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critica

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Perché ho firmato l’appello

di Gianni Biondillo Innanzitutto una premessa necessaria: in questi giorni ero fuori Milano, senza alcun accesso ad internet. Se non ho risposto nei commenti ciò è dovuto alla mia assenza forzata. Solo ora riesco ad accendere il computer e solo ora vedo quanto l’appello da me postato abbia avuto centinaia di commenti. Così come ho solo ora visto la serie di post, altrettanto commentati, che fanno da corollario a...

L’umano e l’animale in “Il pianeta irritabile” di Paolo Volponi

di Andrea Inglese Comincerò il mio intervento con una citazione di un brano di Italo Calvino. Quanto dice Calvino, non riguarda direttamente Volponi, ma sintetizza una condizione generale, in cui sono venuti a trovarsi certi scrittori e intellettuali italiani all’altezza degli anni Settanta. Scrive Calvino: Gli anni Settanta ci hanno abituato a una visione della società come fallimento d’ogni progetto politico, caduta di ogni maschera di rispettabilità, improvvisazione economica, sgretolamento...

Per una critica futura n° 4

È on line sul sito di Biagio Cepollaro il numero 4 di Per una critica futura a cura di Andrea Inglese Indice + Editoriale: Andrea Inglese, Editoriale Giuliano Mesa, Biografie perdute (2° parte) Stelvio Di Spigno, La credibilità del contrabbando: poeti contemporanei e lo «spirito del tempo» Biagio Cepollaro, Intervista di Sergio La Chiusa su Poesia Integrata. Le parole che trasformano Fabio Moliterni, «Il vero che è passato.» Poesia e tempo in Franco Fortini Erminia Passannanti,...

La solitudine del recensore

di Sergio Pasquandrea Ogni due mesi trovo nella casella postale un pacchetto, la classica busta gialla imbottita di cellophane. È pieno di cd, in genere almeno una dozzina, a volte anche più: la rivista per cui scrivo me li manda, perché io li recensisca. A casa apro il pacco, do un rapido sguardo ai cd, poi sbrigo subito il lavoro più noioso (“quello che non vuoi fare, fallo subito”, diceva mia...

(Ancora) su “Gomorra”

di Andrea Inglese (Questa scheda critica è uscita sull'ultimo numero di Allegoria.) I pregi di Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra sono strettamente connessi a ciò che questo libro non è, non riesce ad essere o non può essere. Gomorra ha la movenza del libro d’inchiesta, e Saviano si è formato, come scrittore, nell’ottica dell’inchiesta. Ma presto, pagina dopo pagina, ci si rende conto che...

Oralità e scrittura in Gadda 2

(Prima parte qui) Eros e Priapo: oltre il pamphlet di Andrea Inglese Nel suo saggio sul pamphlet moderno, Marc Angenot ricorda: “la forma primitiva ed elementare del pamphlet è l'invettiva ; lo spettacolo dello scandalo e dell'impostura richiede innanzitutto l'esplosione della collera, l'abreazione aggressiva, tanto più aggressiva dal momento che l'autore del pamphlet si sente invaso, minacciato e impotente". Queste osservazioni si attagliano perfettamente alla condizione di Gadda, il cui sentimento d’impotenza...

Oralità e scrittura in Gadda 1

(Nella discussione scaturita dal suo ultimo post, Massimo Rizzante ha ricordato come la storia del romanzo sia in gran parte dipesa dalla capacità dello scrittore di captare il magma dell’oralità, per iscriverlo all’interno dell’architettura narrativa. L’oralità è il mostro che il romanziere deve domare, affinché la lingua in cui scrive non sia lingua “libresca”. Sfida ardua, intorno alla quale si è giocato il destino di alcuni capolavori. Ma il...

Com’è scarna la lingua della gioia

di Andrea Inglese Molte e diverse vie portano alla poesia, a questa persistente attività umana, a quest’arte dei suoni e dei significati. A questa poca, fittissima cosa che è il testo poetico. Una delle vie per ancora arrivarci, alla poesia, a quel poco di “poesia” di cui riusciamo, possiamo ragionare, è la fragilità. La poesia è un’attività fragile, il fine di quest’attività è fragile (il testo poetico), e la fragilità...

Gli autori mondo

di Christian Raimo Tempo di bilanci per i libri del 2006? Va bene, e direi positivi. Niente passatismo per favore, niente invocazione dei tempi che furono in cui la letteratura italiana era sì forte e gagliarda. Eppure pare che la questione critica sia sempre un po’ questa. Che cos’è che manca agli scrittori italiani d’oggi? Non li trovate tutti un po’ gracilini e imbelli? Nell’anno appena passato, l’ha...

Ad Reinhardt, L’art-en-tant-qu’art

La seule chose à dire sur l’art est que c’est une chose. L’art est l’art-en-tant-qu’art et tout autre chose est tout autre chose. L’art-en-tant-qu’art n’est rien d’autre que de l’art. L’art n’est pas ce qui n’est pas l’art. Le seul objet de cinquante années d’art abstrait est de présenter l’art-en-tant-qu’art et, comme nulle autre chose, de le faire dans la seule chose qu’elle est seulement, la séparant et la définissant...

Il beejay

Note sui recensori di romanzi di Tiziano Scarpa Nessuno, credo, si sognerebbe di dire che Linus o Albertino sono musicologi, né critici musicali. Loro per primi, ne sono convinto, rifiuterebbero queste qualifiche. Le considererebbero indebite, esagerate. Linus e Albertino sono due deejay. Da dove viene il termine deejay? L’etimologia spiega che si tratta di un’abbreviazione di jockey of the disc: “fantino del disco”. I presentatori radiofonici salgono in sella a un disco...
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