Articolo precedente
Articolo successivo

MSQ→AMS→PAR #1

di Andrea Inglese, Barbara Philipp, Aleksei Shinkarenko

Si tratta di materiali per costruire storie: foto, disegni, frasi. O sono, forse, resti di storie. Arrivano troppo presto o troppo tardi. In ogni caso, tutto è cominciato a Minsk, da dove Aleksei Shinkarenko, fotografo bielorusso, ha inviato a Barbara e a me delle piccole serie di foto, durante l’inverno del 2015. Barbara Philipp, artista austriaca residente ad Amsterdam, rispondeva alle foto con dei disegni, a volte degli acquarelli. E io rispondevo alle foto e ai disegni, con dei testi scritti direttamente in francese.

Gli invii di Aleksei si sono conclusi all’inizio dell’estate del 2016. Abbiamo costituito 5 episodi, per un totale di 32 foto, 2 video, 44 disegni e 5 testi. Il sito francese amico, Remue.net, ha deciso di ospitare questo lavoro, un episodio a settimana, cominciando da domenica scorsa. Pubblicherò su NI la versione italiana dei testi e una diversa selezione dei materiali di Aleksei e Barbara prodotti per ogni episodio. Nello scarto tra una lingua e l’altra, tra un itinerario iconografico e l’altro, mi auguro che storie ogni volta diverse possano emergere sotto gli occhi dei lettori.

________________________________________________________________________

MSQ→AMS→PAR #1

Penso che sia ora di andare a caccia. Penso di sì. Penso che sia la caccia ciò di cui ho bisogno, è l’epoca che lo vuole, o il clima, o il paesaggio, chissà. Per altro la caccia può essere soltanto un pretesto, ho sempre voluto dedicarmi a qualcosa e anche se, beninteso, non ho più l’età per dedicarmi a un bel niente, potrei percorrere un po’ di chilometri nella postura del cacciatore, potrei procurarmi degli stivali da caccia o almeno camminare come un cacciatore, a testa bassa, le braccia ballonzolanti lungo il corpo, lo sguardo un po’ duro, un po’ cattivo.

In ogni caso sono già abbastanza stanco, e so che un buon cacciatore è anche, ad un certo punto, un uomo stanco. Partiamo stanchi, mi dico, partiamo pieni di stanchezza, con un passo da cacciatore, lento, cadenzato evidentemente, e anche un passamontagna in testa, non dev’essere difficile da trovare un passamontagna blu, come quello dei bambini, i bambini portano sempre dei passamontagna blu, nel bel mezzo della neve li si vede spuntare con il passamontagna blu, e osservandoli avanzare non si ha neppure paura, in ogni caso passamontagna e caccia credo che vadano bene assieme. In realtà, me ne rendo conto, non è facile cacciare, non solo per via delle armi, perché già tra me e le armi, io qui, nella mia attitudine di grande stanchezza, e nello stesso tempo di grande impazienza, e le armi laggiù, in un negozio ben attrezzato, ci sono ampie distanze, delle distanze mentali innanzitutto, bisogna passare dalla non-violenza a una sorta di violenza accettata, tranquilla, non la violenza dell’assassino, o della persona collerica, bensì quella violenza un po’ paesana, rurale, ma no, non mi vedo lanciarmi nella ricerca di un’arma, per via anche della distanza fisica, molto semplicemente.

Camminare, invece, è facile, camminare gli occhi all’orizzonte, ecco una cosa fattibile, non c’è da spremersi il cervello, per prima cosa camminerò, procedendo dritto davanti a me; e poi eventualmente troverò il villaggio buono, e persino il negozio buono, il commerciante affidabile, con abbastanza denaro in tasca per comprare un’alabarda, ma per ora restiamo pragmatici. Quindi è deciso, io cammino, non ho paura di fare molta strada a piedi, bisognerà trovare un sentiero, per il momento qui è tutto asfaltato, sento che non durerà molto, d’altra parte non c’è rumore di macchine, non si sente più nulla.

Non chiedo granché per il mio progetto di caccia, resistere qualche chilometro, trovare un passamontagna, abbandonare la strada asfaltata per un sentiero un po’ più difficile, non so, un piccolo sentiero segreto in mezzo ai larici, gli stivali nel fango, o nella neve, è fattibile, forse avrò l’aria misera, un cacciatore così poco preoccupato della selvaggina, ma non si può mai sapere, tutto può cambiare rapidamente. Mi ficco dei sassi nelle tasche, e appena vedo una lepre, mi lancio nella lapidazione, e poco importa il risultato, la lepre, lei, avrà capito, non era mica uno scherzo, non dubiterà della mia autentica propensione alla caccia, per altro bisognerebbe averne di lepri in una tale stagione, in un paesaggio simile, ma tutto ciò richiede una robusta verifica.

*

.

Fotografie di Alekseï Shinkarenko; disegni di Barbara Philipp.

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. mi è piaciuto, mi ha trascinata. la foto poi il testo e la foto e il testo. soprattutto il testo. si capisce che l’autore è stato anche lui trascinato. e la poesia è così.

    molto.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Da “I quindici”

di Chiara Serani
Allora le Barbie cominciarono a lacrimare sangue rosso pomodoro (Pantone Red HTK 57, It's Heinz!) come una Madonnina qualsiasi.

Collana Adamàs, La vita felice editore

Risposte di Vincenzo Frungillo
Continua la nostra inchiesta sull'editoria indipendente di poesia. Si parla della collana Adamàs.

Rossi-Landi: programmazione sociale e poesia

di Andrea Inglese
Ciò che oggi cerchiamo di definire come il campo della poesia “di ricerca”, è un tipo di lavoro linguistico, interno al programma moderno della poesia, ma che opera simultaneamente su almeno due fronti: quello degli automatismi linguistici del discorso ordinario e quello degli automatismi linguistici insiti nella tradizione del genere letterario a cui fa riferimento.

“La zona d’interesse.” Un paio di cose che ho visto.

di Daniela Mazzoli
La prima cosa che ho visto è stato un mucchietto di persone che usciva dalla sala con gli occhi sbarrati e le teste infastidite dal rumore che si sentiva forte anche da fuori. Come se fossero state costrette a uscire per via del frastuono assordante.

Respirare e basta

di Marielle Macé
Questo libro viene da lontano, da un lungo passato nella respirazione. Viene dai paesaggi avvelenati della mia nascita, da una familiarità con patologie respiratorie che da molto tempo colpiscono certe professioni, certi paesi, certe classi sociali...

Si levano i morti

di Massimo Parizzi
Ma, oltre a contadini, fra i protagonisti di questo romanzo si trovano ragazzini che vanno “a garzone”, scolari e scolare, studenti e studentesse, boscaioli portati via per renitenza alla leva da uomini “con il moschetto”, donne in rivolta contro i “birri”. E, in diversi momenti, a prendere la parola è l’autore stesso: a volte autobiograficamente (...); altre per ragionare di verità e libertà (...).
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: