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narrativa contemporanea

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Ritrovamento

di Andrea Cafarella   Questa sofferenza porta il nome di chi ha scagliato queste maledizioni e ha la responsabilità di aver contribuito a distruggere i corpi e le menti di milioni di persone sparse su tutto il pianeta, creando il deserto sul quale oggi imperversa la guerra. L’unica speranza possibile passa dall’avere memoria: quando tutto sarà «finito» bisognerà ricordare che la storia di questi corpi derelitti accusa la storia della politica,...

Il camion della guardia

di Pedro Lemebel  Poi il mare è agitato e piove sangue. Pablo Neruda  Mai avrebbe pensato che il calore sarebbe stato così intenso. Cinque minuti prima, l’ombra dei muri massicci e il letto intatto perfettamente vuoto di Francisco le avevano fatto venire freddo: si sentiva congelata dentro, se avesse respirato troppo profondamente il suo cuore si sarebbe frantumato come un pugno di ghiaccio. Ma ora, completamente all’aperto, il sole picchiava forte, bruciava la...

Fine di una lotta

di Amparo Dàvila Stava comprando il giornale della sera quando si vide passare in compagnia di una bionda. Rimase immobile, perplesso. Era proprio lui, non c’erano dubbi. Non era un gemello o una persona che gli assomigliava; era lui l’uomo che era appena passato. Indossava il completo di cachemire inglese e la cravatta a righe che gli aveva regalato sua moglie a Natale. «Ecco il suo resto» disse l’edicolante. Lui...

Dove è nato “Lo specialista”

di Mauro Baldrati               La genesi di questo testo risale alla prima metà degli anni Novanta, quando lavoravo a Milano come fotografo. Poiché ero sempre alla ricerca di nuove avventure (fotografiche) mi recai a Firenze, in una villa sui colli, dove gli Hare Krishna tenevano un festival, per realizzare un reportage. Ero attratto dal tripudio di colori che i ragazzi e le ragazze portavano con sé durante gli Happening per le...

Il mio corpo a Carofiglio

di Gian Balsamo Palo Alto, 15 giugno 2020 Io non sono gay ma ci sono uomini con cui andrei a letto. Placido Domingo, ad esempio. Lui neppure è gay ma io mi farei volentieri avanti, se potesse aiutarlo a sostituire le donne cui ha fatto troppi complimenti o troppi sgarbi. Con me andrebbe sul sicuro e potrebbe tornare a cantare senza remore. Ogni suo do di petto crea una curvatura irreversibile...

LIGURIA MON AMOUR

di Dario Voltolini (illustrazioni di Marco D'Aponte e adattamento di Andrea B. Nardi; da un romanzo di Marino Magliani) È con profonda commozione che scrivo questa nota a margine dell’ottima prova congiunta di due squisiti narratori, Marino Magliani alla tastiera e Marco D’Aponte alle matite, innanzitutto per la storia che viene narrata, ma anche per altro. La storia che viene narrata la conosco da anni e ora me la trovo qui...

Scuola di ballo

di Paolo Codazzi Mostratemi qualcuno sano di mente e lo curerò per voi… Carl Gustav Jung Non avrei mai immaginato che all’estrema periferia della città, dove fino a pochi anni fa la piana s’imputridiva in maleodoranti acquitrini infestati da varie specie di insetti, involontari portantini di organismi patogeni, e dove l’uomo si guardava bene dall’avventurarsi, salvo alcuni pescatori di anguille e cacciatori di volatici endemici a quell’ecosistema (definizione di recente attribuzione, prima...

Grazie Frederika

di Giacomo Sartori Grazie Frederika per avermi scritto una mail il diciotto di marzo di cinque anni fa, chiedendomi il permesso, dandomi del lei, di tradurre una mia poesia. La poesia sbarazzina si chiamava Se muoio prima io, e il tema era appunto la morte. L’avevi letta su Nazione Indiana e ti era piaciuta molto. Ti eri quindi comprata il mio primo romanzo, di molti anni prima: finisce pure lui...

Il sistema del tatto

di Alejandra Costamagna Avrebbe dovuto farlo tanti anni fa, pensa Agustín. Quando aveva trovato sua madre stesa sul letto, con la bava alla bocca, lo sguardo perso e il boccettino vuoto sul comodino. Quando Aroldo era andato a consegnare il lievito a certi clienti fuori Campana. Quando non c’era nessuno in casa e aveva dovuto chiamare un’ambulanza e aiutare a caricarla e vedere come la portavano via e raccogliere un...

La mia segregazione (nuovi autismi # 33)

di Giacomo Sartori Devo confessare che adesso che sta per finire questa segregazione forzata non mi dispiace, ho quasi timore che finisca. Un po’ perché la mia vita ordinaria non è poi troppo differente, e quindi tutto questo mi è intrinsecamente familiare. Non sono un monaco di clausura, ma nella mia esistenza mi sono ritrovato a essere isolato, ne ho sofferto ma ci ho fatto anche il callo. Mi calmano...

Intervista a Giovanni Agnoloni

In Viale dei silenzi Giovanni Agnoloni mette in scena un giovane scrittore fiorentino, Roberto, impegnato nella ricerca del padre misteriosamente scomparso, il che per finisce per coincidere con un faticoso tentativo di ritrovare se stesso attraverso le doti catartiche della scrittura. Da qualche mese è a Varsavia per tentare di concludere adeguatamente il suo ultimo romanzo. Proprio a Varsavia quattro anni prima il padre scomparve senza alcun motivo apparente,...

Penisolario (guida segreta a una Liguria sotterranea)

di Marino Magliani Il collante delle mie storie liguri è la vergognosa verticalità cui è stato sottoposto un io narrante sofferente di vertigini. Costretto all'esilio, la via di fuga dai carruggi e dai ponti in salita gli ha provocato una specie di euforia, o solo di corsa scomposta da poppa a prua, a bordo di un traghetto diretto ogni giorno in Corsica. Poi notturne esperienze da spiaggiato, lungo coste più...

L’ultimo dipinto che ho visto con la pandemia già in atto, ma non ancora dichiarata

di Paolo Morelli Il nostro viaggio non è ancora finito, eppure oggi abbiamo incontrato la madre. È un’icona dell’anno Milleedue circa che Barbarossa regalò al duomo di Spoleto e qui sta tuttora. Gliel’ha regalata per consolazione, dopo che aveva bruciato tutto in seguito al pagamento di una tassa con moneta falsa. Incastrata nell’argento pacchiano è apparsa come una spiegazione ipnotica dell’impossibilità per l’arte di legarsi al concetto di evoluzione, a...

Le città e il desiderio: Daniel Guebel tra utopia e storia

di Luigi Marfè In uno dei suoi racconti più fulminanti, Del rigor en la ciencia (Del rigore nella scienza, 1946), Jorge Luis Borges immagina un impero i cui cartografi si propongono di disegnare la mappa più minuziosa che il mondo abbia visto. Ma ogni volta, al cospetto di quel collegio di saggi, qualunque tavola topografica risulta manchevole e inesatta, tanto da richiederne un’altra, e poi un’altra, e un’altra ancora, finché...

La siepe

di Gianluca Garrapa Mio fratello morì prima di mezzanotte. Mi avvertì il gatto, miagolando e strusciandosi tra le mie gambe mentre ero seduto in veranda, nell’attesa angosciante dell’agonia che si protraeva nella stanza in cui i miei genitori vegliavano e di cui potevo scorgere solo una flebile luce. Mio fratello è morto nella stanza dove sta il pianoforte, quella più vasta, era bravo mio fratello a suonare. La sera prima...

La climatologia emozionale di Palandri

di Enrico Palandri Ho deciso di riprendere in mano e riscrivere questi romanzi e riproporli in un unico ciclo nel 2010. Ero tornato a vivere a Venezia da qualche anno, stavo terminando I fratelli minori e avevo in mente anche un altro titolo: Le condizioni atmosferiche. A concludersi, oltre al romanzo che stavo scrivendo, era il ciclo di quel che avevo scritto a Londra, dove avevo vissuto dal 1980 al...

Dopo il crollo

di Bruno Morchio «Della scomparsa del passato ci si consola facilmente, è dalla sparizione del futuro che non ci si riprende.» Amin Maalouf «Che vuoi capire?» «Che cosa è diventata questa valle.» «Non ti seguo.» «Crolla un ponte, muoiono quarantatré persone, sotto ci sono case e strade dove la gente vive, tira la carretta, sogna, s’innamora e magari mette al mondo dei figli.» «Cosa ha di speciale questa valle, a parte il fatto che si è vista...

Incendio nel bosco

di Marco Candida Fermiamo il riavvolgimento del nastro. Guardiamoci intorno, nei pochi momenti in cui il fuoco è ancora creatura ammirevole, e dell’abete rosso e della farnia abbiamo detto, e a nord intrichi di larici, e vicino un leccio dall’aspetto così abbondante che mosso dal vento sembra masticare carnivoro i volatili che nidificano e si posano sulle sue braccia, e lì accanto una fioritura di maggiociondoli con i suoi fiori a...

dizionarietto dei tempi digitali

di Giacomo Sartori algoritmo s. m.: deus ex machina dei tempi digitali, che viene convocato per risolvere problemi inestricabili o apportare assistenza. Gli algoritmi (il termine viene da al-Khuwārizmī, informatico del nono secolo) sono formule matematiche incomprensibili ai più, o comunque tenute nascoste, di qui la loro valenza esoterica. Nelle forme più perfezionate essi apprendono e si evolvono da soli, rafforzando la loro immagine sacra, e divenendo vere divinità...

In viaggio con Ci (2/2)

di Paolo Morelli 12 maggio (sera) Trattandosi di un comportamento molto strano dovrò andarci piano in questa parte della cronaca, essere preciso e circostanziato. Verso le sette di sera siamo a Villa S. Maria, paesetto sul fiume Sangro, accatastato nella valle e tagliato da una roccia di nome Penna. La casa di mia zia Emilia è disabitata da molti anni, ma ancora non è in rovina. Prendiamo alloggio dopo una faticosa salita...

In viaggio con Ci (1/2)

di Paolo Morelli (Storia di un diario che doveva esser lungo e invece dura tre giorni scarsi. Storia anche di uno strano tentativo di soluzione, pure andato a male, e poche altre cose ancora...) La disgrazia di Don Chisciotte non è la sua fantasia; è Sancio Panza. F. Kafka aggiunta scritta oggi, circa venti anni dopo Mi decido a render pubblico in qualche modo questo breve diario solo molti anni dopo, per ragioni che...

Mezz’ora di panico

di Walter Nardon   Ogni giorno un colpo d’ascia mi prende su un fianco. Finirò per cadere, ma non importa. Voglio solo che Erin rimanga perché lei è luce, gioia che non si spegne. Forse sarebbe bastato osservare il modo in cui aveva stretto le dita sulla maniglia di acciaio per capire che qualcosa, là dentro, stava precipitando. Ecco dunque Erin, colta nel glorioso gesto di aprire la porta dell’Agenzia di Viaggi...

Il bosco è vivo

di Oreste Verrini Il bosco è vivo, seppur io non veda animali o non senta rumori. Scruta i miei passi, controlla i miei gesti, trattiene il respiro come un osservatore. Un osservatore nascosto per non farsi scoprire. Eppure c’è! Una presenza antica, potente, aliena. Un’entità interessata al mio comportamento, ché io non sia minaccioso, e al contempo indifferente alla mia sorte. L’ampia depressione davanti a me, un tratto di sentiero...

Il mio Antropocene

di Giacomo Sartori Sull’utilità pragmatica del concetto di Antropocene, e sulla sua propensione, così come è nato e viene propalato, a nascondere l'origine dei singoli problemi e le responsabilità, e quindi anche a complicare l’individuazione di strategie non velleitarie per contenere le catastrofi, mi sembra che ci sia molto da discutere, moltissimo. Ma è innegabile che l’Antropocene, con i suoi sconquassi e minacce, sia ormai sotto gli occhi di tutti,...

La scomparsa di Anice Zolla

di Vincenzo Celano Smarrito, confuso nella città di Firenze, come colui che ha perso le coordinate del tempo e dello spazio, Anice comprava ogni giorno il giornale con immutata puntualità, ma non riusciva più a leggerlo. Lui, che pure scriveva per alcuni importanti periodici, intratteneva ora con la carta stampata un rapporto particolare, parecchio somigliante a quello di un dongiovanni rimbambito che, ritrovandosi quotidianamente disponibile un’invitante ragazza, ogni volta s’affretta...

Il falco Cyrano

di Paolo Morelli Noi felchi ci vediemo benissimo, lo senno tutti, tutto vediemo dell’elto, e l’eltro giorno esco di roccie al tremonto, svolezzo per un po’ e ti vedo uno sdreieto sull’erbe con delle cherte in meno e le guerdeve, le guerdeve, e le guerdeve dicevo, e dentro questo rettengolo di cherte bienche ci steveno dei segni piccolissimi che però io li vedevo, chespite se li vedevo, e li chepivo!,...

Milano, via Mac Mahon

di Roberto Antolini Dei miei genitori mi è rimasto un album fotografico, un album all’antica, oblungo, rilegato in pelle, con le pagine di cartoncino colorato su cui, negli anni, sono state attaccate alla rinfusa molte fotografie della loro vita, da quelle degli anni ’30 di prima che si conoscessero, alla foto del matrimonio a Trento nella chiesa di S. Maria nel 1949, fino a quelle degli anni ’60. Ce n’è...

La profonda provincia a Capalbio

intervista di Marino Magliani a Andrea Zandomeneghi MM Una cosa che di solito dicono agli esordienti - non un rimprovero - è che in quel libro sta provando a metterci tutto quanto. È la sensazione che si ha leggendo Il giorno della nutria, di Andrea Zandomeneghi. Un torrente di montagna che sbatte e si calma, arriva al piano e trova anse, contiene altre cose oltre all'acqua, e uno lo guarda...

Sragionamento sull’anarchia

di Paolo Morelli Raggrumiamo un po’ le idee. Una dottrina anarchica propriamente detta non esiste, è più che salutare l’antipatia naturale degli anarchici per le teorie. Essendo un pensiero legato strettamente all’azione appare chiaro che l’anarchia è qualcosa che va messa in pratica sbagliando, su questo punto non ci piove. Dato che non piove possiamo farci un giro, con l’intento più o meno fermo di sbagliare. Difatti ho riscritto il brano precedente...

Mio padre e le sue mogli

di Ruska Jorjoliani Non mi ha mai detto che aveva già avuto una moglie, prima di mia madre. Ne sono venuta a sapere per caso, giusto qualche anno fa, e ho cercato in modo ossessivo di saperne di più. "Erano molto giovani e ingenui" mi ha detto la zia. "Che t'importa?" si è meravigliato lo zio. Solo una loro cugina è stata disposta a dirmi di più: "Lei era...
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