di Christian Raimo
E così in Italia, mentre città come Roma, Firenze, Bologna – sotto la spinta “democratica” dei loro sindaci – si vorrebbero ritrasformare, ogni giorno di più, in piccoli borghi della provincia più profonda, governate da spinte localiste e logiche condominiali, nella provincialissima Mantova per fortuna questo Festival della Letteratura riesce ancora a far respirare un’aria d’internazionalità. A partire da David Grossman, da Orham Pamuk, da Wole Soyinka,...
di Christian Raimo
Perché nessuno crede ai premi letterari? Perché nessuno riconosce ai vincitori quell’autorevolezza, quella qualità, quella primarietà che dovrebbe essere la ragione del premio? In mano alle cordate degli amici, decisi a tavolino dalle case editrici, vittime di poco scaltre manovre lobbystiche, di strategie promozionali di qualche assessorato, è impensabile, diciamo rarissimo, oggi in Italia che un premio letterario abbia quel valore di “classicizzare” un libro che può...
di Christian Raimo
Arrivarono le pulci.
Suo padre non guardava, non guardava nessuno, lungo la strada, di fronte ai questuanti, ai semafori; e nonostante il caldo chiudeva i finestrini della macchina, fino al punto in cui, sforzando la manovella, il vetro sembrava sotto pressione, un altro scatto e sarebbe finito, meravigliosamente, in frantumi.
Andrea dormiva perfettamente bene: l’aria di giugno stropicciava la pelle, e lui si sentiva, lui era parte integrante...
di Christian Raimo
I proiettili al presidente della Cei Bagnasco, perché non si è parlato più di quella storia? Al vescovo arrivano tre proiettili, e una lettera con scritto Monsignore, lei deve morire: se non con queste che le mando, lo farò di persona. Si parla di ennesima recrudescenza sotterranea di anticlericalismo. Poi, per qualche giorno, si sospetta che l’autrice sia Nadia Desdemona Lioce, la brigatista: nella sua cella di...
di Christian Raimo
Nel luglio 2001 stava morendo mio nonno. Non andai a Genova. Avevo altre ragioni per andare e altre per non andare. Paura, pigrizia, obblighi civili. Un mio amico scrittore quarantenne cercava di convincermi: "Andiamo, si rimorchierà che non hai idea". La sera della Diaz ero nel retro di una macchina, alla radio parlavano confusamente di quello che succedeva. Mi venne una strana paura, e un principio di...
traduzione di Luca Dresda, Christian Raimo, Veronica Raimo
3.1
Dato che Liz e John van fuori fuoco,
avvolti da una amorosa foschia,
mio Lettore, verso un altro luogo
volgiamo l’obiettivo, ossia
alla lunga fenditura del suolo:
i rustici indigeni, e lo stuolo
di chi si guadagna da vivere bea-
to, lungo la Faglia di Sant’Andrea.
Gli scambi, il governo, la natura
nel suo splendore, le follie d’amore,
si susseguono senza alcun timore;
sotto di loro giace la frattura,
spaventosa autrice...
No, no, io non ce la faccio più a essere buona. Se passa la linea dell’ultrasoggettivismo il partito implode. E’ stato pesante aprire tutte le mail e leggere cose tipo: “Che vi venga un tumore a tutti”. E così ci troviamo con gli spazi superristretti, ecco cosa ha prodotto questa crisi. E’ un coglione, è semplicemente un coglione. Ma a quelli che ti insultano je devi dì semplicemente: “A...
di Christian Raimo
C’è un tapis-roulant che collega il centro storico con la periferia di Potenza: lì dodici anni fa mi sono augurato che il meccanismo si inceppasse e io sprofondassi all’interno dei cingoli per venire squartato, frantumate le ossa, divelta anche la carne della faccia.
Mi ero lasciato trascinare dal nastro scorrevole ed ero arrivato alla foresteria di cui ero ospite, un ex-seminario, che pareva costruito con...
di Christian Raimo
Uno pensa a Gadda e Pasolini, milanese l’uno e friulano l’altro e tutti e due romani d’assimilazione, che nel Pasticciaccio brutto de via Merulana e in Ragazzi di vita, decidono di utilizzare il romanesco: perché? per la sua carica espressionista, per la sua capacità di verità. Gadda compenetrandolo con l’italiano e partendo dal corpo letterario, le letture del Belli; Pasolini cercando una mimesi incarnata nel parlato delle...
di Christian Raimo
Avendo vissuto la mia infanzia, pubertà, adolescenza, postadolescenza, sempre negli stessi sessantatré metri quadri ma sempre sul punto – io e tutta la mia famiglia – di traslocare da un momento all’altro, di cambiare casa e quartiere, tra riviste di arredamento e giornali di annunci affitti & vendite che si accatastavano sui divani del nostro sempiterno salotto, ho maturato per contrasto una anomala e randomica apprensione per...
di Christian Raimo
Quattro persone vengono trucidate in casa. Una donna, suo figlio, sua madre, una signora che viveva al piano di sopra. Accade in un paesino della Brianza. Da subito si pensa che sia stato il marito della donna. Che è tunisino, ha avuto a che fare con giri di droga, è stato in carcere, aveva screzi con la famiglia della moglie. Si crea immediatamente una contrapposizione...
di Christian Raimo
Le vecchie con le mani flaccide... Questa sarebbe la tua religione! Fa schifo! Quella cazzo d’ipocrisia, le donne con la pelliccetta che ti danno la pace!;il fatto era che Mattia e Milena scopavano regolarmente, e a lei scopare le faceva da funzione verità, le rimuoveva totalmente i freni inibitori in parole e pensieri, e a lui – mentre le gambe gli fibrillavano ancora leggermente dopo esserle venuto...
di Christian Raimo
Andare laggiù, nell’Italia degli anni ’70,
(...i capelli stopposi che non mettono il balsamo,
quelle facce che non usano creme sul viso...),
tra le scritte sui muri, VIVA MAO, VIA DAL VIETNAM,
(tutte perfettamente in stampatello, da bimbi),
tra i megafoni che irruvidiscono le voci,
o tra le macchine che agli incroci stridono sui freni,
fermandosi ai semafori, incanalandosi nei vicoli:
mi è sembrato sempre come passeggiare con mio padre
prima che nascessi, accompagnare mia madre...
di Benedetta Centovalli
Ancora sullo Stivale al lavoro. E qui vorrei cominciare dal maiale, immagine-fulcro della ricerca intorno al «nostro tempo sulla nostra pelle» del denso volume La qualità dell’aria (Storie di questo tempo), appena pubblicato da minimum fax (2004), a cura di Nicola Lagioia e Christian Raimo.
La qualità dell’aria ci sembra ben rappresentare quest’onda lunga di giovani narratori che si sono impegnati a raccontare i nostri giorni. Siamo arrivati...
di Christian Raimo
Nel milleottocentociquantanove
John Stuart Mill fa uscire il Saggio
sulla libertà. Dopo varie prove
per cercar di seminare il contagio
del riformismo nella politica
attiva (coi radicali), compone
con questo libello una critica
all'oppressione sociale. Espone
all'inizio del testo l'obiettivo
dell'opera, ossia assodare
un chiaro principio regolativo
dei rapporti tra lo stato sociale
e l'individuo, sulle questioni:
punizioni legali, e pressione
morale sulla pubblica opinione.
Il compito che quindi si propone
è un compito alto, diventare
un manifesto, essere espressione
elaborata del pensiero liberale.
Il principio...
di Christian Raimo
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Nel maggio di qualche anno fa alle nove di mattina stavo sognando di passeggiare a via dei Salè a Frascati, dove all’uscita di un bar m’imbattevo in Mathias Rust, il tizio che nell’85 atterrò con un Cessna sulla Piazza Rossa. Lui mi riraccontava tutta la storia e poi si buttava ai miei piedi piangendo: mi confessava che non poteva più essere il mio eroe, perché quel gesto...
di Christian Raimo
Quei ragazzi che lavorano alla Tecnocasa
e che chiudono alle nove, anche nove e dieci,
che serrano la porta di un colore bianco
definito, uguale a tutte le altre porte
degli uffici in tutto il Centritalia,
quei ragazzi che si alzano alla sette
e si infilano uno dei tre completi blu
comprati appena dopo l’assunzione,
che fanno turni di dodici ore al giorno,
dieci e mezzo contando l’intervallo,
quei ragazzi che masticando sempiterni
chewing-gum alla fragola e...
di Christian Raimo
Sono arrivato a Torino con il treno alle sette e cinquanta del mattino, con un cielo di ghiaccio. Appena sceso ho telefonato a una ragazza a Roma a cui avevo pensato tutto il viaggio, dormendo e non dormendo sul sedile allungato. L’ho trovata a casa che stava per uscire. A lei faceva piacere sentirmi ma non nel modo perentorio che io mi aspettavo. Scrivo queste cose...
di Christian Raimo
Romane dice a Michel che di carte non ne sa un cazzo e che dovrebbe smetterla, sta imbrogliando un sacco di gente, sta diventando uno stronzo.
“Stronzo non si dice”, mando giù il caffè, tentando di educare Romane, mentre dovrei già essere al lavoro a quest’ora, lei mi punta gli occhi dritti addosso ai miei. Ha quattordici anni e l’ultima lineetta segnata sul muro della cucina è a...
di Christian Raimo
Va là, il rito degli Oscar è avvenuto e ha dato anche l’incoronazione alla cinematografia non così sputtanatamente hollywoodiana (pseudoindipendente), che in alcuni casi sembra la dialettica negativa che serve alla giustificazione dell’ideologia cinematografica più established. Parliamo di questo insomma, dei due film più sopravvalutati della stagione, Lost in translation (migliore sceneggiatura originale) e Le invasioni barbariche (miglior film straniero). E partiamo dal fondo.
Dopo qualche giorno che...
di Vikram Seth ma anche molto di Christian Raimo e Luca Dresda
1.1
Salve Musa, per cominciare è meglio
restar leggeri. O caro lettore,
tanto tempo fa, era il primo abbaglio
degli ’80 , c’era un uomo di nome
John. Era, nel suo campo, realizzato:
giovane, solitario, rispettato.
Una sera attraversando il giardino
accanto al Golden Gate, il suo cammino
s’andò a incrociare con un frisbee rosso
che quasi lo decapitò: “Chi farei
disperare”, pensò, “chi renderei
felice con la mia morte?”....
di Tommaso Giagni e Christian Raimo
No, non hai proprio capito, quello ha scapocciato. Dovevi starci, non è ’r fatto der sangue, l’ha sfranto sul lavandino, io sono entrato al cesso a buffo, pe’ piscià, e c’era Emir per terra. Ma non sai che scena. Come Emir chi? Er Paglia, er Paja. Che te stai a sentì? Damme ’na cuffia. Insomma oggi la tengono in questura. Quella non è una...
di Christian Raimo
Ho l’amore nel sangue, dice lui, e prova a abbracciarla, una, due volte, da dietro, da davanti.
Abbiamo vent’anni, lei fa la voce sicura, Non possiamo pensare che le cose siano queste, le stesse, per tutta la vita.
Sono seduti vicini, guardano tutti e due per terra, ma mattonelle diverse.
E poi tu, gli chiede lei, allora che cos’è che vuoi condividere con me? Tutto, dici “tutto”... “tu-tto”... ma che...
di Christian Raimo
L’articolo sfogo sulla Resistenza nel mondo dei libri che ho scritto qualche giorno fa ha generato un cumulo di reazioni, molte assolutamente adesive, altre assolutamente offese. Persone a cui voglio bene mi hanno tolto il saluto. La colpa è stata in gran parte mia che ho sparato alzo zero, sapendo di insolentire alcuni. Ma la mia idea utopistica era che, scagliando in maniera violenta e sintetica...
di Christian Raimo
Ho partecipato ieri alla tavola rotonda su “La resistenza della letteratura” che è stata organizzata come chiusura di un convegno su Fenoglio. I moderatori sono stati Giulio Ferroni e Gabriele Pedullà, gli altri partecipanti Michele Mari, Piergiorgio Bellocchio, Eraldo Affinati, Emanuele Trevi e Roberto Alaimo. In questi giorni ho passato mentalmente al setaccio idee e suggestioni sul senso della resistenza, su cosa vorrebbe dire oggi “scegliersi una...
di Christian Raimo
Un film può essere valutato come prodotto cinematografico, e poi – se ha una certa rilevanza – come interprete dei propri tempi o come sintomo.
“Buongiorno notte” si presta a tutti e tre i livelli di giudizio, cominciamo.
Prodotto
Come prodotto cinematografico, BN è un film assolutamente deficitario. Nato a detta dello stesso Bellocchio come film su commissione Rai, risente della pressione implicita del committente e della fretta...
di Christian Raimo
Sono andato qualche giorno fa a vedere il malloppometraggio di sei ore di Marco Tullio Giordana, e ho capito un sacco di cose non tanto su questo paese (a quello c’ha pensato il mio presidente che finalmente ha detto chiaro e tondo qual è il genio italico: pane al pane e vino al vino... i tedeschi sono tutti nazisti, gli arabi inferiori, i morti rompicoglioni, i filosofi...
di Christian Raimo
Cari amici di Nazione Indiana,
giorni fa sono andato a vedere Salvatores, Io non ho paura. Ci sono andato effettivamente come si va a un compleanno di uno zio che ti sta un po’ sul cazzo, ma che insomma bisogna dargli una chance di dire qualcosa di simpatico.
Ecco, Io non paura, come questo zio archetipo, è un film orrendo ma lo è in modo paradigmatico. Ossia è una...
Dopo l'attentato dell'11 settembre che ha colpito le "Torri Gemelle" a New York e il Pentagono a Washington, scrittori e uomini di cultura italiani si sono confrontati in un convegno a Milano, il 24 novembre 2001, discutendo su che cosa significa scrivere e operare "in tempo di guerra".Da quel convegno deriva questo libro, curato da Antonio Moresco e Dario Voltolini, che raccoglie riflessioni, interrogativi, testimonianze presentate a Milano, ma...