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narrativa italiana

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Intervista a Luigi Di Ruscio (un’integrazione)

di Roberta Salardi 1) Ho trovato in un’edizione rarissima un altro suo libro in prosa, L’allucinazione (Cattedrale, Ancona 2007). Anche questo libro come gli altri romanzi viene da lontano, da molti anni addietro? Ho preso in mano L'allucinazione, pubblicato solo due anni fa, e di questo libro non ricordavo nulla. Ricordo solo che diedi il manoscritto all’editore precisamente a Valentina Conti, che poi mi fece sapere che il libro voleva pubblicarlo...

Il farmaco

di Andrea Cortellessa Per una volta il risvolto va preso in parola: «uno dei più disturbanti romanzi di questi anni». Anche perché «disturbante» non è annoverato fra gli epiteti promozionali dell’editoria glam di oggi. E quale occasione più glam dell’esordio narrativo di una giovane donna, ispida critica letteraria per di più, che addirittura affronta il più abusato dei temi – l’amore? Ecco: se già vi state facendo un’idea, di che tipo...

sangue di cane

di Francesca Matteoni Che cos’è il sangue di cane. Che cos’ha di speciale la ferita, la cicatrice del randagio di strada, lo squarcio improvviso del compagno domestico aggredito da un altro cane, più forte. Il cane è l’amico leale, il servo, lo schiavo disprezzabile, e dunque l’insulto per chi sta sotto, umiliato dalla sua stessa fedeltà. Il figlio di. La creatura rabbiosa da sopprimere, la cosa storta che non si...

Il fascismo al Premio Strega

di Giacomo Sartori Canale Mussolini di Antonio Pennacchi, che come è noto ha vinto il Premio Strega, e che è venuto in spiaggia con noi, è la saga di una famiglia contadina originaria del Polesine. Una famiglia fascista. Proprio per i meriti acquisiti in una mortifera azione squadrista, i Peruzzi (si chiamano così) vengono ricompensati con due poderi nella fascistissima bonifica agraria dell’Agro Pontino: di punto in bianco i mezzadri...

I bambini dei romanzi italiani

Se dio vuole noi romanzieri italiani non viviamo in uno di quei paesi noiosoni in cui non succede mai niente, quegli stati laconici e disciplinati dove il governo rubacchia con puntigliosa discrezione, la gente lavora pedissequa, i calciatori calciano, le mucche sonnecchiano, i treni sfrecciano in orario, senza mai rompersi e senza mai esplodere, la malavita è ancora tutta disorganizzata. Per fortuna da noi al governo ci vanno dei...

Maledetti i Zorzi Vila!

di Chiara Valerio Zio Cesio in Libia, zio Treves che dalla Francia era passato in Russia insieme a mio zio Turati, zio Temistocle (…) che dalla Grecia era passato in Jugoslavia, mio cugino Paride tra la Dalmazia e l’Albania nella milizia portuaria e i fratelli del Lanzidei tutti in guerra pure loro (…) mio cugino Ampelio, era con la marina in Cina, pensi lei, su un incrociatore in Manciuria. Non...

Intervista a Luigi Di Ruscio

di Roberta Salardi L’italiano è una lingua che non si parla nella sua famiglia a Oslo. Esprimersi in una lingua che non è quella quotidiana ma appartiene all’infanzia, un’infanzia per di più sgrammaticata e indisciplinata, un pezzo di vita lontanissima e perdutissima, rende l’operazione del suo scrivere fin dalle premesse un po’ surreale, fuori dall’ordinario. Vuole dirci qualcosa a proposito di questa lingua tutta particolare? Che posso dirvi della mia lingua,...

Provincere o morire: Marino Magliani

Peccato non essere lì per dirvi la mia su cosa significa scrivere da una valle senza vie d'uscite se non quella della fuga. Abito in un posto da cui si vedono i ponti dell'autostrada, specie di cancello davanti al mare. Chi passa là sopra, guardando in lontananza le fiancate e gli affasciati e le pigne di case con le montagne a chiudere credo si faccia delle domande su chi vive...

Assalto al centro

di Giuseppe Schillaci Il sole della peste stingeva tutti i colori e fugava ogni gioia. Albert Camus Sacchi di plastica si levano come gabbiani tra scogli d’asfalto, si gonfiano di vento e volteggiano sulle lamiere. Vitaliano li guarda salire in alto e poi cadere in picchiata tra il benzinaio e il baracchino di stigghiola. Fissa il fumo bianco che s’alza dalla griglia di carbone e si spariglia in cielo, e ripete a mente...

RIPORTANDO TUTTO A CASA

"Al termine del viale principale, imboccando la strada laterale che avevo percorso tante volte da ragazzo, la villa dei Rubino conquistò il parabrezza come una dichiarazione di resa. Il cancello era aperto per metà su un giardino regredito a vegetazione spontanea. (...) Scesi dalla macchina, attraversai il cancello e solo allora mi accorsi che, semiemerso tra le ortiche e le barbe di capelvenere, c’era lo stupor mundi di tanti anni...

Su “L’età estrema” di Romano Luperini

di Nadia Cavalera L’anticamera della morte Chi volesse solo distrarsi, svagarsi, non lo legga. “L’età estrema” (Sellerio, 2008) di Romano Luperini non è per nulla divertente, nel senso etimologico originario (e quindi poi nella comune accezione odierna), ma anzi è convergente, nel senso che non storna, non allontana, ma concentra, in maniera spietata, l’attenzione del lettore sull’assillo principale di ogni essere umano (che ne abbia coscienza o no), e,...

Train de vie

Binario 24 di Mario Schiavone "Se ne va mamma gatta che ci tiene tutti al caldo nel suo ventre e arriva la bestia a sputare freddo e pioggia", mi rivela Frank Barbery la sera del trentuno agosto, mentre cominciamo una partita a scacchi. Muoviamo pezzi fatti in Cina, usando come tavolino la sua panchina-letto. Siamo al binario ventiquattro della stazione ed è quasi sera: lui è l'uomo...

Due racconti da “Rumeni”

di Anna Lamberti-Bocconi GIGIO “Ma che accidenti…”. E’ più una sensazione che altro, una presenza dietro la schiena. Questione di riflessi: mi giro di scatto e lo becco con la mano nella mia borsa; quella mano gliela branco al polso e lui si immobilizza come una bestiola spaventata. “Ma che cazzo fai, stronzetto! Volevi derubarmi?” Lui zitto, duro, rattrappito nelle spalle. Mi fissa con lo sguardo di un lanciafiamme. Gli spaccherei la...

Da “Cristi polverizzati”

di Luigi Di Ruscio Parto difficilissimo, spesso si nasce venendo stritolati, lo shock dell’aria freddissima rispetto al calore del ventre materno, la luce vivissima, i rumori assordanti, la poesia retrocede verso la prima angoscia, potevano immaginare che l’elettroshock rimettesse le cose al loro posto perché era come se lo shock iniziale si ripetesse, l’angoscia di rimanere rinchiusi in un ventre per sempre, l’essere che dilegua nel nulla è il passare...

Autismi 10 – Mio figlio

di Giacomo Sartori Mio figlio ha trentatré anni, è ormai un adulto. È stato concepito nel millenovecentosettantacinque, l’anno della fine della guerra del Vietnam, della torbida agonia di Francisco Franco, della maggiore età a diciotto anni e della parità giuridica tra i coniugi, della morte della terrorista Mara Cagol, del sangue sui marciapiedi, dell’esecuzione su uno sterro sporco di Pasolini. L’anno in cui sono uscite di produzione la Cinquecento e...

African Inferno

di Marco Rovelli Del romanzo "African inferno" di Piersandro Pallavicini (ed. Feltrinelli) alcuni giornali di destra hanno parlato bene, a fronte di un apparente silenzio di quelli di sinistra. Sul suo blog (a cui rimando per valutare l'ampiezza del dibattito), l'autore ribadisce la sua provenienza da sinistra. Ora, il libro di Pallavicini non è politically correct: ecco, è proprio questa la sua forza di sinistra (perciò a mio parere non...

“Piove sempre sul bagnato” di Giorgio Mascitelli

di Sergio La Chiusa Nei pressi della Stazione Centrale di Milano, un senzatetto riceve da uno sconosciuto due banconote da cinquecento euro, come segno d’ammirazione per la sua vita libera. A partire da questo evento inatteso, il barbone comincia il suo vagabondaggio per la città per comprarsi un cappotto nuovo per l’inverno, convinto com’è di essere finalmente “ammesso al popolo delle compere”. Passando attraverso una serie di peripezie tragicomiche, ripetutamente respinto,...

Su “L’uomo avanzato”

di Marco Giovenale Ha molti significati il titolo del recente libro di Mariano Bàino, il romanzo o racconto lungo L'uomo avanzato, uscito nella collana FuoriFormato dell'editrice Le Lettere (con postfazione di Remo Ceserani). Il protagonista del libro è figura allegorica di una civiltà (occidentale) definibile certo ironicamente “avanzata”; è poi un uomo in sovrappiù (avanzato = eccedente) rispetto allo scorrere normale della storia: un naufrago; e infine si aggiunga che...

narrazione del posto di lavoro

di Chiara Valerio La dismissione di Ermanno Rea e Vita precaria e amore eterno di Mario Desiati sono due romanzi assai distanti ma accomunati da una miriade di particolari. Quasi i fili con i quali sono tessuti provengano dalla medesima fabbrica. Fabbrica è un buon termine per cominciare questo discorso. La dismissione e Vita precaria e amore eterno sono romanzi successivi al duemilauno, al crollo di quelle enormi meridiane segnatempo...

Autoritratto

di Leonardo Palmisano Io non ho un lavoro. Non ho i soldi per fare la spesa. Non ho i soldi per fare benzina, e quando ce li ho aspetto la sera per andare al distributore, perché dopo le otto la benzina costa meno. Io non ho una casa mia, e non potrò mai averla. Non ho i soldi per comprarmi dei vestiti nuovi, nemmeno adesso che ci sono i saldi. Non...

Gentilissimo Paolo Di Stefano

di Gianni Biondillo Gent.mo Paolo Di Stefano, se lo faccia dire fuori dai denti: che palle! Mi sono sempre chiesto se sia una condizione anagrafica o di rendita di posizione quella che porta alla tentazione del pulpito. In fondo conosco scrittori della mia età che studiano per diventare i nuovi tromboni delle patrie lettere quindi non mi stupisco più di nulla, ma vedere che anche lei ci sia cascato in pieno...

Les italiens: Fernando Coratelli

Immagine presa qui Il post-it tra i due cartelli dice: demerdez vous. (trad. cazzi vostri!!!) Storie da Altro tempo romanzo di Fernando Coratelli Superammo altre due auto che ci precedevano, in un rapido calcolo stimai che ce n’erano altre otto a separarci – tante forse troppe per non perderci. Anna insisteva, io non riuscivo più a parlare. Mi scorrevano davanti agli occhi immagini di vita, memoria di luoghi, di persone e parole. Alcune non c’entravano niente,...

Neoplasie

di Stefano Calosso

Rassegna dell’ultima narrativa italiana (seconda parte)

di Piero Sorrentino C’è come una resistenza all’ingresso che Claudio Piersanti oppone al lettore del suo ultimo romanzo. Per raggiungere la realtà di un’opera come Il ritorno a casa di Enrico Metz (Feltrinelli), per penetrarne le sottili fibre costitutive della scrittura, bisogna infatti attrezzarsi preliminarmente aggrappandosi a un pensiero di Proust, quando sosteneva che la lettura è un paradossale esercizio di “comunicazione in seno alla solitudine: quando si legge, siamo...

Rassegna dell’ultima narrativa italiana (prima parte)

di Piero Sorrentino Sorprendere un’immagine unitaria e omogenea, al suo grado di massima nettezza di forme e colori, che sappia staccare, dal fondo del vertiginoso teatro della narrativa italiana degli ultimi anni, una cronaca felicemente compitata e un bilancio critico capace di fermentare per mezzo di inquadramenti netti e rigorosi, è un’impresa che lascia in partenza annichiliti. Alla stessa maniera i richiami a scuole, gruppi, movimenti, generazioni, poetiche, etichette o...
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