda all’ingiù. Il brusio della carta rigurgitata da un bidone. Sono il Pop-Up delle passeggiate degli altri. Al lato della strada un locale ospita tavoli e seggiole.
Un cielo granulare stinge l’immagine di estate che mi stavo prefigurando. Lo stomaco, le dita, la pelle poggiàti su un asfalto butterato auscultano una strada anonima. Innesto lo sguardo su pelli e brufoli e pori: involucri scontornati da lieve peluria; su capelli più o meno radi, più o meno lunghi, più o meno scuri, più o meno spesso attraversando la voce mobile del fiume che sciacquetta più a valle.
Il locale è composto di mobilia da bottiglie; di oggettistica da clienti. È armato dai suoi stessi spazi. Clicco a vuoto l’indice di un mouse inesistente. Compaio e scompaio alla vista delle persone in relazione alla loro velocità di crociera mentale. Sul volante vorrei scrivere: Copia-incollare lo sguardo, grazie!. Della ragazza mora strattonata da un bassotto ricordo capelli di vortici scuri e pantaloni stretti. Taglio nella mente un pensiero di carne nuda e sudata (esiste ancora?). Il pulviscolo violato dalla luce scandisce il tempo nuotando nell’aria al rallentatore. Ctrl+C sui suoni assiepati nei padiglioni auricolari. Ctrl+V in quel quartiere deserto. Ctrl+C della riga verde di foglie bellissima di quella siepe. Ctrl+V #dovecàpita ciò che non càpita. Selfie del prato che guarda il prato. Conversazioni svuotate per strada dal microfono di uno Smartphone. Scatti così friabili si sbriciolano lungo la strada. Un grosso cavo elettrico ricurvo sul locale inietta la banda per il Wi-Fi. GSM, GPRS, EDGE, EDGE EVOLUTION, UMTS, 3G, 4G, LTE. Lunga storia potenziale di nuove velocità morte.

Voglio tornare alle mie scarpe da tennis.

Clic

Log Out #3

 

*

[Nell’immagine: polline di ontano al microscopio]

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Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.
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