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Palestina

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Non c’è modo d’essere bambini

di Mohamed Altawil Sono un palestinese la cui famiglia è vissuta per generazioni nel villaggio di Al-Maghar. Sessant’anni fa, durante la Nakbah (catastrofe), i miei nonni furono espulsi con tutta la loro famiglia da Al-Maghar, sradicati e mandati tra le capanne e le stradine di un campo profughi distante 100 miglia. A tutt’oggi assaporano l’amarezza di quella perdita e restano a guardare inermi mentre le fiamme di quella tragedia bruciano...

Paradise Lost

di Helena Janeczek Al campus di Gerusalemme andava forte il wonder- pot, una pentola a forma di ciambella in cui si potevano cuocere dei dolci senza il forno. Andavano forte le torte al cioccolato- suppongo pure all’hashish, ma non ho avuto occasione di assaggiarle- la musica che anni dopo sarebbe diventata world, il tè a litri, succhi di frutta, birra. Dormivo nella stanza della mia amica che vi era approdata...

La dissipazione di Israele – Lettera aperta per gli ebrei italiani

di Franco Lattes Fortini Quello che segue è un testo scritto quasi 20 anni fa da Franco Fortini. «Il manifesto» lo pubblicò il 24 maggio del 1989. Rileggerlo fa una certa impressione. Perché i problemi e gli interrogativi che pone rimangono ancora oggi aperti e sostanzialmente immutati. Semmai «solo» aggravati. Ogni giorno siamo informati della repressione israeliana contro la popolazione palestinese. E ogni giorno più distratti dal suo significato, come vuole...

Ipotesi per la tonnara di Gaza

di Lorenzo Galbiati Il 17 settembre 1948, mentre era in corso la guerra arabo-israeliana, l’emissario dell’ONU Folke Bernadotte fu ucciso a Gerusalemme da alcuni terroristi israeliani. Durante la II Guerra mondiale Bernadotte era stato molto attivo nella Croce Rossa svedese per salvare gli ebrei dai campi di concentramento nazisti e per questo motivo Israele lo aveva accettato come mediatore ONU: evidentemente, il governo sionista non si aspettava che si sarebbe prodigato...

Michele Santoro e Gaza, la televisione tra narrazione e conversazione

di Gennaro Carotenuto Giovedì sera è andata in scena ad “Anno Zero”, in una trasmissione dedicata ai giovani e Gaza, una rappresentazione chiara del bivio di fronte al quale si trova il più di massa dei media, la televisione. Non è in questa sede importante riprendere le polemiche e giudicare il plotone di esecuzione schierato in queste orecontro Michele Santoro e gli arcangeli e i serafini in fila a santificare...

In difesa di Vittorio, un bersaglio facile

di Maurizio Matteuzzi Vittorio Arrigoni è il pacifista italiano dell'International solidarity movement (Ism) che racconta in diretta da Gaza per il manifesto il tragico giorno per giorno della «spedizione punitiva» (parole di Massimo D'Alema) che Israele sta infliggendo al milione e mezzo di palestinesi intrappolati nella striscia. Basta leggere i giornali, a cominciare dal Corriere della Sera - il numero uno - o guardare il Tg1 - la portaerei dell'informazione...

Israele: boicottaggio, ritiro degli investimenti e sanzioni

di Naomi Klein - the Nation - via Megachip È ora. Un momento che giunge dopo tanto tempo. La strategia migliore per porre fine alla sanguinosa occupazione è quella di far diventare Israele il bersaglio del tipo di movimento globale che pose fine all'apartheid in Sud Africa. Nel luglio 2005 una grande coalizione di gruppi palestinesi delineò un piano proprio per far ciò. Si appellarono alla «gente di coscienza in tutto...

Caro bimbo ti penso

Molto di quel che c'è da sapere è nelle fotografie di Vittorio Arrigoni. Forse il nostro pensiero è semplice e ci mancano le sfumature sempre così necessarie nelle analisi, ma per noi, zapatisti e zapatiste, a Gaza c’è un esercito professionista che sta assassinando una popolazione indifesa. (Subcomandante Insorgente Marcos. Messico, 4 gennaio 2009). Un commentatore di Nazione Indiana ha tradotto l'intervento da cui sono prese queste parole.

Variazioni Meridiano – 7: Andrea Raos

“L’entytà maffiosa”. Una storia da ridere. (KarmaRoma remix) (Questa storia da ridere si svolgeva tanti, tanti anni fa:) Alcuni Stati stranieri si rifiutavano persino di utilizzare il nome ufficiale, Ytalya, e insistevano a chiamarla “l’entytà maffiosa”, semplicemente, come a negarne l’esistenza. Insistevano bene su ogni sillaba nel pronunciare quel nome, fino a farlo soffiare come un serpente in trappola. Il fatto stesso che la “democrazia” detta “Ytalya” esistesse era per...

L’altra faccia di Israele (una lista di autori)

(Questa vuole essere una proposta di un dossier dedicato alla dissidenza intellettuale in Israele. Di esso fanno già parte alcuni pezzi postati su NI - qui e qui.) Di Francesco Forlani, Lorenzo Galbiati, Daria Giacobini, Diego Ianiro, Andrea Inglese, Fabio Orecchini. È passato più di un mese dalla proposta – pubblicata qui su Nazione Indiana – che intendeva essere un’alternativa sia al pieno sostegno della Fiera del libro di quest’anno sia...

L’uomo comune: viaggio in Palestina

di Francesca Matteoni (Giangiacomo Degli Esposti è un ragazzo pistoiese di 33 anni. Fa l’ educatore in un centro socio-educativo gestito dalla cooperativa Pantagruel di Pistoia in un quartiere popolare con forte presenza di immigrati. Al polso porta vari braccialetti, di filo, cuoio, perline: ogni braccialetto è un luogo che ha visitato, un paese che porta con sé come un affetto, una persona. Paesi europei, ma soprattutto il nord ed...

Palestina: istruzioni per l’uso

La promessa incondizionata di Tiziana de Novellis Questo testo è stato scritto pensando a ciò che sta accadendo a Gaza, con l’intento di evidenziare gli avvenimenti principali del conflitto israelo-palestinese, di cui troppo spesso si discute partendo da “petizioni di principio” anziché dalle reali conseguenze che tale conflitto ha avuto e ha su chi ne subisce gli effetti. La diplomazia internazionale, al di là della retorica di cui può fare sfoggio,...

“L’entytà maffiosa”. Une histoire drôle.

di Andrea Raos a Laura P., appena nata, già sciacquata in Arno. (Cette histoire drôle se déroulait il y a bien longtemps:) Certains États étrangers refusaient même d'utiliser le nom officiel, Ytalya, et persistaient à l'appeler “l'entyté maffieuse”, tout simplement, comme pour en nier l'existence. Ils appuyaient bien fort sur chaque syllabe en prononçant, jusqu'à ce que ça siffle comme un serpent furieux, piegé dans la nasse du chasseur. Le fait même...

Ebrei americani dissidenti e politica israeliana

Il passato continua ad accadere di Massimo Parizzi (Apparso in “L’indice”, XXIII, 12, dicembre 2006, p. 34) Una recente raccolta di “conversazioni con ebrei critici verso Israele” curata da Seth Farber inizia così: “Ebrei critici verso Israele? Per l’americano medio suonerà come un ossimoro. L’istinto di molti americani ebrei è di tacciare gli ebrei che criticano Israele di ‘traditori’ in mezzo a loro, ‘ebrei che si odiano’, che si vergognano della...

Piloti israeliani rifiutano di bombardare Gaza

di Carla Benedetti Il 24 settembre 27 piloti israeliani hanno dichiarato che non intendono più compiere raid contro le città palestinesi della West Bank e Gaza. Tra loro il comandante che bombardò il reattore nucleare iracheno nel 1981. "Ci rifiutiamo di continuare a a colpire civili innocenti". Rischiano emarginazione, punizione e imprigionamento. Mandiamo loro una lettera di solidarietà! Qui sotto le istruzioni per farlo. Clicca sull'indirizzo qui sotto. Troverai una lettera in inglese indirizzata ai...

Lettera da Nablus

di Simona Barberini e Carla Bendetti Questa è l'ultima delle tante lettere che ho ricevuto da Nablus. La scrive Simona Barberini, da molti mesi in Palestina con il Servizio civile internazionale, su iniziativa dell'International Solidarity Movement. Sono cittadini di diversi paesi occidentali che intendono offrire ai palestinesi uno scudo o un elemento di dialogo e trattativa con i soldati israeliani. L'esercito israeliano dichiara da un'ora all'altra che una determinata zona è diventata...

Vivere all’ombra della morte

di Benedetta Centovalli Ieri mattina alla radio ho sentito la notizia di un ragazzino palestinese di dodici anni ucciso da soldati israeliani a Ramallah, in Cisgiordania. I militari avrebbero sparato contro un gruppo di ragazzi che lanciavano sassi. Una mattina come un’altra. Tanti morti anche giovanissimi la cui tragedia rischia di non farsi più sentire. Non ne siamo colpiti, non ne siamo scandalizzati. Rumore. Poi silenzio. Quello che passa tra...
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