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cinema

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da “Quando Kubrick inventò la fantascienza”

KUBRICK di Andrea Inglese L'autista di Kubrick sta guidando nervosamente per una stradina asfaltata della Cornovaglia. Kubrick, seduto sul sedile posteriore, agita la testa da un lato e dall'altro, gettando occhiate angosciate dai finestrini. Indossa un casco da football americano e grida all'autista: “Cristo, non superare i cinquanta! Non superare i cinquanta per nessun motivo!” L'autista di Kubrick è abituato a tenere l'auto sui quaranta. Non è questa raccomandazione che lo...

I 60 anni di Filmcritica (I)

Esce per Le Mani di Genova un’antologia sui sessantanni della rivista Filmcritica, dal titolo Senso come rischio (a cura di A. Cappabianca, L. Esposito, B. Roberti, D. Turco, prefazione di E. Bruno). Nata nel 1950, fondata e diretta fino a oggi da Edoardo Bruno, Filmcritica ha sempre costituito un unicum all’interno della storia culturale d’Italia. Ancor prima e forse più dei Cahiers du cinéma, poi ampiamente appoggiati dalla rivista,...

Sotto l’intercessione di Pasolini

Pubblico l'ultimo intervento della manifestazione Sguardi a perdita d'occhio. I poeti leggono il cinema. L'introduzione e gli altri si possono leggere qui, qui qui e qui. di Valerio Magrelli I. Prologo Tra le tante iniziative che nel 2005 hanno accompagnato l'anniversario della scomparsa di Pasolini, una in particolare mi ha colpito. Mi riferisco a una mostra tenutasi a Roma con il titolo “Pasolini: ultimo atto?” e composta da 110 foto,...

PERCHÉ BUÑUEL

Di seguito il terzo intervento della rassegna Sguardi a perdita d'occhio. I poeti leggono il cinema. L'introduzione e gli altri interventi si posso leggere qui, qui e qui. di Franco Buffoni Perché scelgo di proporre Buñuel per questo ciclo di Bergamo-poesia, che mira a coniugare l’arte di un grande regista con la scrittura di un poeta contemporaneo? Ricordo che negli anni accademici 1969-70 e 1970-71 - mentre ero studente alla...

Prospettive depravate. Gli archivi di Carlos Casas

http://www.youtube.com/watch?v=KGkBx4-af0U di Rinaldo Censi Straordinari, mi dice Carlos Casas. Parliamo dei film di James Benning che entrambi adoriamo. Dovresti vedere quelli di Peter Hutton, gli suggerisco io. Si annota il nome. Sono sicuro che Carlos impazzirebbe per At Sea o per  Skagafjordur, girato in Islanda. Peter Hutton è un vecchio marinaio girovago che ha studiato il paesaggio americano tenendo sottobraccio i testi di Thomas Cole, ha filmato il fiume Hudson, l’oriente...

Il cinema era la mia casa

Di seguito il secondo testo della manifestazione Sguardi a perdita d'occhio.I poeti leggono il cinema, già pubblicato sul numero 13 della rivista A+L. Gli altri interventi si possono leggere qui e qui. di Vivian Lamarque Oggi il cinema è per me cinema e nient’altro, ma nell’infanzia il cinema è stato la mia casa. Ci entravo che era chiaro e ne uscivo che era buio. La gente stava a casa e ogni...

OPPURE NIENTE. Appunti su Fuoco fatuo di Louis Malle

Il saggio è tratto dal numero 13 della rivista A+L, che raccoglie gli interventi della rassegna SGUARDI A PERDITA D'OCCHIO. I poeti leggono il cinema. L'introduzione si può leggere qui. di Milo De Angelis Fuoco fatuo è molto di più di un bel film. Fa parte di quel ristretto gruppo di opere, appassionanti e necessarie, che hanno illuminato il cinema di ogni tempo: da Il posto delle fragole di...

La prosa del mondo

 di Lorenzo Esposito Lo strabismo necessario Cominciamo dalla cosa più bella (uso qui questo termine in senso strettamente filosofico, cioè come punto fulmineo di risalita, di svelamento, del continuo brulichio, sotto e sopra la superficie, del senso). La cosa più bella di Avatar è il suo appellarsi a un unico movimento. Uno scivolamento morbido che ondula la luce e l’aria come la discesa medusea di una piuma, come se fosse un...

Ascoltando “Un sopravvissuto di Varsavia” di Arnold Schoenberg

di Orsola Puecher
"A survivor from Warsaw", composto da Schoenberg dall’esilio americano, captando con un oceano di mezzo lo spirito terribile della prima metà del novecento europeo, immaginandolo nelle minime pieghe di sofferenza, come e più che se le avesse vissute in prima persona nei suoi minuti istanti, traccia un brivido che sale quasi senza volerlo.

Cinema strumento di poesia

Pubblico a partire da oggi e per altri quattro giovedì, gli interventi di poeti italiani sul cinema, raccolti per la manifestazione SGUARDI A PERDITA D'OCCHIO. I poeti leggono il cinema, svoltasi nella primavera del 2009 a Bergamo e curata da Corrado Benigni, Luciano Passoni e Mauro Zanchi. Gli scritti sono successivamente apparsi sul numero 13 della rivista A+L. Quella che segue è l'introduzione di uno dei curatori. di Corrado Benigni La...

De son appartement: vanità della luce

di Rinaldo Censi Arrêtons un moment. La pompe de ces lieux, Je le vois bien, Arsace, est nouvelle à tes yeux. Souvent ce cabinet superbe et solitaire, Des secrets de Titus est le dépositaire. C’est ici quelquefois qu’il se cache à sa cour, Lorsqu’il vient à la reine expliquer son amour. De son appartement cette porte est prochaine. (Racine, «Bérénice») E se Titus rinuncia al matrimonio con Bérénice? E se Roma vieta l’unione tra l’imperatore e...

La forma della finzione

di Lorenzo Esposito   visione, una distanza ci divide E. Montale   A proposito di ciò che il cinema fa e ha fatto al mondo, ci sarebbe da chiedersi meglio quando si è dis-fatto del mondo, giungendo infine a segnalare il distacco dell’occhio dalla terra e dai suoi abitanti. A Werner Herzog bastano quattro minuti da Puccini intitolati La Bohème per porre la questione. L’Africa, terra eternamente separata, è ancora il palcoscenico adatto a...

Nascita e sviluppo del cinema d’autore e del cinema indipendente cinese

A cura di Zhang Yi responsabile del gruppo francese di distribuzione film indipendenti “14 Megahertz” Istituto Confucio dell'Università di Roma "La Sapienza" lunedì 16 novembre 2009 ore 17:00 – Aula magna * Facoltà di Studi Orientali via Principe Amedeo 182/b - 00185 Roma tel./fax 06 4464135 info@istitutoconfucio.it www.istitutoconfucio.it

Tiresia – Studio e registrazione di un’opera

Mercoledì 11 novembre ore 19:30 Dopo piccolo buffet e brindisi per il compleanno dei 10 anni della Camera Verde proiezione del film Tiresia - Studio e registrazione di un'opera di Giovanni Andrea Semerano con Giuliano Mesa e M. Giovenale, B. Torregiani, F. Fusco, A. Baldacci, A. Raos, F. Forlani, A. Inglese e gli amici della Camera. Prenotazione obbligatoria. * Centro Culturale LA CAMERA VERDE via Giovanni Miani 20, 20/a, 20/b 00154 Roma cell.: 340 5263877 e-mail: lacameraverde@tiscali.it http://www.lacameraverde.com      

Milano raccontata dal cinema

Milano films 1896-2009. La città raccontata dal cinema, Fratelli Frilli Editori Introduzione di Marco Palazzini e Mauro Raimondi Disegnare una mappa di Milano attraverso i molti film che l’hanno portata sullo schermo: questo, era il punto di partenza. Senza rincorrere, ovviamente, l’inutile totalità delle varie location, ma per offrire uno spazio cittadino alla memoria di ognuno: un regalo, insomma, a tutti quelli che in questa Milano hanno vissuto e vivono....

Nuovo cinema paraculo: Bastardi senza gloria

di Piero Sorrentino Sabato sera sono andato a vedere Inglorius Basterds di Quentin Tarantino, un film che non ho capito a partire dalla “e” della parola basterds del titolo (fino a quando un amico non mi ha spiegato che c’era una questione di diritti relativi al vecchio film di Castellari ecc.) Di seguito, qualche paginetta di appunti non particolarmente ordinati sul film. Sconsigliatissime a chi non abbia ancora visto il...

Baarìa (ovvero, il tempo dei sorvolatori)

di Evelina Santangelo Perché Tornatore ha messo su una produzione colossale, ha convocato attori e comici (siciliani soprattutto, ma anche non siciliani) di varia fama e fortuna, accanto a una moltitudine di comparse? Perché ha rinunciato a ogni tipo di effetto speciale o di espediente cinematografico al punto da far sgozzare davvero un bue sul set, suscitando lo sdegno degli animalisti? Perché – passando al piano delle scelte strettamente narrative –...

Lo specchio delle brame

di Chiara Valerio Sui saggi non bisognerebbe mai dire niente. Bisognerebbe lasciarli piuttosto nel loro empireo a riflettere sulla pochezza del mondo. Anche quando i saggi sono libri, scatole cinesi. Saggi che contengono altri saggi. Una intera comunità di intellettuali. Una specie di Scuola di Atene. Adesso, la scuola di Atene in salsa pop, con echi postmoderni, e tutto un apparato linguistico che farebbe impallidire un Ministero alla propaganda, è...

Storia di Marie e Julien (Jacques Rivette)

di Rinaldo Censi Le prime sequenze del film scorrono lasciando emergere una strana sensazione, come se qualcosa sfuggisse, si muovesse autonomamente, fuori dai binari canonici di una diligente trama narrativa. I punti enigmatici e opachi vengono subito al pettine: chi è Madame X? E cosa la unisce a questo orso in cattività, fuggito di soppiatto da uno zoo? La struttura ipnagogica delle prime sequenze poi non aiuta. Dove siamo? In...

Cono d’onda

di Lorenzo Esposito Direi che, come si presenta attualmente, esso è un lampo fissato nel suo bagliore, un’onda pietrificata mentre si frange sulla riva. (J. W. Goethe, Sul Laocoonte, 1798) Ecco qualcosa di ineliminabile: il divario fra l’immagine e la sua comunicazione, fra la comunicazione e la sua immagine. “Quale comunicazione, scriveva Guy Debord, si è desiderata, o conosciuta, o soltanto simulata?”, concludendo poco più avanti: “L’infanzia? Ma è qui; non ne...

Entuziazm – Simfonija Donbassa

di Rinaldo Censi Un po' di storia, per cominciare. Jay Leyda, autore di una cruciale Storia del cinema russo e sovietico, riporta questo ricordo del cineasta inglese Thorold Dickinson, presente il 15 novembre del 1931 alla proiezione londinese di Entuziazm (Simfonija Donbassa) di Dziga Vertov, suo primo film sonoro: «Quando Vertov si recò alla presentazione del suo primo film sonoro, Entusiasmo, alla Film Society di Londra il 15 novembre 1931,...

Dell’ordine e del lasciarsi andare

Una conversazione con Giuliana Bruno fatta in esclusiva per l'inclito pubblico di Nazione Indiana da Paola Bonini (che qui ringrazio assaissimo) Lo spazio delle immagini in movimento e il movimento del corpo fra le immagini, l’architettura come territorio psichico e la psiche come architettura che preserva la memoria. Il lavoro di Giuliana Bruno, docente di Visual and Environmental Studies presso l’Università di Harvard e più recente...

Antichrist

di Mauro Baldrati Sembra di essere tornati negli anni Settanta con l’ultimo film di Lars von Triers, quando filmakers e gruppi teatrali d’avanguardia proponevano performances che venivano accolte con fischi, insulti, contestazioni. Queste reazioni, talvolta anche cruente, erano parte della performance stessa, costituivano un modus comunicativo tra artista e pubblico, benché polemico e conflittuale.E’ quanto è accaduto in una sala bolognese dove si proiettava Antichrist. La sequenza iniziale, un rapporto...

Sguardi a perdita d’occhio

I poeti leggono il cinema Rassegna di poesia contemporanea II Edizione - 2009 A cura di Corrado Benigni e Mauro Zanchi ...

Il cuore rivelatore: Piero Bargellini

di Rinaldo Censi Renverser les expériences et exposer une plaque ou un papier chloruré, ioduré et dans une solution d'un sel d'argent pour obtenir l'effet in statu nascendi. (August Strindberg, Extrait de notes scientifiques et philosophiques, 1896) Non ho mai visto un'ape morire. Ho dovuto aspettare la seconda parte di Morte all'orecchio di Van Gogh (1968) per accorgermi dello strazio concentrato in un battito d'ali. Come se un grido impossibile trovasse la...

Lav Diaz : Rivoluzione e fotosintesi clorofilliana

di Lorenzo Esposito Il tempo non richiede presenza né presente. Il tempo si (e ci) assenta. Un film di otto nove dodici ore non riguarda il di più di attenzione necessaria o il di più di fatica eventuale. Semplicemente l’idea stessa di durata invita a avere paura, a tentare un riordino dei fatti scoprendoli sempre anteriori, a ricordarsi ciò che il ‘sistema’ del quotidiano tende a smarrire per sopravvivere, e...

Sua gattità John Gianvito

di Rinaldo Censi Ciò che colpisce a prima vista, ciò che emerge dai film di John Gianvito, prende piede quasi inconsciamente: possiede qualcosa di anodino e insieme cruciale. Si tratta di una certa "gattità". Numerosi i gatti all'interno dei suoi film. Tanto che ci chiediamo se non ci sia qualcosa di felino nel suo fare cinema. Un gatto alla finestra, un gatto che buca l'inquadratura con il suo passo sonnolento...

IL CINEMA DI GUY DEBORD: L’INTEGRALE DEI FILM E UN CONVEGNO

Da martedì 17 marzo al Cinema Lumière una retrospettiva e un convegno dedicati all'autore di La società dello spettacolo "Il mondo è già stato filmato, si tratta ora di trasformarlo". È una sua celebre citazione a dare il titolo alla personale - suddivisa in proiezioni al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna e in un convegno all'Auditorium del  Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna - dedicata all'opera...

Patto col fantasma

di Lorenzo Esposito "Quanti siamo in questa casa?", "A parte i fantasmi, quattro o cinque". Questa stupefacente - e, conoscendo Raoul Ruiz, molto poco involontaria - definizione di cinema, è resa in un semplice dialogo di Nucingen Haus. Da Henry James a Edgar Allan Poe (fino a Balzac, da cui è curiosamente tratto il film), è sempre stato così: il battito del fantasma è una fonte elettrica tanto potente quanto...

Amnesie chimiche

di Rinaldo Censi Nel 1981, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi terminano Catalogo 9,5 - Karagoez (1979-1981); il film ha preso circa tre anni di lavoro. È il primo film che i due filmmaker hanno realizzato ri-filmando i materiali via camera analitica, passando così dal gesto di filmare oggetti (cataloghi e profumi) a quello di ri-filmarli, partendo dal supporto, dalla striscia di film che già li contiene, ri-fotografandoli dunque fotogramma...
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