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davide orecchio

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Fai che

di Maddalena Fingerle Strappo con la mano destra una foglia d’acero, tre passi, la infilo nella tasca destra della giacca. Fai che tutto vada bene, tre passi, mi giro. Strappo con la mano sinistra una foglia d’acero, tre passi, nella tasca sinistra. Fai che tutto vada bene, mi giro, tre passi. Tre passi, strappo con entrambe le mani una foglia d’acero: fai che tutto vada bene. Tre passi, mi fermo,...

Stanze

di Filippo Polenchi Stanza n.1 La stanza ha una moquette a rombi neri e verdi su fondo marrone chiaro. Anche la carta da parati è a forma di rombi. Il perimetro di questa camera è di circa dieci passi per cinque. C’è una scrivania e sopra c’è una tv. La tv è accesa, trasmette interferenze, scariche, effetto-neve. Il letto è adiacente al muro, un letto singolo, sulla coperta è ricamato un...

La misura della schiettezza. Michele Mari, «Dalla cripta»

di Antonella Falco Immaginate un derby Milan-Inter raccontato come fosse un’epica e cruenta battaglia, considerate i calciatori delle due squadre alla stregua di valorosi antichi guerrieri e al posto della solita telecronaca figuratevi un novello aedo che in endecasillabi sciolti canti le gesta di questi eroi del pallone e avrete un’idea dell’Atleide, il poema lungo 1148 versi (e lasciato incompiuto) che Michele Mari ha dedicato a Mark Hateley, attaccante inglese...

E lui sta quasi, quasi bene

di Umberto Piersanti (Pubblichiamo una storia da Anime perse di Umberto Piersanti, Marcos y Marcos 2018). Nell'alto Montefeltro vi sono sei centri di recupero diretti da Ferruccio Giovanetti. Accolgono persone dalla provenienza più diversa, da quelle afflitte da gravi disturbi psichiatrici ad emarginati sociali ad autori di atti delittuosi. Le sei strutture sono diversificate in modo tale da poter dare il massimo risultato in una difficile opera di recupero. Umberto Piersanti...

Il monumento

di Davide Orecchio Molti italiani hanno amato Montanelli perché ha dato loro una grossa mano a mettere in parentesi il fascismo passato, a normalizzarlo e banalizzarlo. Sin dai primi libri, a regime ancora “fresco” (Qui non riposano, 1945) Montanelli fu “uno dei principali artefici di una memoria consolatoria del fascismo, che andava incontro al desiderio degli italiani di cancellare il ricordo delle passate responsabilità” (Luca La Rovere, L’eredità del fascismo:...

In principio fu Full Monty (sei disoccupato? Balla!)

di Emanuele Di Nicola (Pubblichiamo un estratto dal volume La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema, Emanuele Di Nicola, edizioni Ediesse, in uscita il 21 febbraio 2019) È il 29 agosto 1997. Nelle sale britanniche esce un piccolo film, l’esordio al cinema del regista Peter Cattaneo, su scommessa del produttore italiano Uberto Pasolini che lo finanzia: si intitola The Full Monty. È la storia di alcuni lavoratori di Sheffield,...

Il lavoro negli scritti di Gadda

di Alba Coppola Il tema del lavoro è nodale nell’opera di Gadda, sì che, anche quando non sia l’argomento specifico, ma resti laterale o sottotraccia, il linguaggio che ad esso rimanda è pervasivo in tutti i suoi scritti, e si tratta di lavoro operaio, meccanico o artigianale, di lavoro contadino, di lavoro intellettuale, fin almeno dalla Meditazione milanese, del 1928, nata intorno al tema della gnoseologia di Leibniz, in cui si...

Mia madre è il Novecento. Dialogo con Natascha Wodin

di Davide Orecchio Lo scorso dicembre Natascha Wodin ha presentato Veniva da Mariupol (L’Orma editore 2018) a Roma, nell’ambito di Più libri più liberi. È stato il primo appuntamento italiano per l’autrice tedesca e il libro, dunque un'occasione per conoscerla e ascoltarla. Trascrivo qui stralci dalla nostra conversazione. Con una precisazione. Le mie domande erano preparate, quindi scritte. Mentre Wodin ovviamente ha risposto a braccio, ed è stata poi tradotta...

Da “La città delle mosche”

di Benny Nonasky Pubblichiamo una selezione da La città delle mosche (Gilgamesh Edizioni 2017). Più un testo inedito. É una città di merda. <<Me cumpà, i cosi càngianu si cangia a genti. Ma a genti simu nui. E a nui sulu a morti ndi cangia.>>1 Lo ripeto: è una città di merda. ** E le mosche amano la merda. Le mosche. Le mosche sono:         il popolo. Le mosche sono:         i gnuri.2 Le mosche sono lo spazio e i tre participi temporali. Presente. Futuro. Passato. Concatenanti. La pancia piena/A panza china      ...

Immagina

https://youtu.be/ilIhvKQTRNU

La risposta, amico mio, soffia nel vento

https://youtu.be/QRC33rL301k

Pietro Tripodo, poeta e traduttore

(Lo scorso 8 novembre si è tenuto presso la Società Dante Alighieri, a Roma, il convegno “Altre visioni”. Pietro Tripodo poeta e traduttore. Riportiamo tre interventi dalla giornata: Roberta Alviti, Pietro Tripodo traduce Antonio Machado; Michele D’Ascenzo, Pietro Tripodo e la musica: il suono e il tempo; Tarcisio Tarquini, I perciatellini di Pietro. Tripodo è nato a Roma nel 1948; nella stessa città ha vissuto, lavorato ed è prematuramente scomparso nel 1999; la maggior parte della sua...

Joan Sales, l’«Incerta gloria» della guerra e della memoria

Incerta gloria di Joan Sales, un classico della letteratura catalana, esce per la prima volta in Italia per iniziativa dell'editore Nottetempo (608 pagine, 28 euro), nella traduzione di Amaranta Sbardella. Scrittore, traduttore, editore, Joan Sales (Barcellona, 1912-1983) è una delle figure più importanti del panorama catalano e spagnolo del dopoguerra. Allo scoppio della Guerra Civile, nel 1936, Sales, militante del Partito comunista, era assessore alla lingua catalana presso il governo...

I tetti e le scale

di Monica Pezzella Due giorni dopo la nascita dei pulcini, la città si riempì di uomini che, con spazzole e secchi di colla, attaccavano i manifesti dei giochi. Tappezzarono il parapetto sul canale e la muratura dei palazzi vecchi. Tagliarono persino l’edera che ricadeva nodosa e fitta dalla cinta dietro la chiesa, per appiccicarli anche lì. Arrivarono nel buio del mattino, incuranti della notte tempestosa e del piovischio che l’acquazzone...

«La stiva e l’abisso», visioni e vertigini di Michele Mari

di Antonella Falco L’affabulazione, ossia un’invenzione favolosa, una costruzione della fantasia, ma anche l’organizzazione di un soggetto in un intreccio che si presti ad una rappresentazione scenica: quanto è forte il potere affabulatorio delle parole? Quanto è pervasiva la magia del narrare? Da dove provengono le storie che ci ammaliano? Come nasce la fascinazione imperitura che esse esercitano sulla nostra mente? Sembrano essere queste domande la scaturigine profonda di uno...

Se il futuro del lavoro assomiglierà alla gig economy, siamo spacciati

di Davide Orecchio Stiamo diventando “tutti più poveri”. È questo il sottotitolo di Lavoretti, l’ultimo libro (pubblicato da Einaudi a inizio 2018) di Riccardo Staglianò, giornalista del Venerdì di Repubblica, esperto di nuove tecnologie e, da diversi anni, molto attento alla loro relazione col mondo del lavoro. La sedicente sharing economy (economia della condivisione), foraggiata da piattaforme digitali e social media, elevata a mito e propaganda di vita negli anni...

Ci sono bestie al confine (parte II)

di Benny Nonasky Arrivammo al bosco e la luna di formaggio era ancora alta in cielo. Il bosco era un completo di ombre e scricchiolio di neve e giunture. Non sapevamo quanto tempo ci avremmo messo a raggiungere il fiumiciattolo e il muro divisorio. La guida non aveva specificato nulla, tranne dirci che non ci fossero pericoli al suo interno. <<Ci ha lasciati così, senza dire nulla. Che Dio perdoni...

Ci sono bestie al confine (parte I)

di Benny Nonasky 1. Ci sono delle bestie al confine. Il cielo è nero e ci spiega che la morte è un sintomo dell’arbitrarietà dell’uomo; le sue azioni bastarde, le carceri dell’aria, l’irrilevanza e lo stoicismo balsamico. Ci sono bestie al confine sotto la neve e il gelo dell’inverno costante e privo d’emozioni. Se qualcuno si chiedesse se il presente è una misurazione del passato: questo è il presente e il...

Il racconto di un quadro e di una mostra

(La Pietà di Girolamo Troppa. Alatri, Chiesa degli Scolopi, fino al 17 giugno 2018) di Tarcisio Tarquini Questo quadro merita un racconto. Raffigura una Pietà, è stato dipinto in un anno imprecisato ma non prima del 1680 e non dopo il 1685, ne è autore Girolamo Troppa, un pittore nato in un piccolissimo borgo della bassa Sabina, Rocchette, che fu per secoli sede di vacanza della curia pontificia, a parecchie decine...

Atarassia, o l’età dello scioglimento (letteratura e ambiente)

di Benny Nonasky In fin dei conti un mondo senza di noi rappresenterebbe l’ideale. Sarebbe un finale sconvolgente, forse lieto per qualcuno o qualcosa, ma è un’infondata conclusione. Se ci soffermiamo sulle singole azioni o su determinate situazioni, effettivamente siamo degli esseri sgradevoli: noi uccidiamo, noi deprediamo, noi costruiamo delle dinamiche che comportano ecocidi e dolore, sia per il genere umano sia per tutto quello che intorno ci abita e...

Quattro frammenti

di Alessio Mosca Chiromantica medica Narrano degli uomini senza occhi, bocca o orecchie. Narrano degli uomini che non riuscivano a leggere il pensiero ma che dei pensieri riuscivano a percepire l’intensità. Come un olfatto sviluppatissimo, come se ne sentissero l’odore nel diaframma o fin dentro le tempie. Il loro senso era così fine che gli oggetti andavano ad alterare l’intensità della percezione, sentivano la densità del materiale attraverso cui filtrava, le forme che...

I vocabolari

di Orso Tosco C'è un segreto. Io l'ho capito non uscendo mai di casa e guardando le persone dalla finestra. È un segreto importante e forse non lo meritate, ma ho deciso di dirvelo lo stesso. Magari migliorate, magari. Il segreto è che muore soltanto chi si sforza. Muoiono i muli, come muoiono i ponti e come muoiono le idee, perché provano a reggere il peso del mondo, e dopo...

Quando la letteratura vampirizza i padri

di Antonella Falco Il 1816 passò alla storia come “l’anno senza estate”. Infatti gravi anomalie del clima - provocate da un insieme di concause quali imponenti eruzioni vulcaniche che immisero nell’atmosfera, di fatto raffreddandola, ingenti quantità di cenere, fenomeni astronomici come il “minimo di Dalton” (un periodo di bassa attività solare) e la “piccola era glaciale” che dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo produsse un brusco abbassamento...

Sedici marzo mille novecento settantotto

di Davide Orecchio ... ed entra marzo quando Giulio Andreotti promette a Leone la lista del nuovo governo, e la fa, sposta ad esempio Tina Anselmi alla sanità, e con Aldo Moro fa il conclave del partito di Dio per i sottosegretari, per il sottogoverno, lo fa alla Camilluccia e dice al diario Ho tenuto duro; e dice che Aldo Moro promette che l’aiuterà; e non resta che giurare e...

Sonata per pianoforte e vento n. 1

di Alessio Mosca Sappiamo che la loro promiscuità era tale che il concetto di paternità e maternità non esisteva. I bambini assumevano il cognome dalla canzone che i genitori ascoltavano durante il concepimento e non appena venuti al mondo erano assegnati alla comunità cui erano destinati. Lì venivano cresciuti fino alla maturità sessuale, dopodiché erano considerati adulti. Jörg Alba-chiara, Amina Wake-me-up-before-you-go-go, Vasiliy Rhapsody-in-blue. Già dalla fecondazione la canzone determinava lo sviluppo e la personalità...

Dalla parte di Swann

di Davide Orecchio Anche senza scrivere noi siamo racconto. I nostri corpi sono racconto. I nostri sguardi sono racconto. Camminando noi raccontiamo. Le nostre risate sono racconto e quando non ridiamo e restiamo in silenzio, oppure piangiamo, noi raccontiamo. Accoccolati nel sedile del treno, noi raccontiamo la stanchezza e l’attesa. Fradici del mare Mediterraneo, coperti da lana in prestito, riscaldati da una tazza di caffè porta dall’uomo nell’uniforme, noi raccontiamo la morte,...

Cos’era importante per Anneke

di Davide Coltri La porta a vetri si è aperta svelando una cinquantina di sedie grigie. C’era posto qui e là tra gli altri candidati, tutti attorno ai venticinque anni. Una ragazza coi capelli lunghi e castani mi ha fatto un mezzo sorriso e mi sono seduto vicino a lei. «Anneke», ha detto stringendomi la mano. «Per quale posizione?», ci siamo chiesti all’unisono. Era la stessa. Abbiamo fatto un’espressione imbarazzata e siamo rimasti...

Pezzo di natale incompiuto

di Davide Orecchio Dal momento che sono nato il giorno di natale, scriverò un «pezzo di natale» incompiuto, manchevole, poco riletto. Nel giorno di natale, nel «pezzo di natale», accetto l’imperfezione. Quando sono nato? In una clinica romana. Dove sono nato? Pochi mesi dopo lo sbarco sulla Luna. A ventisei anni trovai un taccuino. Aveva l’aspetto delle cose che non importano. Aveva perso la fodera. Mia madre l’aveva lasciato lì, nel cassetto....

World Wide Wars [ conflitti e narrazione ]

8 settembre – 9 settembre Dal 8 settembre alle 14:30 al 9 settembre alle 18:00 Museion Bozen-Bolzano Piero Siena Platz / Piazza Piero Siena, 1 39100 Bozen / Bolzano, Trentino-Alto Adige Convegno letterario - Literaturtagung Con - mit: Gianni Biondillo Alessandro Costazza Francesco Forlani Maria C. Hilber Helena Janeczek Kurt Lanthaler Giorgio Mascitelli Maxi Obexer Davide Orecchio Orsola Puecher Carlo Romeo Anna Rottensteiner Nicole Sabella Giacomo Sartori Bernd Schuchter Moderazione - Moderation: Barbara Siller Gabriele Di Luca Stefano Zangrando Programm(a) 8.9 14:30 Grußwort und Einleitung - Saluto e presentazione 15:00 Giacomo Sartori, Kurt Lanthaler, Helena Janeczek 16:00 Break 16:30...

Intervista ad Arturo Kurzwell, coscienza simulata di Davide Orecchio

di davor D Ti va di cominciare dall’Oscar? A.K. Certo, se vuoi. D E’ un premio importante. L’hai vinto come coscienza simulata di un personaggio minore. Un bel riconoscimento per il tuo lavoro “oscuro” ma prezioso. A.K. Hai ragione. E’ la prima volta che l’Accademia IA premia il simulatore di un essere umano ordinario. Davide Orecchio non è nessuno. Non è Donald Trump (premiato nel 2016 del calendario umano, ndr), non è Lenin (insignito nel 1917 del...
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