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Andrea Raos

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STATEMENT BY AMIRI BARAKA, NEW JERSEY POET LAUREATE 10/2/2002

I WILL NOT "APOLOGIZE", I WILL NOT "RESIGN"! The recent dishonest, consciously distorted and insulting non-interpretation of my poem, “Somebody Blew Up America” by the “Anti-Defamation” League, is fundamentally an attempt to defame me. And with that, an attempt to repress and stigmatize independent thinkers everywhere. This trashy propaganda is characteristic of right-wing zealots who are interested only in slander and...

Sulla forma paranoica

di Andrea Raos Avvertenza : non ho internet a casa, quindi scrivo senza avere sott'occhio i commenti; se dimentico qualcuno, se dico cose già dette... scusate. Per prima cosa tengo a dire che non intendo per nulla mancare di rispetto a Baraka. Conosco un po' il suo percorso ed i suoi scritti; sono quindi cosciente che io (bianco, europeo, con reddito fisso) posso solo confusamente immaginare ciò che deve aver passato...

Poesie pentite

di Liliane Giraudon, traduzione di Andrea Raos si potrebbe immaginare una lettera sarebbe una lettera a una giovane poetessa ma in realtà quella a cui scrivo non è ciò che si potrebbe dire una bambina piuttosto è la sua lingua che è così fresca nel carro dei rifiuti - pentecoste "lingue" sezione della poesia somma di anne senza soluzione colloidale - anne è fresca - la sua lingua somatropa anne non...

Ferocia

di Pierre Jean Jouve Quel giorno, le montagne della sommità erano calde, di cartone; tutto era invaso. La neve smoriva. L'implacabile blu del cielo, che causava il terrore, rimandava a sé stesso in un'acqua senza increspature, come un'unica placca di silenzio; le foreste immobili credevano all'infelicità; e l'aria magnetica era così trasparente che molto lontano, molto in alto, si vedevano i minuscoli dettagli di una terra enorme. I colori, ovunque...

Dialogo di Andrea Raos con Giacomo Sartori (2)

sul suo Anatomia della battaglia, Milano, Sironi, 2005, p. 242 GS Io volevo parlare di mio padre, della sua epica agonia. La storia è venuta fuori mio malgrado, perché il personaggio che andavo delineando ispirandomi a mio padre non avrebbe potuto esistere senza dare spazio anche alla storia, e nella fattispecie al fascismo e alla seconda guerra mondiale. E anche la catastrofe è venuta fuori mio malgrado, come punto di...

Dialogo di Andrea Raos con Giacomo Sartori (1)

sul suo Anatomia della battaglia, Milano, Sironi, 2005, p. 242, 14 euro AR Allora, Giacomo Sartori, avevo letto e apprezzato Tritolo (Il Saggiatore, 1999); adesso ho appena finito Anatomia della battaglia. La fabula del libro è semplice. Ci sono due assi : da un lato, il padre del protagonista si ammala di cancro (a causa di Chernobyl), tiene duro per alcuni anni, poi muore. Questa lunga agonia è seguita passo...

(il coltello)

di Éric Houser traduzione di Andrea Raos 1. g. in tondo / l'unica via d'uscita t. la solitudine / si r. dalla sua stanza si r. dalla società / si s. come un uomo di frontiere ogni racconto crea un po' di effrazione / per il semplice sopravvenire dell'evento r. nella sua stanza / il cielo di un nero spesso a. la natura / le sensazioni interne ed esterne collimate esatte le une con le altre le...

Aspettando Genji

di Antonio Moresco Il 21 maggio alle ore 21 Nazione Indiana organizzerà a Milano, al Teatro i, un nuovo incontro per festeggiare la traduzione ancora in corso della Storia di Genji il principe splendente della scrittrice giapponese Murasaki Shikibu, che uscirà fra un paio di anni presso Einaudi. Questa nuova traduzione è particolarmente importante perché fatta direttamente dal giapponese antico e non -come la precedente- da una traduzione inglese. E’ da...

Prefazione alla Gara poetica presso il fiume Mimosuso di Saigyô

di Fujiwara no Shunzei traduzione di Andrea Raos Per quanto riguarda i costumi del nostro Paese dove il giunco cresce rigoglioso , dato che i canti della baia di Naniwa sono un mezzo per consolare il cuore degli uomini, è probabile che chiunque sia in grado di comporne uno. Tuttavia, quanto allo stabilire con chiarezza quale poesia sia buona, quale cattiva, né io né nessuno è in grado di dirlo. Eccone...

I detti del buon vecchio Mougnot

di Fernand Tourret traduzione di Andrea Raos «Nulla dire di sé.» Vivi che ti scordino. Quando, ciò che sarai Tu solo saprai Più non inquieterai nessuno; Ma a godere appieno Del magro bene, finché scodella Potrai stringere in mano Colma sera e mattina Secondo tua fame, Tuo cuore canterà tua gloria Perché è tua gioia più rara Essere uomo che nessuno invidia. Vivi che ti scordino... Vivi che ti scordino. Vivi che ti scordino. I vivi ti pelano già Nei loro letti d'impazienze Sognano di prenderti questo o...

Da 10 anni in qua, pubblicare le poesie

di Andrea Raos «Gli esseri amati spariscono, la rivoluzione mondiale si sparpaglia in polvere come sterco secco, nel buio dello spazio chi si ama non si incontra più, i golem crollano uno dopo l'altro, il senso della storia si inverte, le passioni vanno alla deriva verso il nulla, il significato delle parole svanisce, i nemici del popolo e le mafie trionfano per sempre, i sogni tradiscono la realtà -...

Litania della poesia

di dj Raos & Inglese MC C’è poeta e poeta (poesia e poesia) come prozia e prozia (pota e priorìa) poema e prossema, poetare e pietire. E c’è critica e critica di vaglia e di voglia, militante ed aitante, c’è cosa e cosa, (scusa e posa), e il rhum e la rima, la strofa e la scrofa. E dopo c’è: il poeta gran mercante (il poeta coribante) il poeta masaccio (o lirismo, o testaccio) il poeta usocapione (sonetto e minestrone) il poeta saccentino (il poeta bel...

Azioni Poetiche

Dossier sulla poesia italiana contemporanea della rivista francese Action poétique, n. 177, settembre 2004 Franco Buffoni, Gabriele Frasca, Giuliano Mesa, Biagio Cepollaro, Aldo Nove, Andrea Inglese, Marco Giovenale, Florinda Fusco, Massimo Sannelli, Flavio Santi - con un disegno originale di Mattia Paganelli Introduzione Tondi di Andrea Raos e corsivi di Andrea Inglese Nel 1994, appena prima di morire, Franco Fortini pubblica il suo ultimo libro di poesia, Composita solvantur ("Che i composti si...

mp 3.1 – Professor Bad Trip

di Andrea Raos Da troppo amare, quanto amara l'arte dei vecchi, alla quale non si arriva. Si muore prima, non pensare che per sé arriva. Pensa ad Anthem 2, di Boulez: quanto breve, che scintilla musica che intanto cade, cadendo si spande, spande che tremando quanto... Oppure al Freitag, che non accadendo, lega. Ti ci ho rivisto dentro, in questo immobile non-fine, per quel tempo che non arrivava. Arriva. E pensare che bastava odiare i giorni, che sarebbe bastato dire "no" ai soli, ai minuti contati...

Pinochet: ingiurie

di Henri Deluy (n. 1931) I Una faccia Di topo In bocca, Rode. II Un cervello D'uccello In gola, Razzola. III Una trippa Di montone In culo, Bruca. IV Un occhio Strappato Di cammello Tra le cosce, Rumina. V Una pelle Di rospo Sull'osso, Sbava. VI Un nervo Di bue Nel cervello, Pensa. VII Un porcellino In piedi Gli vomita Nelle trippe. VIII Non ha Bisogno Di sanguinare Sempre Per piacerci. --------------------------------------------------------------- Pinochet : injures I Une face De rat Dans la bouche, Il ronge. II Une cervelle D'oiseau Dans la gorge, Il picore. III Une tripe De mouton Dans le cul, Il broute. IV Un œil Crevé De chameau Entre le cuisses, Il rumine. V Une peau De crapeau Sur l'os, Il bave VI Un nerf De bœuf Dans le cerveau, Il pense. VII Un goret Debout Lui vomit Dans les tripes. VIII Il n'a pas Besoin De toujours Saigner Pour nous plaire.

Michael Palmer, “Sette poesie dentro una matrice da guerra”

tradotte da Andrea Raos       Costruzione del Museo Nel cratere che trovammo di fianco alla strada qualcosa sarebbe entrato alla fine Nomi che vedemmo sillabati al contrario Nella sabbia trovammo una tavoletta Nei crateri delle bombe che sono intelligenti potremmo trovare una mano È la mano che scrive la mano che sogna un cratere a sinistra e a destra di ciascuna mano La mano è chiamata giorno-nella-notte per via dei frammenti colorati che stringe Non pronunciamo mai la parola deserto e la sabbia non scorre fra...

Prendere corpo, di Gherasim Luca

da La fine del mondo (1969) tradotta da Andrea Raos Io ti floro tu mi fauni Io ti scorzo io ti porto e ti finestro tu mi ossi tu mi oceani tu mi audaci tu mi meteoriti Io ti soglio io ti straordinario tu mi parossismi Tu mi parossismi e mi paradossi io ti clavicembalo tu mi silenti tu mi specchi io ti orologio Tu mi miraggi tu mi oasi tu mi uccelli tu mi insetti tu mi cataratti Io ti luno tu mi nuvoli tu mi altamarei Io ti trasparento tu mi penombri tu mi traslucidi tu mi castelli e...

Il diario del siamese (1)

Liliane Giraudon Un capitolo di La fiancée de Makhno (2004) tradotto da Andrea Raos Una frase deve ogni giorno venire puntata. Ma non sul mondo che attraverso, né su me stesso. "Ossèrvati è la parola del serpente". Franz aveva ragione. Osservarmi, ora che lei non fa più parte del mio corpo, sarebbe tempo perso. Annotare ogni giorno qualche gesto o tracciare linee nello spazio deve servire ad avvicinarmi a lei. Devo raggiungerla. Non...

Tre sonetti

di Jacques Roubaud tradotti da Andrea Raos (Dispatrio è una rubrica dedicata a prime traduzioni di autori stranieri non ancora pubblicate in Italia né su rivista né su volume; consideriamo prime traduzioni anche nuove e inedite traduzioni di testi già apparsi in italiano) ° 2.4.3. vista sette il tempo fugge il tempo, il tempo è come larva il tempo è l'inconscio della terra spande il tempo è sguardo il tempo è trasparenza ai morti alla passione alle...

Sono davvero irritato, mi urta…

di Andrea Raos Sono davvero colpito, profondamente irritato, mi urta l'assurda, nonché (dato il momento storico che viviamo) colpevole genericità di molti interventi recenti sulle culture ed i paesi del Vicino Oriente. In particolare, e semplificando molto, mi sconcerta che si insista a dire "l'Islam" (sempre al singolare!), "i musulmani", per descrivere universi di tale complessità; rinchiudendo così milioni (miliardi) di persone in una gabbia (una sola! fossero almeno...

Muta 2 lingua

di Andrea Raos leggo un brano da Hans Henny Jahnn, Die Niederschrift des Gustav Anias Horn, 2 (Fluss ohne Ufer, III), 1936-1945: «Il plancton nutre gli abitanti degli abissi. Nessuna luce vi penetra. Di conseguenza, non vi si trovano piante. Ma minuscoli cadaveri di animali e d'alghe scendono a pioggia in questa nera immobilità. Ciò che muore nell'acqua sotto il sole, lentamente sprofonda. Lì, nel profondo, è divorato. Miliardi di bocche...

canyouhearmedoctor

Andrea Raos "Doctor? Can you hear me, Doctor? Can you hear me?" Quasi tutte le mattine andavo a consultare la posta elettronica in un internet-café vicino al parco. È uno di quei posti dove si può anche telefonare in paesi lontani spendendo meno che con la Telecom (senza contare che c'è anche gente che non ha il telefono/segreteria/fax in casa - eh già, i poveri esistono ancora). Quasi tutte le...

MUTA, LINGUA

Andrea Raos ...pensando che c'è un scrittore capace di questo : "Ci sono molte possibilità, perché la provvidenza non ammette alcun limite", disse, "ma trovare anche solo una probabilità che concordi interamente con la realtà, è al di sopra delle nostre forze. Non abbiamo alcun potere su ciò che è fuori di noi. Neppure sappiamo a cosa tutto ciò somigli. Non concepiamo incontri a distanza. La scena è...
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