Di Marco Simonelli
Questo il verdetto di mio Dio Cleziano
mio dio mio dio a chi sono in mano?
T’amavo t’amavo t’amavo davvero:
per te come sangue correvo bizzarro
ero cavallo dietro alla prosa del tuo carro;
e poi lo sgarro, lo sgarro lo ammetto: fu fallo.
E lo sballo in cui mi porti e mi conforti
l’intervallo del mio corpo con tua pelle, i rapporti
i carnali rapporti che tacesti, da me li avesti,
li avesti, richiesti tutti...