di Roberto Todisco «Nel giardino dell’Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi, si udiva un brivido correre per la platea»: così scriveva Antonioni a proposito di Extase, del cecoslovacco Gustav Machatý.
di Ornella Tajani Questo è senz’altro uno dei punti di forza di Ernaux: ogni nuovo testo è un tassello di una medesima opera più grande, unitaria, un'auto-socio-biografia che racconta il suo percorso di donna, di intellettuale, e nel farlo dipinge sullo sfondo l’affresco di un’epoca e uno spazio attraversati dalla lotta di classe.
di Elisabetta Abignente Arrivò il suo compleanno, e Luciano notò come fosse sempre più numerosa la schiera di enti e istituti che ne celebravano l’occorrenza, con una proporzione inversa rispetto alle persona a cui poteva attribuire un volto.
di Giorgio Sica Ispirato dalla poesia che canta il ritorno al paese, al selvaggio borgo natio che assurge a luogo di purezza ed eroico furore, dove poter amare davvero la donna, liberata dalla retorica stilnovista e tornata finalmente femmina, ho composto un piccolo ciclo di componimenti
di Nick Casini A Winnifred Beach c’è una signora che prepara zuppe bollenti. Non è Cynthia - la ristoratrice che compare con Anthony Bourdain in un episodio di Parts Unknown - ma un’altra signora. Gestisce un chiosco a dieci metri dal mare
di Ornella Tajani Nella collana DieciXuno di Mucchi dedicata alla traduzione poetica [...] è uscito stavolta un volumetto dedicato non a uno ma a due poeti: l'ucraino Vasyl' Stus insieme a Marina Cvetaeva
di Daniele Ruini Succede anche questo nella scuola pubblica italiana: un consiglio di classe si riunisce per partecipare a uno scrutinio di fine anno e finisce per ritrovarsi davanti a un plotone di esecuzione.
di Roberto Todisco «Credo di tornare a voi in un’altra forma» scrive Aldo Moro dalla prigionia alla moglie Noretta. Aveva ragione. L’altra forma è quella dello spettro, che da più di quarant’anni agita i sogni di un intero Paese
di Ornella Tajani La vicenda editoriale di Tempesta in giugno di Irène Némirovsky, da poco apparso per Adelphi, è complessa, travagliata e reca i segni del secolo che ha dato vita al romanzo. Si tratta di una nuova versione di Suite francese, basata su un dattiloscritto posteriore al manoscritto originale.
di Daniele Ruini E sento nel lume sereno/lo strepere nero del treno/che non s'allontana, e che va/cercando, cercando mai sempre/ciò che non è mai, ciò che sempre/sarà...
di Pasquale Palmieri Perdi l'ultimo brandello di speranza quando ti accorgi che la guerra è raccontata come se fosse una partita di Champions League. Accade sui giornali, in televisione, sui social, al bar o al mercato.
di Nick Casini Fa freddo in fondo al Mar Rosso. La pubblicità sulla rivista della compagnia aerea spergiurava che il primo respiro sott’acqua è come il primo bacio: non si dimentica. E io ci ho creduto, nonostante non ricordi nulla del mio primo bacio
di Roberto Todisco Il giorno della vigilia di Natale, a Montreal, a casa di una famiglia composta di sole donne (nonna, madre e figlia) arriva una misteriosa scatola. [...] Il pacc arriva da Beirut, la città da cui Téta e sua figlia sono fuggite durante la guerra civile libanese degli anni ottanta.
di Chiara De Caprio La foto, allora, dovrebbe consentirmi di capire che cosa trattiene la mia attenzione e fa scorrere un’emozione impercettibile e lontana, a cui non so, in prima istanza, assegnare un nome
di Giorgio Sica Sono anni di straordinaria intensità, durante i quali Cage studia il buddismo zen, la filosofia indiana e il taoismo al Black Mountain College insieme a David Tudor. Segue le lezioni di D. T. Suzuki e considera lo zen come un'impostazione filosofica con cui ridiscutere il concetto di musica.
di Giorgio Sica L’iconica This must be the place dei Talking Heads, uno dei brani più celebri dell’art rock a cui pochi anni fa Paolo Sorrentino ha dedicato un omonimo film, mi ha sempre stupito per il suo carattere buddista, più precisamente buddista zen
di Roberto Lombardi Le nostre frasi, però, in tal modo infarcite, si vestono di un’aura di mistero, di insondabilità, e dunque di profondità. E, in questo modo (efficace variazione sul tema), un tale abuso finisce per togliere mistero anche là dove esso coverebbe legittimamente
di Fabrizio Cantori Poesia è anch'essa attenzione, cioè lettura su molteplici piani della realtà intorno a noi, che è verità in figure. E il poeta, che scioglie e ricompone quelle figure, è anch'egli un mediatore
di Nick Casini È tradizione che ogni anno, alla fine degli ottantadue giorni di buio che calano sull’arcipelago delle Svalbard tra novembre e febbraio, gli abitanti di Longyearbyen si ritrovino sugli scalini del vecchio ospedale cittadino per festeggiare il ritorno del sole.
di Edoardo Pisani "Così per sempre" è il libro più importante e maturo e forse più bello di Chiara Valerio, un’opera che travalica il tempo e i luoghi e gli animi e che si legge con malinconia e con gioia, con meraviglia e affetto
di Francesca Scala Le donne di cui ci parla Daniela Brogi sono poste come soggetto fin da subito, in quanto titolari di un diritto inalienabile: il diritto di occupare uno spazio vitale e visibile.
di Ornella Tajani A Torino conoscevo un vecchio artigiano restauratore di armadi laccati e doratore di grandi cornici del Settecento. Mi voleva bene e mi diceva: “Architetto. Quando non sa più cosa fare, ci metta uno specchio. Va sempre bene”
di Paolo Rigo Al tempo – con i suoi ricordi, con i suoi anniversari, con i giorni che passano – è dedicato l’ultimo libro di Gabriella Sica, dal titolo Poesie d’aria. Disturbare Petrarca non è una scelta peregrina, un vezzo del recensore: la poesia di Sica, infatti, fin dai tempi di Prato pagano è consacrata al dialogo con gli antichi
di Ornella Tajani Ho fantasticato varie volte di conoscere mia madre da bambina, di poterla incontrare al di fuori dello schema madre-figlia, in una cornice di parità [...] Così, quando diversi mesi fa ho saputo del film Petite maman di Céline Sciamma (2021), ho pensato che volevo assolutamente vederlo
di Francesco Cozzolino Tilde era settivolte vedova. Lei, laconica, diceva semplicemente che s’era malmaritata.
Purchessia, come tutti i professionisti del settore, non amava entrare nel dettaglio dei fatti, anche perché soltanto semiquattro furono accertate come morti violente.
di Nick Casini “L’Africa è una droga che prendi per non ammazzarti, un’evasione”, diceva Pasolini, che in Uganda era andato in cerca di luoghi e di volti per un film (mai fatto) e ne era rimasto folgorato. Ti seduce e poi non ti lascia più andare.
di Carlo Tirinanzi De Medici Quanti Italo Calvino ci sono? Dallo «scoiattolo della penna» di Pavese al pensoso utopista «discontinuo» di Claudio Milanini, il Calvino combinatorio quasi-oulipista del Castello dei destini incrociati, fino allo scrittore scientificamente avvisato di Paolo Zublena e Massimo Bucciantini...
di sparajurij a volte il pane è un altro silenzio diventa mangiare tenersi in piedi. uno sbaglio finire col vento. taglia via la radice spacca il ramo. i tronchi da soli non fanno niente. i fiori non verranno. sono parole col cielo.
di Edoardo Pisani Nel compendio a Storia della Russia di Nicholas V. Riasanovsky, Sergio Romano scrive che nei primi anni Novanta ci si domandava quali conseguenze avrebbe avuto la morte dell’Urss sulla situazione politica mondiale