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giacomo verri

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Da «Un altro candore»

di Giacomo Verri (Pubblichiamo un estratto dal romanzo Un altro candore, Nutrimenti, 2019. Verri ritorna nei luoghi - la Valsesia - e nei tempi - la Resistenza - che i suoi lettori conoscono, ma in quest'opera assistiamo a uno scarto verso decenni più tardivi del Novecento e verso temi più intimi, dove il protagonista non è, o non è solamente, l'aspetto civile e politico della storia che abbiamo alle spalle). *** Disse di...

Fascismo infinito, antifascismo infinito. Intervista a Stefano Valenti

di Giacomo Verri Il 10 settembre scorso ho partecipato assieme a Stefano Valenti e allo storico Bruno Ziglioli – che ci ha coordinati – e a Mauro Magistrati – che ha introdotto le nostre parole – a un intrigante incontro organizzato dall’ANPI provinciale di Bergamo. Il titolo della serata, Scrivere di Resistenza oggi, è stato il goloso stimolo per parlare di un tema, quello della Resistenza – in senso stretto,...

Cristovão Tezza, La caduta delle consonanti intervocaliche

di Giacomo Verri Heliseu da Motta e Silva è un professore di filologia, è il professore per eccellenza, un “bracciante” della mente, uno scienziato che “racimola le cose pian pianino”, sui libri, nella mente, nell'aula – suo regno –, sacerdote della parola dalle facoltà ludiche e della lezione dai poteri curativi. Una carriera di prestigio, da che all'inizio superò “tutti gli esami e i concorsi per scandaloso eccesso di competenze”,...

Nicola Vacca, «Vite colme di versi»

di Giacomo Verri Nicola Vacca, raffinato amante della poesia, e poeta lui stesso, racconta, in un volume uscito per i tipi di Galaad edizioni, il proprio viaggio ideale attraverso ventidue poeti del Novecento; non solo maestri italiani, ma anche stranieri, non solo i nomi dei grandi ma anche quelli dei ‘sommersi’ nel mare sempre più vasto e inquinato di chi si autoelegge poeta: accanto ai ritratti di Caproni, di Ungaretti, di...

Un romanzo in pochi gesti: «Canto della pianura» di Kent Haruf

di Giacomo Verri “La donna la guardò, prese le sigarette dalla tasca della vestaglia e poi un accendino, ne accese una e rimase sulla porta a fumare. Si grattò una caviglia nuda con le dita dell’altro piede”. È la madre di Victoria Roubideaux a usare l’accendino, ad appoggiare una spalla allo stipite della porta – la porta del cesso – e a togliere lo sguardo dalla punta arancione della sigaretta per...

Come un film francese

di Giacomo Verri C’è uno scrittore dalla penna annebbiata, uno che ha scritto quella manciata di romanzi e poi si è perso. Come tanti, in fondo. Però il fatto di aver nella vita pubblicato delle pagine lo pone al di là di una linea d’ombra, una frontiera oltre la quale gli è riconosciuto ufficialmente un ruolo intellettuale ambiguo, difficile, a tratti tragicamente ridicolo. Il protagonista dell’ultimo romanzo di Roberto Saporito,...

La memoria spoglia della Resistenza

di Anna Vallerugo Sembrano nascere da una giustificata urgenza gli splendidi Racconti Partigiani di Giacomo Verri (Biblioteca dell’Immagine): dalla necessità di ribadire importanza e attualità della Resistenza in questi nostri tempi fluidi, oscurati da perdita di lucidità di giudizio e minacciati da rigurgiti di revisionismo storico. Non venga posta una pietra sopra al periodo partigiano, pare voglia dire questo libro, né vengano appiattiti in una sequela di aridi elenchi di...

L’Amalassunta, animale strafottente

di Giacomo Verri È un romanzo che ha la pazienza di perdersi. Che va e viene e torna sui propri passi. L’Amalassunta di Pier Franco Brandimarte, vincitore del Premio Calvino 2014 (ora in libreria per i tipi di Giunti), racconta l’anima inquieta di un io narrante, Antonio Accurti (il nome è svelato solo a pagina 51), che tanto sa d’alter ego da assottigliare pericolosamente la linea che separa la persona...

Dall’appunto al frammento. Raccontare la Resistenza oggi

di Giacomo Verri Beppe Fenoglio appuntava, su fogli recuperati dalla vita quotidiana della famiglia, i propri ricordi partigiani. Ricordi accesi, ancora attaccati alla carne. Ma con parole cercate tra tante e tante per dire un’esperienza eccezionale. Eccezionali, le esperienze, solo per chi le vive. Gli altri non le hanno esperite e non le esperiranno mai, ne sentono parlare, ne sentono i verbi fremere nell’aria, sono come il povero contadino che...

La salvezza sta fuori, nel nulla

di Giacomo Verri In Metropoli, il nuovo romanzo di Massimiliano Santarossa, il racconto del futuro. Nel duemilatrentacinque la Terra potrà riconoscere sulla propria groppa una sola enorme città: Metropoli. Sarà essa il solo ganglio della poststoria, il solo confine alle lande desolate che s’apriranno maestose quando tutto sarà azzerato, quando nel cielo, perpetuamente crollante di piogge, starà crocefisso, come una misera “palla incolore”, “il sole artico del mondo pietrificato”. Metropoli, mostruosa tromba...

Sguardi dal Novecento

di Giacomo Verri (Nicola Vacca, Sguardi dal Novecento, Galaad, pp. 133, euro 13) Gli sguardi di Nicola Vacca fanno nascere nella mia mente l’immagine di due occhi, isolati da tutto il resto, che accusano o che subiscono un’accusa, che inchiodano o che vengono inchiodati a una colpa. Sono Sguardi dal Novecento, come recita il titolo dell’ultimo volume del poeta e critico letterario di Gioia del Colle. Sono occhi di uomini in...

Presunzioni di salvezza. Chiose su «Sono il fratello di XX» di Fleur Jaeggy

di Giacomo Verri Nel Ritratto di giovane donna (2008) di Giorgio Magister, la dama ha i capelli raccolti da una fettuccia nera, il caschetto, le labbra e il naso rilevati, lo sguardo egizio, il collo lungo su spalle strette che s’aprono in un seno ampio, un libricino tra le dita. A sinistra, sulla tela, un insetto, forse una piccola libellula. La bestiola, da sola, toglie equilibrio alla figura, storna l’attenzione...

Da Via Ripetta 155 al futuro. Il nuovo romanzo di Clara Sereni

di Giacomo Verri Stile che ammassa e punge, e che aggancia all’uno l’altro argomento come un treno in corsa, o come i fogli del ciclostile. Frasi che da un particolare quasi lì gettato, con studiata noncuranza, compongono una scena, generano un microcosmo. Quello sconnesso dell’appartamento romano di Via Ripetta 155, “in quel tratto di strada che perfino molti autisti provetti ritenevano appartenesse già a via della Scrofa”, tra pavimenti a...

Contro l’occhio. La scrittura del dolore vero

di Giacomo Verri In un piccolo volume del 2006, La Letteratura dell’inesperienza, Antonio Scurati rifletteva su quanto la società di plastica in cui viviamo abbia sostituito l’esperienza diretta del mondo (com’è, per antonomasia, quella vissuta da chi ha fatto la guerra) con una sorta di cognizione del dolore indiretta, asettica, disinfettata e interrotta da assidui diaframmi che sono prima di tutto gli schermi attraverso i quali giunge a noi la...

Così irripetibile

di Giacomo Verri Soltanto nella gloria, si può morire più soli che in mare. Riccardo Bacchelli, Amleto, cinque atti, 1918 Sognai mani sporche e generose. Anche adesso le vedo. Ci passano i cannelli delle vene. Ci fioriscono dei peli, quasi setole, ma pochi. Sotto le unghie, grigie, c’è come un tenace rifiuto di arrendersi. L’intensa Mila riposava al mio fianco i suoi sonni complicati. Erano i giorni in cui diceva che avrei...

Strategie per arredare il vuoto

di Giacomo Verri La vita procede nonostante la crepa aperta sul limitare dell’estate: il tredicenne Edo, protagonista di Strategie per arredare il vuoto, esordio di Paolo Marino (già finalista al Premio Calvino e ora in libreria per Mondadori, pp. 227, euro 17) ha perduto i genitori e, com’è naturale in questi casi, la famiglia apre grandi ali per contenere il dolore e per offrire al ragazzo una nuova casa, quella...

La stabilità del caos

di Giacomo Verri (Un estratto dal nuovo romanzo di Giacomo Verri) Due alunne di Arturo hanno cercato il loro palpito di notorietà. “Che c’è?” chiede Àlice. “Una cosa. Me l’hanno data a scuola. Ambra e Barbara, dai, quelle che si fanno interrogare lo stesso giorno, sempre insieme”. “E allora?”. “Dicono che hanno fatto un video, lo devo vedere assolutamente. Volevano lo esaminassi con loro, alla fine delle lezioni, ma io…”. “Cosa...

Ad Auschwitz non c’era il mistero

di Giacomo Verri “Che cosa restava ad Auschwitz di questa società, di questa gerarchia? Oh, c’erano gradi e ranghi – nel senso ignobile. Le condizioni erano tali che sussisteva, in un certo senso, un simulacro di società, con le sue prostitute e i suoi criminali alla guida di un macchinario organizzato in modo tale che la morte fosse il solo esito”. Così Charlotte Delbo nella lucida perizia intorno all’universo concentrazionario che...

Targhe e monumenti. Arroganza e bullismo della memoria fascista

di Giacomo Verri Non s’intitola una via, un monumento, un ponte con leggerezza e superficialità. Non lo si fa perché piace o perché a un’amministrazione comunale va così. E infatti non credo che il proliferare di targhe e targhette dedicate a militi e marescialli fascistissimi discenda da decisioni prese con avventatezza. Si tratta piuttosto di casi balordi di revisionismo tenace, quando va bene, o di scura arroganza, di provocazione beota,...

16 ottobre 1943. Il rastrellamento nel Ghetto di Roma nel racconto di Debenedetti

di Giacomo Verri Settant’anni fa l’incubo nel Ghetto romano. In presa diretta Debenedetti scriveva un libro sveltissimo e luminoso, 16 ottobre 1943, una tra le più sentite testimonianze della tragedia che si perpetrò il 16 ottobre del 1943 nei confronti della comunità ebraica. Quel giorno 1024 persone vengono prelevate tra le vie, nelle case, negli esercizi. L’azione è capillare, un lavoro fino che trecento SS compiono abitazione dietro abitazione, seguendo...

L’arresto di Italo Trabucco

Di Giacomo Verri L’amore si nutre di compromessi. I compromessi sono dolci quando discendono dall’amore. Italo Trabucco non aveva voluto far compromessi con il proprio paese e il paese si era dimenticato di lui senza che lui dimenticasse il paese. Se ne era andato ogni volta che l’aveva ritenuto utile, per bisogno o, non raramente, per comodità. Era diventato l’elemento esterno che tornava di tanto in tanto, senza potersi amalgamare:...

Fenoglio che visse (almeno) due volte

di Giacomo Verri Intervistatore: Permette una domanda? Fenoglio: La prego... Mi perdoni. Debbo mettere un po’ d’ordine in questo foglio. È così difficile, è tanto complicato... Sa, io non scrivo per divertimento. Ci faccio una fatica nera! La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti. Quindi abbia pazienza... ancora un secondo. I.: Certo, ci mancherebbe... F.: No! Non va ancora. Ah! lasciamo stare! Mi dia da accendere…...

introduzione

di Giacomo Verri La vicenda editoriale di questo libro è insolita e bizzarra. Tutto ha avuto principio con un «c’era una volta», o quasi. Nell’estate del 2008 mi capitò tra le mani un articolo apparso il 25 aprile 1958 su un settimanale locale, il Corriere Valsesiano (la Valsesia è la parte settentrionale della provincia di Vercelli), dove l’uscita di un ‘Gettone’ Einaudi dovuto a un tale Remo Agrivoci era data come...
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