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mariasole ariot

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Mots-clés__Scelta

Scelta di Mariasole Ariot Fauve, Blizzard -> play ___ ___ Da un colloquio di Mario Rigoni Stern con Giuseppe Mendicino - Asiago, 22 settembre 2006 È molto più difficile dire no che sì. Ripeto spesso ai ragazzi che incontro: imparate a dire no alle lusinghe che avete intorno. Imparate a dire no a chi vi vuol far credere che la vita sia facile. Imparate a dire no a chiunque voglia proporvi cose che sono contro la vostra coscienza....

Questioni di sfondo. Come ci inquadriamo quando videochiamiamo

di Alberto Brodesco  Le innumerevoli videoriunioni cui siamo tutti più o meno convocati in questi giorni di quarantena hanno un'implicazione interessante per quanto riguarda il tema della rappresentazione del sé e del proprio habitat. Si tratta infatti di trovare a forza, all'interno dell'ambiente domestico, uno spazio che sappia descriverci ma dove si possa al contempo comunicare con tranquillità. La dialettica è tra contingenza e rappresentanza, tra bisogno di rifugiarsi in...

La radice dell’inchiostro. Dialoghi sulla poesia (terza parte)

  NOTA INTRODUTTIVA   Giancarlo Pavanello, Prosa     «Forse non spetta a te di portare a termine il compito, ma non sei libero di rinunciare.» (Avot 2,21)   Un questionario, come luogo di una sollecitazione: «È ancora legittima la radice dell’inchiostro?». Non solo il come si scrive, ma lo scrivere stesso, malgrado le storture. Lo scrivere che si porta avanti per decifrare la qualità del proprio silenzio o del proprio arretramento. Una nota appuntata altrove scompiglia ulteriormente il ciglio dell’interrogazione: «Come...

Omotetia

di Mariasole Ariot   Muzio Clementi - Sonata in G Minor, Op 50 No.3, "Didone Abbandonata"  La colpa è un oggetto, una casa in cui restare per fuggire, respinge salvabile a salvabile, redime gli assoluti come fossero infiorescenze, la colpa degli antenati, le dannazioni interne, i nervi scoperti, colpevolizza gli azzerati, la colpa dei fiori che forgiano l’erba, i fiumi strappati, le forme trasversali della misericordia – e quando ci hanno dato,...

L’intellettuale dissidente

di Niccolò Amelii Chi ha la «cultura» ha, se non il potere, almeno una delle condizioni di esso. (F. Fortini, Dieci inverni)  Gli intellettuali nelle società del neocapitalismo avanzato sopravvivono a stento nei coni d’ombra, nelle aporie, negli interstizi delle strutture professionali e di produzione. Sebbene il fenomeno di disgregamento di un certo tipo di intellettuale (semi)engagé, culturalmente novecentesco, sembri inscriversi nella sua totalità nel quadro fenomenologico di una contemporaneità che ci appare...

Vorrei poterti dire molto di più

di Francesco Borrasso Portare i fiori nei cimiteri, è importante onorare i morti, le tombe, le spoglie, che sono tutto ciò che rimane di un uomo; poi, con il tempo, scompaiono anche quelle e non resta più niente. È quello che dicono: rispettare i santi, dare voce ai deceduti, renderli ancora vivi a forza di parole e ricordi, riguardare vecchie foto. Abbiamo tutti grandi colpe da scontare; l’abbraccio con una...

Demone della decorazione

di Hilary Tiscione Sulla nuca della scala in biada di legno resistevano i Pupi. Dalle tre teste fiorivano come rami difettosi le loro colonne vertebrali in ferro scuro. Curvavano come uncini incarniti dentro l’intrigo forato delle loro menti. La scala era fatta di undici gradini. All’ottavo gradino potevo guardare i Pupi negli occhi. Sembravano impiccati. Con i colli sbranati dai ferri cacciati nel muro. All’ottavo gradino mi fermavo un istante. Mi tenevo ferma alla...

Lisa

di Barbara Lisci I fili sono invisibili. Non sapresti neanche definirne la consistenza, il diametro, la forza di tensione prima della rottura. E il preciso istante? No, non ricordi neppure quello. E allora cosa? Per Dio: cosa? Il guizzo dei suoi occhi metallici. Quelle minuscole mani, veloci e timide che si attaccano come dendriti al tuo cervello. Le sue parole, che rotolano bianchissime dai suoi sorrisi. E ancora? La sua aria da signora,...

Nel paese delle ceneri (un estratto)

 di Francesco Permunian   Grande era stata perciò la sorpresa quando mi ero trovato per la prima volta di fronte suor Zenobia e la cosiddetta “banda delle ostie”, come mi ero ormai abituato a chiamare quel manipolo di suore che da qualche tempo accudivano mia sorella. Che Eugenia, fin da ragazzina, avesse sempre nutrito una speciale devozione nei confronti degli ordini religiosi, di tutti gli ordini e le congregazioni religiose, questo non...

Se il virtuale trabocca nel reale

di Mariasole Ariot Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere. Foucault   Dove prima stava una gabbia poggiata sul terreno – e la guardavamo, introducevamo piccoli granelli di parole, fotogrammi, pensieri che ritenevamo inutili alla carta, un giorno  nella gabbia siamo entrati. Ora, le regole della gabbia sono schizzate fuori dalle grate, invadono le...

Il buon vicinato

di Simone Delos Traslocare è un po’ morire. L’ho fatto sei volte. Ovunque andassimo, mia madre rimaneva stanziale per un massimo di due anni, poi via. Con Sabrina è la prima volta. In affitto per il tempo necessario, ora siamo in una casa dove poter abbattere i muri. Negli anni la mia asocialità è scesa a patti con la sua, più sana, estroversione. Ora siamo una coppia di categoria riservata ma...

Il dottor Willi

di Michele Neri Sono il padre dell'uomo con il mare dentro e, sebbene abbia fatto di tutto per evitarlo, sto per morire. Non sono spaventato, la stanchezza, la disillusione quotidiana l'ha reso accettabile: è per lui, nato dalla mia carne e che di questa ha preso solo il manto sottile necessario a rivestirlo e impedire che l'acqua fuoriesca, uno strato che non posso chiamare pelle, tanto è trasparente come la...

Mots-clés__Abbraccio

Abbraccio di Mariasole Ariot Nick Cave, Into my arms –> play ___ ___ Da Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso, trad. Renzo Guidieri, Torino, Einaudi, 1979. «Nell’amorosa quiete delle tue braccia», pp. 13-14.   ABBRACCIO   Per il soggetto, il gesto dell’abbraccio amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l’essere amato. 1. Oltre all’accoppiamento (e al diavolo l’Immaginario) vi è quest’altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo...

La versione di Alessio

di Stefano Zangrando   C'è una forma del male che nasce nel linguaggio, ed è quando quest’ultimo abdica alla sua funzione più necessaria e labile: la condivisione della verità. Dell’uso distorto del concetto di fake news si parla già abbastanza nel dibattito pubblico, ma è nel privato che il “tutto è relativo” si presta all’edificazione dell’incubo.   Alessio, laureato quarantenne, separato e con un figlio, conosce Gaia, di poco più giovane, nubile e...

La staticità dell’assenza

di Mariasole Ariot   John Cage In a Landscape   La distanza che separa il voler essere dall’essere, questa sacca nera stomacale, quando la notte buca il ventre ed esce il buio dalla bocca: si affianca il nero al nero, gli oggetti ricoperti da pelli animali, l’animale che si muove ridendo rannicchiato alla finestra. E’ questo dolore immobile, la staticità dell’assenza, le presenze che gridano la stanza.   Una bocca non è una parola Si...

cinéDIMANCHE #31: Vertov, Frampton, Gioli

  Cineocchi, per uomini senza macchina da presa       1. “Vertov: lo sguardo e la pupilla" di Mariasole Ariot     https://www.youtube.com/watch?v=cGYZ5847FiI   “Un cineocchio”, un manifesto, una dichiarazione: togliere dal cinema ogni forma di teatralità, di soggettività per (ri)portare il cinema alla sua essenza, dove il raccontarsi (il film che racconta il film) precede e quasi cancella il raccontare.  È con L’uomo con la macchina da presa che Vertov libera lo spazio dalla sceneggiatura, dalle storie, dai personaggi, esponendosi...

Tik Tok come incubo

  di Alberto Brodesco   TikTok – diciamo subito – è un incubo per un adulto, non certo per la generazione Z che lo usa e lo ama. Chi è nato prima del 2000 e non ha figli adolescenti o pre- può aver bisogno di una descrizione di questo nuovo social media: TikTok è un'app che serve a filmare e condividere video brevi (da 3 a 60 secondi, ma di solito meno...

Oasi

di Maddalena Fingerle   Stacco immagine colazione: colazione, immagini liquefatte. Fatte. Rosso, freddo, brusio. Io. Fa caldo. Do. Mangio colazione. Azione. Solito tizio, luce potente, accecante. Ante. Odore di farina. Rina. Luce forte e falsa. Sa. Odore di zucchero. Ero. Ti è piaciuta la festa di carnevale, Giuliano?, chiede Nora, muschio bianco. Anco. Quando sarò grande avrò la ragazza. Gazza. Avrò la ragazza. Gazza. La prenderò nel palmo della mano....

La tendenza a coniugarsi all’infinito

   di Mariasole Ariot   Le visage est signification, et signification sans contexte. Levinas   Sulla faccia muovono ossessioni, carteggiano mani abili di millenni come api operaie, cade una vita dove cade, dove il movimento è una ferita, una città spalancata nell'occhio, il mormorio incostante del lamento – e mentre passa non passa, passano di passati i passanti, le vostre ricorrenze, le alture dei corpi, le gabbie ruggiscono elementi – e cadono, cadono dalla nicchia...

Lettere dall’assenza #3

di Mariasole Ariot Caro J, qui il cielo è una sommossa, l’uovo del mondo si è strappato : nascono gli oggetti che mi hai lasciato. Ti scrivo ed è ancora buio, filtrano lampi di pulviscolo dalla finestra, la grana del mondo si frammenta e io distendo le righe di una lettera che non arriverà mai. Abbiamo montato una tenda, raccolto le bacche e i ramoscelli per fuggire nella piena del bosco, hai radunato...

Elogio bellico di Richard Millet – appunti francesi

di Edoardo Pisani Ogni anima è da sola una società segreta. Marcel Jouhandeau Il ventiquattro agosto del 2012 Anders Breivik viene condannato a ventun anni di carcere per gli attentati terroristici da lui ideati e commessi in Norvegia l’anno precedente, l’autobomba nel centro di Oslo e l’eccidio sull’isola di Utøya, per un totale di settantasette morti e oltre trecento feriti, perlopiù ragazzi. Qualche giorno dopo, in Francia, con un tempismo forse non...

Il silenzio che resta

di Francesco Borrasso Le luci artificiali della ruota panoramica brillavano a poca distanza da un cielo livido di fine febbraio, un contrasto rosso e blu e giallo. Marta se ne stava seduta sopra una panchina, la sciarpa avvolta intorno al collo, una sigaretta lunga tra le dita. Un uomo con il viso colorato di bianco restava immobile, a due passi da lei, le persone di passaggio, a volte, gettavano una...

Dietro la maschera del sonno il cervello piange

  di Mariasole Ariot   Una copertura: dietro la maschera del sonno il cervello piange. Il mutismo dei lineamenti, l'inflessione straniera, appena piegata sul bordo: non dicono niente. Questa apparente nuova cera è un frutto chimico, composizione di elementi. La lingua non batte, e voi cosa vedete? Quando uno sguardo perfora e si acceca trafitto da se stesso, e vede il retro senza aver mai notato la fronte. E cosa vedete voi - di...

I giochi di Ryan. Analisi di un video su youtube

di Alberto Brodesco Ha avuto una certa risonanza la notizia, pubblicata da Forbes, che una delle star più ricche di YouTube è un bambino di sette anni. Grazie al suo canale, “Ryan ToysReview”, Ryan ha guadagnato in un anno, secondo la stima di Forbes, 22 milioni di dollari. Il canale di Ryan contiene essenzialmente recensioni di giocattoli e video di “unboxing”, ovvero spacchettamento di regali – un genere, destinato...

Xenofemminismo

di Ceci Kulp “Mentre il capitalismo è inteso come una totalità complessa e in continua espansione, molti aspiranti progetti anticapitalisti di emancipazione continuano ad avere una profonda paura di transizionare all'universale e resistono alle politiche che riflettono sul quadro d’insieme, condannandole come vettori necessariamente oppressivi. Tale falsa garanzia considera gli universali come assoluti, generando una disgiunzione debilitante tra ciò che cerchiamo di destituire e le strategie che promuoviamo per...

Amnesia

di Francesco Staffa Amnesia, difesa da un trauma o impedimento alla presa di coscienza? Arrendevole oblio o irrequieto tormento? È tra questi poli opposti che si srotola la storia di Izzy Darlow. “Una storia a più voci, una varietà tale di voci da non sembrare la storia di un solo uomo”, che si struttura per cerchi concentrici e che arriva a lambire la Storia umana, a contenerla e a restituirla...

“Wandering lines.” Conversazione con Andrew Kötting

di Giorgiomaria Cornelio

L’arte di Andrew Kötting è fulgido esempio di come l’indirizzo cinematografico non possa mai pienamente appartenere a se stesso, al laccio stretto dei propri luoghi marcati o rilevati, finendo così per spillare altrove, per mischiarsi con gesto del vagare, alimentando altri vasi traboccanti.

Il burattino, l’asino e i porno, o del nuovo puritanesimo

di Giorgiomaria Cornelio All’età di 14 anni abbozzai, insieme ad un minuto gruppo di amici, il progetto di un cineforum che avrebbe dovuto includere “Ecco l’impero dei sensi” di Nagisa Oshima e “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini. Del primo titolo avevo ereditato una videocassetta pubblicata in una collana dell’Espresso dal titolo immaginifico: “I classici proibiti”. Del secondo tentammo di recuperare un dvd alla biblioteca...

Infanzia

di Barbara Lisci Io quando sono nata me lo ricordo. Mia madre strinse le labbra fra i denti, che tanto sapeva che gridare non le sarebbe servito a nulla. E nemmeno imprecare. Io ero il suo secondo, atroce, dolore. Lo sapeva dal primo: mio fratello. Aveva sputato, gridato infamie, pregato Iddio. Ma il dolore non era cessato. Anzi, era stato un crescendo vorticoso che la faceva impazzire. In quelle grida...

Lettere dall’assenza #2

di Mariasole Ariot   Cara J., la coltre di nebbia che ha piegato il cielo mi scava le ossa, sono mature per la semina, come quando ci siamo incontrate, e tu danzavi sopra le mie corde. Un canto muto, una sirena. Abbiamo camminato lungo la scia delle lumache, e tu disegnavi cerchi nell'aria, gettavi i drappi colorati facendoli roteare appena più in alto del collo: ricordi la scena della pista da ballo? Oggi è...
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