di Francesca Fiorletta
Il presente è indifferente e disattento, tuttavia ci teniamo in vita meditando sul cumulo dei ricordi e delle tradizioni che conserviamo. Siamo case piene di presenze in ogni trave che scricchiola, in ogni pietra che geme.
Henry James
Le apparenze, che sono il supporto della rappresentazione esterna, ci stanno a cuore più di ogni interpretazione complessiva del mondo: infatti sono tutto ciò che abbiamo per orientarci nello spazio.
Gianni Celati
La...
di Andrea Cafarella
Reset
Come lasciarsi cadere nel vuoto. Lo immagino un po’ come immergersi in un’enorme piscina piena d’olio. Lasciare che passato, presente e futuro siano una sola cosa nell’adesso. Dimenticare tutto.
Sono stato destinato a questo dal primo istante in cui sono stato creato. Sono 0039765. Mia Mother dice che sono unico ma non sa spiegarmi cosa voglia dire. Mancano solo due giorni al mio Reset. Anche questo mia Mother...
fotografie di Danilo De Marco
Puntare l’obiettivo sullo sguardo dei vecchi partigiani vuol dire proporre figure che hanno perso forse tutto della loro immagine originaria, della forza della gioventù, ma non la fissità, l’intensità, la certezza dello sguardo, quello che da ultimo inevitabilmente si appannerà, ma adesso quello sguardo rappresenta ancora una consapevole certezza. Il resto del volto, le rughe, i segni che scavano le ombre, sono messi ai margini,...
Un delizioso e ospitale borgo medievale appena fuori Roma, immerso nella natura e nella storia del Parco di Veio, sarà anche quest’anno la cornice del festival CASTELNUOVOFOTOGRAFIA, giunto ormai alla sua terza edizione.
Tre giornate di mostre, incontri, presentazioni di libri, eventi, letture portfolio, installazioni e shooting fotografici si susseguiranno in un intenso programma, sullo sfondo del suggestivo Castello Rocca Colonna e lungo i vicoli e nelle piazze del comune...
di Gigi Richetto
La Valle di Susa che resiste è riconoscente verso Erri De Luca per la lucidità e il coraggio che sa esprimere con la sua parola contraria. Contraria in primo luogo alla devastazione di un territorio e portatrice di speranza per una comunità. Erri appartiene alla comunità, senza frontiere, delle persone libere. E perciò, naturalmente, si pronuncia in difesa dei diritti e della resistenza al sopruso.
Da più di...
fotografie di Danilo De Marco
Il timp
Timp dai baraçs
i mi soi scuviert fuea ai tiei ramaç
tu mi sês Norte
Timp dai sclopons
paràulas sofladas tal segrêt dai cjantons
tu mi sês Norte
Timp dal muiart
il Dean i ai passât par cjatâti, gno mâl fuart
tu mi sês Norte
Timp das radîs
amȏr malnudrit, fadia di essi vifs
tu mi sês Norte
Timpo da giuligna paràulas fruiadas, bussadas glaçadas
tu mi eras Nort
E alora i lu vent par un franc
il gno...
È una visione del mondo – da fotografo, ha già spiegato Susan Sontag – e un’immagine dell’Italia, fatta di accostamenti incongrui, di tempi stratificati, di stili e dettagli inspiegabili, che tuttavia stanno insieme e formano una enigmatica “metafisica” unità.
Così è infatti l’insieme del libro di Pacini: diversi filoni tematici sparsi e ritmati nelle ricorrenze e negli incastri, dove gli accostamenti tra immagini successive arricchiscono le singole e intrecciano i...
fotografie di Danilo De Marco
Da ogni famea
via un zovin
da quasi ogni famea
via in Russia
a imparâ a copâ
via a pît
ta glaca o tal paltàn
plui no scrivin
si vai in ogni cjasa
pôs a tòrnin
'l é dûr sierâ a vincj agns
chei ch'a tòrnin
devéntin partigjans
Da ogni famiglia via un giovane / da quasi ogni famiglia // via in Russia / a imparare a uccidere // via a piedi / nel gelo o nella palta...
II
Oh quanto a me somigli
nella tua solida inutilità
faro dismesso dalla mutevole catena del moderno
quando radar satelliti locali
satelliti orbitali
segreti satelliti
del cupo poliremo militare
hanno ri-messo nel bric à brac
del magazzino dell'antiquario de La peau de chagrin
questo relitto d'epoca pre fordista
per le perdute navi di un perduto impero
costruito infilando cemento e pietre
fra il ruggito nero della bora
e il belante groviglio dei giorni immoti
chiatte a vapore e marinai di gomena
insieme a marinai...
La torre dei Celti
I
Coloro che hanno certi pensieri in un certo composto modo siedono
come se le ossa fossero intenzioni o segrete speranze
così osservi colui che seduto qui con la penna scrive a questo tavolo
e a lui ti rivolgi con amicizia e gli porgi attento lo sguardo
E allora lasciando cadere la penna sul foglio bianco quadrato
Ti sussurra piano perché il vento che agita gli oscuri fiori è caduto:
così come dicono...
fotografie di Danilo De Marco
In principio era la parola
I
Credo che la parola sia perduta,
tanta fatica costa pronunciarla.
Credo che noi siamo perduti
senza la sua stella.
Allora ognuno, vinto dal panico,
getterà le armi e s’arrenderà
al dolce clemente nemico.
II
Vi è nelle cose un senso più profondo
che sfugge, come nelle conchiglie il mare.
Arrendersi, ora, è morire
della morte che questo secolo ci può dare,
come il diritto al benessere, alla macchina,
agli strumenti del demonio,
i feticci alienanti...
fotografie di Danilo De Marco
Gent da la Grava (Spilumberc)
Li’ gravi’ a’ bévin
il sarègn da l’aga
tal Tilimìnt,
e ta li’ pièri strachi’
dal cjscjel
al duàr un altri timp.
Gent da la Grava
ingenoglada in Domo,
là che i arcs
a’ son ali’ di ànzai granc’
e i sans flurîs in coru
intôr l’altâr
a’ vèglin
tuna lûs verda di aga.
Gente della Grava (Spilimbergo). Le ghiaie bevono / il sereno dell’acqua / nel Tagliamento,/ e nelle pietre stanche / del castello...
testo e fotografie di Danilo De Marco
Scelgo un passo terribile da La guerra del Peloponneso di Tucidide. Nel 416 gli abitanti dell’isola di Melo, alleati di Sparta, si ribellarono agli ateniesi:
" ... e per noi il cedere immediatamente ci priva di ogni speranza, mentre con l'agire c'è ancora qualche speranza di restare ritti in piedi... e insomma una nostra audacia non ci sembra del tutto infondata".
La risposta fu dura:...
di Cristiano Denanni
Ad Antonella
In dialetto
Abbandonasti la tua terra vent'anni prima che io nascessi e abbandonasti questa terra fra le mie mani un pomeriggio d'estate attraverso il quale transitò la linea circolare che chiuse la storia più importante di quelle dentro la mia. T'incazzavi in dialetto, mi urlavi da finestra a cortile in dialetto, era sera e ora di mangiare in dialetto, rispondevi male al mondo in dialetto, poi parlavi...
testi di Ida Vallerugo e fotografie di Danilo De Marco
Côru mut
Si tu vedés indurmindìda rôsa
ce mout che al mont a si davierç la rôsa
Si tu vedés ce mout c'a s'impîinin
a una a una li bieli nêstri citâs.
Oh si tu sintés ce câlmu mâr
che four tal scûr a s'ingruma
ce ondi lisêri c'a sflorin li paréis
e a prèmin, discreti mans.
Oh si tu la sintés il côru mut
dai muars cencja vous dal...
testi di Ida Vallerugo, fotografie di Danilo De Marco
Alba sull'Acropoli
Ma mi assale il tempo. Non qui, non ora
in quest'alba calma fra queste colonne.
Non qui, non ora, in questo silenzio vivo, fra le voci
in cui sono nata. Abbiamo un appuntamento, tempo,
ma non qui, non ora, in questa perfezione
che lenta scompare.
E tu ti torci nella pietra lassù, cavallo,
occhio grande, spaventato. Calmati, sei perfetto così.
Vuoi tornare alla sua mano, tu.
Non è qui...
testi di Mariagiorgia Ulbar
fotografie di Gaetano Bellone
C'era una volta
Una stanza per stare seduti
in cui io mi sdraiavo.
Da un ingresso di vetro
persone entravano e uscivano.
Io rivedo con occhi velati
e pupille che guardano dentro
primavere snervanti, erbe già marcescenti
così tenere acerbe grafie
che desidero ancora toccare.
Posso dire che c’erano mappe del posto
pendenti sulle pareti,
la foto di un uomo di pietra con largo cappello,
e mostrare cosí un momento del tempo
in cui altri non sono...
di Mariasole Ariot
Vuotarsi; ci si espone a tutta la pressione dell'universo che ci circonda
S. Weil
Stamani hanno spostato le poltroncine arancioni : la chiusura dev'essere libera, la porta in entrata e non in uscita, una donna vigila come un arbusto sulla soglia. Allunga uno ad uno gli arti, parla dei suoi cani sfogliando i giornali del 1998. Il tempo è fermo, nessuno se ne cura, le bave delle lumache si...
di Luca Lenzini
In uno dei film più significativi degli ultimi anni, La venticinquesima ora di Spike Lee, c’è una scena in cui due dei tre amici protagonisti della storia conversano in un appartamento le cui finestre si affacciano su Ground Zero. Frank lavora a Wall Street e Jakob è insegnante di inglese. In una pausa della conversazione lo sguardo dei due si volge all’esterno: nella luce fredda,...
di Andrea Inglese
Come tutti i disoccupati, gli spossati affettivi, e gli accidiosi per natura, ero tremendamente indaffarato, dovendo costantemente assicurarmi che non stavo facendo le cose più importanti, più tipiche, più auspicabili di un maschio adulto quarantenne: lavorare, guadagnare soldi, tessere proficue relazioni, contribuire alla manutenzione della casa e all’aggiornamento degli elettrodomestici, coricarmi con una donna, per espletare regolarmente le gioie della sessualità adulta. Per essere ben certo, che...
di Danilo De Marco
Devo a Francesco Altan l'incontro con Mario Dondero, nei primi anni '80. Quando Francesco seppe delle mia partenza per Parigi mi disse con tono perentorio, quasi sciamanico: "Devi incontrare Mario Dondero". Mi diede il suo indirizzo. Io lo trascrissi male. Bussai così alla porta sbagliata... Ma, come accade quando ogni cosa si riassesta per opera del destino... poiché la prima freccia era stata scagliata, il fato non...
di Ornella Tajani
It’s a new world, so make sure
Should you go on tour to Greece or New York or the Fens
To be in the swing:
Never look at a thing
Except through a camera lens
- The Entertainment of the Senses, W.H. Auden, 1973
Premessa e discrimini
Col boom della Apple anch’io ho comprato un Mac e ho scoperto quella subdola lusinga alla vanità che è Photobooth: il programma collegato...
di Fabrizio Bottari
(il brano fa parte dei testi che accompagnano la prima traduzione italiana di "Il loro sangue è forte", di John Steinbeck, abbinata a fotografie di Dorothea Lange, Pentagora, 2013, 12 Є)
Questa fotografia, nota col nome di Migrant Mother (Madre Migrante), è l’immagine identificativa della Grande Depressione: mostra una donna che incarna la sofferenza di un’intera nazione, ma anche una madre che è ancora in grado di proteggere...
(esce domani una sorta di “piccola enciclopedia del pensiero contemporaneo”: L’età dell’estremismo, di Marco Belpoliti. Ho chiesto all’editore e all’autore un capitolo che qui riproduco, ringraziandoli. G.B.)
di Marco Belpoliti
Tra il 2008 e il 2010 il fotografo ceco Josef Koudelka si è recato più volte in Israele e in Palestina. Invitato dal progetto «This Place: Making Images, Breaking Images – Israel and the West Bank», avviato dal fotografo Frédéric Brenner,...
testo e foto di Dario Coletti
Sono in mare in prossimità di Porto Paglia, vicino Gonnesa, imbarcato su un vascello. È il dieci giugno 2010 e compio cinquantuno anni. Respiro profondamente. L’aria è fresca, il sole è tiepido, guardo l’orizzonte e sorrido. Guardo, respiro, sorrido. Sono esattamente dove ho voglia di stare con l’ambizione di fare quello che mi piace, sono io che ho voluto e progettato questo momento. L’ho...
di Helena Janeczek
Einstein aveva voluto fargli un favore. Capiva quanto valesse il proprio volto per il portfolio di un giovane connazionale, però odiava farsi fotografare. Così decise di concedergli dieci minuti. Fred Stein arrivò a Princeton e anziché mettersi subito a scattare, fece come sempre: cominciò a dialogare con l’illustre soggetto passando da argomenti seri al piacere di raccontarsi barzellette. Dopo due ore e vari richiami al tempo...
di Danilo De Marco
(il testo e le fotografie che seguono sono tratte dal volume Noi che siamo così poveri nel dire, Forum Editrice, che sarà presentato il 25 ottobre a Udine: per i dettagli si veda sotto)
La prima volta che chiamai al telefono Gisèle Freund, mi rispose una voce di donna dalla tonalità bassa e rauca: «Mi dispiace, ma Madame Freund non è in casa, è in viaggio e non...
di Helena Janeczek
Oggi Robert Capa avrebbe compiuto 100 anni se a 47 non fosse saltato su una mina in Vietnam, allora Indocina. Quel che è stato in vita ("Il più grande fotografo di guerra" titola un giornale già nel '39) e in morte parte da una premessa: era un profugo politico e razziale a partire da 18 anni.
La “drôle de guerre”, la guerra soltanto dichiarata alla Germania, si apre...
di Giacomo Sartori
Cari muri di K.
siete divenuti superflui
nei vostri marsupi di terra
prodiga e rossa
(importa a qualcuno?)
squatterano pini possenti
e lucenti corbezzoli
Cari muri di K.
ora foraggiate solo
le pubblicità turistiche
e gli olivi
di qualche anziano
(lasciamo stare per piacere
i giardini dei villini balneari)
L’agricoltura industriale
vi ha epurato:
siete rozzi
e duri di comprendonio
non collaborate alla soluzione finale
Voi però non demordete
non crollate
manifestate anzi
in cortei impettiti
il vostro arcaico dissenso
2
Cari muri di K.
dovete scusarmi
se vi violo
lo sapete bene
per tante estati
vi...