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Come Rajoy mi fece diventare indipendentista

di Mónica Flores

“Io non ho voglia di andare d’accordo,
ho voglia di andare, d’accordo?”
Caparezza

Questo mio testo nasce da una poesia scritta ieri con la rabbia provocata da una realtà assurdamente surreale. Ieri, nel bel mezzo della notte, mentre i miei pensieri erano oscuri quanto la selva di Dante, sputavo sulla carta del mio quaderno parole che nel futuro saranno ricordo.

Da quasi ormai sette anni sono indipendentista. Sto per raccontarvi come mai solo da sette anni e non da quando ho coscienza politica. Purtroppo, questa spiegazione stupirà molti e non piacerà ad altri. Ma è la verità.
Sono nata in una famiglia la cui origine è l’Andalusia, il sud della Spagna. La mia adolescenza e i primi anni di gioventù sono trascorsi sotto l’influsso ideologico dei miei genitori, profondamente centristi (mai hanno avuto dubbi su questa realtà, mai hanno considerato l’opzione dell’indipendenza).
Nell’anno 2010, però, avevo già 24 anni, avevo studiato Filologia Classica all’università e conoscendo Cicerone, Ottavio Augusto…ho capito il presente. Un presente che si mostrava davanti ai miei occhi in modo quasi assurdo. Erano gli anni di Zapatero e la sua idea di rinnovazione del pensiero e della società spagnola iniziavano dal cambio dei cosiddetti “Estatutos de autonomía”. Tutti abbiamo iniziato a pensare che forse, FORSE, le cose sarebbero migliorate. Quanto siamo stati idioti.
Sono sicura che sapete com’è andata a finire: il PP, Partido Popular, che se Gaius Marius tornasse in vita morirebbe di infarto appena vedesse cos’è diventato ora, ha denunciato l’estatut catalano al Tribunal Constitucional, per essere, appunto, anticostituzionale. Solo il catalano eh, mica bisogna esagerare. Se poi il nuovo statuto andaluso era praticamente identico non importa, quello non venne denunciato. Ma pensavate che sarebbe finita qui? Eh no…il PP ha fatto una raccolta di firme contro i catalani (dal momento in cui lo Statuto fu accettato dalla maggioranza dai catalani e dal nostro Parlament: questa raccolta non era più una questione politica ma un attacco diretto a un intero popolo.
Così un estatut nato dalla volontà popolare catalana rappresentata dal Parlament de Catalunya è stato dichiarato illegale nell’anno 2010. Quello andaluso invece no, niente, è vigente e perfettissimamente legale.
Quindi ecco il punto zero di tutta la storia: da quel momento sono iniziate le mobilizzazioni puntualmente pacifiche dei catalani.
Non voglio far diventare questo testo qualcosa di lunghissimo impossibile da leggere. Visto che avete un’emeroteca dove consultare tutte le manifestazioni dal 2010 in poi e, soprattutto, il perché di esse.
Dal 2010 in poi, anche il PP si è dedicato ad attaccare la cultura, la storia e la popolazione catalane. L’atteggiamento di questo partito fintamente di destra moderata (basta soltanto che controlliate la sua storia per vedere che, in realtà, il PP spagnolo è una coalizione di partiti sia di centro che di estrema destra…non c’è poi bisogno di dire quale fazione controlla il partito in questo momento) ha generato più secessionisti che tutti i partiti indipendentisti insieme. Letteralmente.
Immaginate soltanto una cosa: giorno dopo giorno vi alzate la mattina e vi trovate un qualunque partito europeo che dice cose come che l’Italia è un problema per l’Europa, che l’italiano è un dialetto del tedesco, che la cultura italiana è povera e copia soltanto quella francese, che la vostra economia fa schifo (non importa che sia uno dei PBI più alti dell’unione), che siete una gregge di povera gente incapace di pensare per voi stessi e che i vostri governanti (non importa se di destra o sinistra, se secessionisti o unionisti) vi hanno lavato il cervello ma, il giorno dopo, invece, vi dicono che in realtà siete un popolo di terroristi con delle idee estremiste e atteggiamento violento. Così è stato qua.
Io nel già lontano 2009 non ero secessionista. Nel 2010 mi sono stupita e arrabbiata non poco con quello che è successo e che vi ho detto prima. A partire da quel momento, però, i costanti attacchi del PP verso tutto quello che amavo ed ero hanno fatto nascere in me dei sentimenti che prima non erano miei. Questi attacchi sono stati stupidi non solo dal punto di vista della realtà (perché si basavano su accuse false) ma anche politico, perché grazie ad essi e non, ripeto, a nessun altro motivo, oggi siamo messi come siamo messi. Tutto quello che sta succedendo ha un responsabile diretto ed è il PP con Mariano Rajoy a capo di tutto. Nessun altro.
Vi prego, però, di non giudicarci pregiudizialmente. Noi non siamo come i militanti di quel partito “secessionista” che avete al nord. Quello non è indipendentismo, è altro e molto più pericoloso. Noi siamo soltanto un popolo diverso, né migliore né peggiore, diverso, da quello che avete in mente quando immaginate cos’è la Spagna. Abbiamo una lingua diversa (ma tutti qua parliamo entrambe le lingue, lo spagnolo e il catalano), una letteratura che magari potrei farvi scoprire, una cultura anche negli usi sociali diversa. I nostri vestiti non sono quelli dell’odio. Noi vogliamo risolvere tutto col dialogo. Non siamo noi a somigliare alla Lega Nord.

Ringrazio Martina Cassano per la correzione del testo.

Ps. Questa testimonianza di Mónica Flores – vecchia amica di NI – è stata scritta prima degli accadimenti degli ultimi giorni. L’idea di “aggiornare” il racconto che oltretutto non vuole essere un reportage si è rivelata impraticabile dinnanzi a una situazione così convulsa che può cambiare di ora in ora. (hj)

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16 Commenti

  1. Tutto condivisibile, a livello sentimentale. Ma lo stato spagnolo ha diritto a usare legge e, ove necessario, violenza, per la quale, giova dirlo, detiene il monopolio, per sancire e far rispettare il principio di unità nazionale. I catalani, se vogliono farsi il loro stato, devono prendere le armi non scappare in Belgio.

    • Il parlamento catalano ha usato violenza nel dichiarare l’indipendenza: una violenza istituzionale, alla quale lo stato centrale non poteva che reagire, sebbene l’abbia fatto tardivamente, con i mezzi di cui legittimamente dispone per far rispettare la legge. Uno stato, per essere tale, deve avere un esercito e una moneta: la Catalogna non ha né l’uno né l’altra. E, incidentalmente, ma chi dovrebbe accollarsi il debito spagnolo in uno scenario improbabilissimo di una Catalogna indipendente? Con quale moneta la Catalogna dovrebbe pagare il suo debito? Ovviamente, tutto questo fuori dalla UE, perché il neostato Catalano di cui si favoleggia si porrebbe subito fuori dal consesso europeo. Il mondo non è degli imbelli: accettare questa semplice verità sarebbe già un progresso, accettare la necessità direbbe Simone Weil, cui dobbiamo sottostare tutti, sebbene sia tanto scontato da dover fare arrossire anche il più ingenuo tra noi.

      • Diverse cose:

        – Votare e rispettare il voto, che è quello fatto dal popolo e il governo catalano, NON è mai violenza. Menare anziane, anziani, donne e uomini che volevano votare, sì: https://www.youtube.com/watch?v=-kESpxWLk-8 (ti faccio vedere il link della BBC così non mi dici che manipoliamo, siete troppo abituati a certe cose).

        – Se una legge non rappresenta un popolo, potrà essere legge, ma non sarà legittima. Tutto quanto ha fatto Hitler era legalissimo. Ricordalo sempre.

        – Pagheremo il debito nella moneta che decideremo. Puoi credici. L’Italia 200 anni fa non esisteva e ora esiste, sia che il processo è stato il contrario, ma i Paesi nascono, si trasformano…è successo sempre e succederà sempre. Voglia o non la Ue, vogliate o non gli italiani.

        – Le indipendenze non sono mai stati processi veloci.

        – Giustificare l’uso dell’esercito contro un popolo pacifista, pacifico e indifeso, come hai fatto col tuo commento, non mostra niente di bello su di te come persona.

        • Se è solo per quello i mossos picchiavano come indemoniati gli “indignados” quando manifestavano davanti al parlament o no? La legge è legittima se è approvata secondo procedure legittime, l’esempio di Hitler mi piacerebbe che glielo facesse un ladro dopo averle rubato il portafoglio: Rubare va contro la legge? Ohibó ma se anche Hitler rispettava la legge! Ma lei si rende conto di quello che ha scritto? Ma che societá puó mai essere quella in cui il rispettoo della legge evoca il nome di Hitler? Ma che danno si fa cosí ai giovani ai poveri a tutti coloro per i quali la legge è la sola precaria difesa davanti alla prepotenza? E difatti La famiglia Pujol e Unió la legge non l’hanno mai rispettata, i capitali li esportavano nei paradisi fiscoai, le tangenti le pretendavano e le tasse non le pagavano non sia mai che si potesse confonderi con Hitler.

  2. sono con te, Monica, quando la Slovenia ha unilateralmente dichiarato l’indipendenza la faccenda si è risolta quasi senza violenza e la Germania si è bellamente affrettata a riconoscerla. Ora la Slovenia è nell zona euro!Eccetera. Il potere spagnolo è ancora di ispirazione franchista, purtroppo.

    • La Spagna è un paese liberal democratico in cui si rispettano i diritti umani si fanno elezioni che nessuno mai ha messo in discussione nemmeno in Catalogna e in cui le elezioni le vince il PP perché gli spagnoli lo votano a maggioranza. In Catalogna invece senza avere la maggioranza dei voti popolari aanche se avendo quella dei seggi, una coalizione minoritaria nella societá disprezzando i diritti della maggiornaza dei cittadini, per approvare la legge di sconnessione ha violato la costituzione del paese in forza della quale deteneva la legittimitá parlamentare ha violato le sue stesse leggi e regolamenti approvanda maggioranza semplice una legge di desconnessione che doveva essere approvata a maggioranza qualificata e negando cosí i piú elementari diritti di una opposizione quotidianamente intimidita. Cioé è stato un colpo di stato da manuale. Lo stato spagnolo è intervenuto tardi e in modo blando. Comunque è intervenuto alla fine per compiere il suo dovere di difesa dei diritti democratici di tutti i cittadini, anche di quelli che non la pensano come gli indipendentisti con un consenso parlamentare che éèandato molto oltre quello della sua coalizione governativa. Per esempio con l’appoggio del PSOE.

    • Giá, poi è scoppiata una carneficina di una crudeltá inimmaginabile e la Germania si è affrettata a riconoscere tutti gli staterelli dementi governati da xenofobi genocidi. Invece nel caso di cui si parla la Germania si è affrettata a spiegare che non riconoscerá bellamente mai l’indipendenza catalana. Ma guarda un po`che fortuna neh!

    • Giá, poi è scoppiata una carneficina di una crudeltá inimmaginabile e la Germania si è affrettata a riconoscere tutti gli staterelli dementi governati da xenofobi genocidi. Invece nel caso di cui si parla la Germania si è affrettata a spiegare che non riconoscerá bellamente mai l’indipendenza catalana. Ma guarda un po`che fortuna neh!

  3. Io ho vissuto a Barcellona e da 12 anni vivo a Murcia, la mia impressione è che i catalani e soprattutto le classi ricche catalane abbiano sempre mostrato un disprezzo assoluto per murciani, e andalusi e estremegni, un disprezzo plumbeo e volgare dovuto al fatto che lo sviluppo industrale di Barcellona fu costruito con le braccia dei lavoratori murciani, andalusi e di altri luoghi poveri di Spagna che erano trattati come cani. Lei ha mai letto Goytisolo, sa che cosa fu la lotta d classe in Cataluña nei primi anni dei secolo scorso con i massacri di operai a reveolverate, la morte di Francisco Ferrer e altre cose del genere? Lei ha mai sentito la frase¨Murcianos pistolers? Il suo punto di vista è troppo unilaterale, l’unilateralitá, il non ascoltare la voce degli altri soprattutto se poveri, operai contadini venuti da una fame che non possiamo nemmeno immaginare è davvero la cosa che meno apprezzo degli indipendentisti, Non si trata neppere di non ascotare si tratta di non voler ascoltare. Gli spagnoli del sud in Cataluña erano una massa di lavoratori senza diritti e additati al disprezzo come tutti i lavorato che hanno dovuto abbandonare le loro terre e le loro vite contadine per fuggire alla fame. La classe dirigente catalana post franchista è stata con ogni evidenza una delle piú corrote d’Europa. Mi spiega come è possibile che un popolo tanto rogressista e illuminato come i catalani abbiano subito nel silenzio piú totale il regime pujolista in cui una sola famiglia aveva il diritto a esigere il 5 – 10 percento di tangente su quasi tuti gli investimenti che venivano fatti nel paese? Che nessun imprenditore si ribbellase e denunciasse questo racket, nessun sindacato, nessuna ANC? Convergencia y Unió era un partito di destra come lo è il PP ed un partito corroto come e piú del PP, Durán LLeida, il Palau de la Música sono cose che a lei non dicono proprio niente? Quando una regione è stata governata per tanto tempo dalla famiglia Pujol. che tra le altre cose portava avanti affari torbidi persino con i signori dela Guerra genocidi del Sud Sudan ha poche ragioni di ergersi a giudice fossanche del PP. Il processo di indipendenza catalano è saldamente cotrollato da questi signori che non hanno esitato a ignorare non solo la costituzione spagnola che fu a suo tempo approvata democraticamente anche dai catalani ma persino le loro leggi e regolamenti che imponevano per una legge come quella della sconnessio una maggioranza qualificata e che invece è stata approvata a maggioranza sempllice con la negazione dei diritti dell’opposizione e della maggioranza dei cittadini che anche oggi non sono indipendentisti. Lo stato spagnolo ha il dovere di far rispettare le leggi che gli spagnoli si sono dati democraticamente, ha i dovere e non i diritto, E lo ha fatto con moderazione e senza eccessi.

  4. Nel 2009 mia figlia di sette anni ricoverata a Bercellona in oncología per un tumore maligno si e vista negare la scolarizzazione cui aveva dirittto dal governo acatalano perché essendo murciana non parlava catalano. Adesso mi dica lei uin quale altra regione europea si commette la barbarie di negare la scolarizzazione a una bambima cittadina dello stesso stato e che gode dei pieni diritti di qualsiasi cittadino spagnolo con un pretesto del genere? Se questo non è razzismo o xenofobia come lo chiamerebbe lei? Ma se lo immagina lei se la Lombardia di Maroni facesse una cosa del genere per esempio a una bambina genovese?

    • Questo è falso. Siamo la comunità con più immigranti a scuola. Molti non è che non parlino il catalano, è che non parlano altro che arabo. Basta bugie e demagogia. Grazie.

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Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.
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