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Ornella Tajani

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Quel piccoloborghese di Maigret: brevissima fenomenologia di un successo

di Sergio A. Dagradi
Il commissario Maigret sembrerebbe dunque incarnare, lungo gli oltre settanta romanzi e i quasi trenta racconti scritti da Simenon, l’idealtipo del piccoloborghese. A partire, ovviamente, dall’essere un poliziotto, dall’essere tutore di un certo ordine che sembra messo in discussione...

Mots-clés__Fiammiferi

di Daniele Ruini
Io non discuto. Lo Stato sovietico non è il posto migliore al mondo. E laggiù c’erano tante cose spaventose. Tuttavia c’erano anche cose che non dimenticheremo mai. Sgozzatemi, squartatemi pure, ma i nostri fiammiferi erano meglio di quelli americani.

G come Giallo. Il sillabario di Sinigaglia

di Ezio Sinigaglia
Passare dalla parte dell’assassino: è questa necessità a rendere giallo il giallo, se davvero il giallo è il colore della follia: si tratta di oltrepassare una linea, una di quelle linee gialle che delimitano le zone proibite o di pericolo: al di qua, si è nell’area rassicurante che la società ammette e approva: al di là, si è nel mondo dei fuorilegge, degli esclusi

“Privati di Napoli. La città contesa tra beni comuni e privatizzazioni”. Introduzione

di Alessandra Caputi e Anna Fava
Nella città di Napoli convivono, fianco a fianco, modelli urbani molto diversi tra loro. Le aree situate a Occidente e a Oriente hanno le sembianze spettrali di una città postindustriale che non è ancora riuscita a ripensare la propria identità.

“Il trauma coloniale”. L’indagine psicopolitica di Karima Lazali

di Karima Lazali
Ancora oggi l’“Algeria”, significante, oggetto e luogo, è associata a una devastazione e a un’esplosione, in un disconoscimento degli effetti a lungo termine della sua storia coloniale. Questa situazione è il riflesso di una colonialità che ha organizzato una sospensione del tempo, una compressione dello spazio e una cancellazione del memoriale per tutti i suoi membri

“Ferrovie del Messico”, il romanzo massimalista italiano, Bolaño, la morte

di Fabrizio Maria Spinelli
Le recensioni che finora ho letto di "Ferrovie del Messico" hanno tutte un gran pregio: non dicono niente. Ripetono che si tratta di un libro importante (ok, usano un’aggettivazione meno cauta), ne riassumono in parte la trama [...], e poi elencano quelle quattro/cinque caratteristiche per cui il romanzo appartiene a quel genere che solitamente chiamano opera-mondo

Su “My People. La mia gente” di Oodgeroo Noonuccal. Intervista a Margherita Zanoletti

di Sara Elena Rossetti
Intervista a Margherita Zanoletti, curatrice di "My People. La mia gente" di Oodgeroo Noonuccal

Dentro una frase di Chris Marker

di Ornella Tajani
Ricevo da Serena questa frase, tratta da "Sans soleil" di Chris Marker, che non avevo mai visto e che ho guardato subito dopo. La trovo magnetica, nei giorni successivi continuo a rileggerla, ad attraversarla, quasi che nello spazio di poche righe possa prendere corpo una verità fondamentale, il senso stesso di un’esistenza

Mots-clés__Mare

di Paola Ivaldi
Il mot-clé di febbraio è: Mare [Charles Trenet, François Truffaut, Sandro Penna]

L’estate di Sophie: “Aftersun” di Charlotte Wells

di Daniele Ruini
Accolto positivamente alla Semaine de la critique di Cannes 2022, Aftersun è un piccolo gioiello: un’opera malinconica e intensa, capace di trasmettere in maniera indelebile le emozioni attraverso le quali passa il rapporto tra una bambina e il suo giovane padre durante una vacanza estiva.

Il calcio in camicia nera: “Mondiali senza gloria” di Giovanni Mari

di Daniele Ruini
Chissà se gli appassionati di calcio si sono mai chiesti che ci fa una maestosa torre sulla sommità dei distinti dello stadio Dall’Ara di Bologna... E qualcuno avrà mai notato che il Franchi di Firenze, se visto dall’alto, rivela una struttura a forma di D?

L’ossessione di Szafran per il filodendro

di Ornella Tajani
Nella primavera del 1966 il pittore cinese Zao Wou-Ki presta il proprio atelier parigino al collega Sam Szafran

Il segnalibro di Rimbaud

di Ornella Tajani
Nel 1954 è stato rinvenuto il manuale di grammatica usato da Rimbaud a scuola. Dentro c'erano il suo nome, delle frasi-monito che gli diceva il padre e un paio di esercizi svolti

Il gatto nel burro

di Charles-Louis Philippe
Boyaud, il macellaio, non solo era alto, ma era anche grosso. Occupava un sacco di posto in città. Lo si notava da lontano, non solo per il suo volume, ma anche per il suo colore. Era rosso. I suoi capelli erano rossi, come quelli di tutti i rossi, ma di simile alle guance c’era soltanto il fuoco. Quando passava vicino a un fienile, gli gridavano: "Non avvicinarti. C’è della paglia".

Mots-clés__Perdersi

di Valeria Nicoletti
"Uno straordinario cielo bianco sull'intero paese. Aerei silenziosi a diecimila metri d'altezza. Treni stanchi lungo le pianure. Vivi e morti che coesistevano, avvinghiati gli uni agli altri, disputandosi lo spazio"

La “Storia della notte” di Borges

"Un volume di versi altro non è che una successione di esercizi di magia": per Adelphi è uscito "Storia della notte" di J.L. Borges, a cura di Francesco Fava, con testo a fronte; ne pubblico alcuni testi. (ot)

Mots-clés__Fontana

di Marcello Benazzo
Clof, clop, cloch,/cloffete,/cloppete,/clocchete,/chchch…./È giù/nel cortile/la povera/fontana/malata

Mots-clés__Condoglianze

di Daniele Ruini
Quando faccio cadere con un tintinnio/quattro cubetti di ghiaccio in un bicchiere,/e aggiungo tre parti di gin, una fetta di limone,/e ci vuoto un quarto di tonica/in spumeggianti fiotti finché ricopre/ogni cosa sino all’orlo,/levo il tutto in un privato brindisi:/Egli dedicò tutta la sua vita agli altri.

Le poesie giovanili di James Joyce

È appena uscito per Castelvecchi "Musica da camera", raccolta di poesie giovanili di James Joyce, a cura di Andrea Carloni, in edizione con testo a fronte e postfazione di Enrico Terrinoni

Mots-clés__Pasolini

di Giulia Scuro
Mot-clé___Pasolini

Sulla scrittura «plate» di Annie Ernaux

di Ornella Tajani
Sono rimasta colpita dalle critiche mosse alla scrittura «plate» di Annie Ernaux all’indomani del Nobel, come se tale scrittura fosse in fondo facile, non letteraria

Daniel Mendelsohn, versatile come Ulisse

di Giuseppe Merlino
Daniel Mendelsohn, come Ulisse, uno dei suoi personaggi prediletti, è “versatile”, polytropos in greco antico. È un grecista, studioso dei poemi omerici, dell’Odissea soprattutto, il più romanzesco dei due poemi; è un appassionato di teoria letteraria, ed è un narratore avvincente

Mots-clés__Mostri

di Carla Burdese
Dormo in incognito / per non farmi riconoscere dagli incubi.

“Io ero il milanese”: Lorenzo S. e l’inutilità del carcere

di Daniele Ruini
Se ci venisse data una bacchetta magica per poter cambiare qualcosa del mondo in cui in viviamo, che cosa sceglieremmo? Per quanto mi riguarda, una delle prime cose sarebbe questa: basta carcere.

Mots-clés__Lacrime

di Nadia Liberati
Inutilmente stendo le braccia verso di lei la mattina quando mi desto dai miei sogni angosciosi, inutilmente la notte la cerco nel mio letto

Torna il MarosiFestival di Stromboli

Dal 29 agosto al 4 settembre si terrà la IV edizione del MarosiFestival di arte performativa multidisciplinare

Chez Proust: un podcast tra le intermittenze del cuore

di Daniele Ruini
Chez Proust, strutturato in 10 puntate, è stato pensato per accompagnare la versione in audiolibro della Recherche prodotta dalla stessa Emons

Visita alla Maison Jean Cocteau

di Ornella Tajani
Si capisce così perché Cocteau vi si fosse stabilito, facendo del luogo un rifugio intimo più che un salotto mondano, e perché, quando lo scoprì, disse di aver finalmente trovato «un cadre», una cornice serena e un po’ magica in cui vivere e lavorare.

Nell’entroterra kenyota

di Nick Casini
L’auto è una Suzuki Jimny degli anni Settanta senza cinture di sicurezza e con due panche di legno al posto dei sedili posteriori. Viaggia lanciata verso l’entroterra kenyota, mentre Malindi è già una dozzina di chilometri alle nostre spalle, oltre una coltre di polvere

Elogio del calciatore violento: Boban, Cantona, Zidane

di Daniele Ruini
Tre immagini divenute iconiche, tre momenti in cui tre grandi giocatori hanno, per così dire, rotto gli schemi, finendo al centro dell’attenzione non per meriti sportivi quanto per demeriti comportamentali
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