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poesia italiana contemporanea

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Luigi Di Ruscio e il paradigma del dubbio

La tesi di laurea di Niccolò Di Ruscio dedicata al suo omonimo marchigiano. La lezione etica e politica di un poeta.

Nosferatu non esiste

di Andrea Accardi
. NI presenta alcuni testi tratti da "Nosferatu non esiste", Arcipelago Itaca, 2021.

Da “Betelgeuse e altre poesie scientifiche”

di Franco Buffoni
Circola un'arietta leopardiana, ironica e frizzante, a tratti glaciale, nell'ultimo libro di Franco Buffoni, BETELGEUSE e altre poesie scientifiche, Mondadori, 2021. Un'arietta rara nei libri di poesia contemporanea A. I.]

Lumelli: (tutte) Le poesie

di Angelo Lumelli

Presento qui un estratto del libro che raccoglie l'opera poetica di Antonio Lumelli "Le poesie", a cura di Eugenio Gazzola, il verri edizioni. È un libro molto importante questo come lo è il suo autore, che ha sfidato, nel suo percorso, tutte le corsie ben riconoscibili.

Il demone meridiano

di Fabrizio Bajec
1. una controfigura dicevano che amavi il rischio mettendoti al servizio dei più nobili sapevi parlare in pubblico e posare al sole imitando certe donne dagli occhiali scuri stese sul bordo di un terrazzo in attesa di una foto

Le “Nughette” di Canella: Wunderkammer di una civiltà idiota

di Leonardo Canella
1) pensavo che potevi spararmi prima di leggere le tue poesie. Mentre la Polly chiama il centodiciotto che facciamo un bel pubblico letterario, e la Dimmy dirimpettaia che grida e Bruno Vespa che ride, in TV.

Intervista a Italo Testa su “Teoria delle rotonde”

di Laura Pugno e Italo Testa   Laura Pugno: Vuole una tesi forte che molta della migliore poesia italiana contemporanea – Antonella Anedda, Stefano Dal Bianco, Guido Mazzoni – cerchi le proprie ragioni d'essere andando a sconfinare nei territori della saggistica. Di recente, scrivevo in una nota sul saggio Apparizioni di Andrea Gentile (Nottetempo), sembra invece, a contrario, che sia proprio la saggistica ad andare a cercarsi nei territori della poesia....

da “Somiglianze di famiglia”

di Matteo Pelliti   Essi   Essi, loro i pronomi della lontananza, della distanza, della genealogia, della progenitura, gli antenati, gli spettri evocabili, avi, trisavoli, siamo noi i loro fantasmi possibili, noi evocati dall’anteriorità, noi posteriori, prodotti ultimi e provvisori. Essi, loro, i bisnonni  ci chiamano al mondo col loro casuale intreccio di matrimoni, partenze, stanzialità. Una danza onomastica ha variato le doppie nei cognomi per identità affidate all’udito dell’ufficio anagrafe. Noi, discendenti imprevedibili. *   Sotto il dominio degli avi   Ricordo che la ricorsività dei suicidi viene studiata nelle generazioni...

Due descrizioni di quadri

  di Andrea Inglese   Una carta moschicida dorata – certo che no – (potrebbe essere un’ocra, allora, a quest’ora, che lo guardiamo molto stanchi, come ubriachi, sul solito schermo) e pendono, catturati, impaniati, le tazze e il mestolo, nessuna mosca in vista, e pendono in verticale, a strapiombo, sullo stagno di sfondo – sarà per forza, per via del colore, è un’acqua rancida, buia, dove non mettere piede, non intingere mani – e sopra questa tela chiara, forse solamente giallognola,...

Corrosioni

di Arben Dedja    Lo stuzzicadenti   Ah sì lo stuzzicadenti me lo ricordo eravamo in quel tal ristorante i telegiornali tuonavano i giornali con titoli in prima pagina sul piano quinquennale realizzato con eccedenza e tu chiedesti uno stuzzicadenti “ma per favore” hai detto al cameriere “per favore che non sia usato”.     Derrate alimentari   Il pane c’era quello sì ma il resto…   Il lattaio lavorava dalle cinque alle cinque e cinque poi si dava al solitario nel negozio di alimentari si riusciva a cavare un ragno dal buco.   Forse per dare un’idea...

Progetto per una casa

* di Giulio Marzaioli ⊕ In primo luogo sarebbe opportuno possedere una casa. Quindi abbatterla, avendo cura di salvaguardare intatte alcune porzioni (pareti o elementi architettonici) in modo da poter sempre ricordare da dove siamo partiti. La presenza di elementi a contorno della casa (alberi, siepi ecc.) potrebbe risultare irrilevante. * ⊕ Dovrebbero quantomeno potersi individuare gli spazi adibiti a ingresso, soggiorno, cucina, camera matrimoniale, cameretta dei bambini, bagno. Qualora la sorte sia propizia potranno...

Da “De la lang(ue)”

di Antonio Belfiore   Jadis, si je me souviens bien j’ai répété aussi: il corpo c’est une parfaite machine! Ma questa sporca poltiglia (chiamala soul o identité) non è altro che se stessa. E tu non mostrarmi più le solite espressioni gli sguardi e i brutti tic del tuo hic, del loro nunc: il tuo volto is worth much more, davvero molto più che solo questo. *   Quanto vorrei compiacermi anch’io di un dramma banale che sento e voglio esprimere, perché sono profondo. Commuoversi come le formiche senza sfumatura...

L’opera poetica di Bartolo Cattafi

  Per la poesia di Bartolo Cattafi di Raoul Bruni Siamo stati abituati a classificare gli scrittori italiani del Novecento per generazioni, correnti, poetiche; oppure attraverso categorie storiche o geografiche che consentano di sistemare gli autori nelle caselle di uno schedario precostituito. Con questi criteri è stata allestita la maggior parte dei manuali e delle antologie, e si è formato il canone letterario dell’ultimo secolo. Ma il Novecento, quello italiano specialmente, è...

Trittico ornitologico

di Benny Nonasky Partiamo dal presupposto che una qualsiasi cosa debba essere utile. Successivamente, quella qualsiasi cosa, deve anche essere fatta bene. Penso che sia sufficiente. Perché io mi interrogo sulla composizione, sulla bellezza, sull’esito positivo delle cose. Ma non tutte vengono bene. E non tutte hanno un’utilità positiva. Almeno le cose antropiche. In natura tutto è collegamento e rete. Se una cosa funziona, anche il resto ne giova e...

Come carta di riso: dalla vitalità all’incanto di Alessandra Montesanto

di Giuseppe Acconcia Come carta di riso (Oedipus, 2019, pp. 57, 12 euro) è il titolo dell’ultima raccolta di poesie di Alessandra Montesanto. Militante e fondatrice dell’Associazione per i diritti umani, Alessandra insegna Cinema e linguaggio dei Media a Milano. Nella prefazione a cura di Amin Wahidi si richiama la necessità del testo poetico. Il poeta, come un mistico sufi alla Rumi, riesce a ritmare le parole come fossero musica....

Due poesie sopra i destini delle mamme

di Francesca Genti   Le mamme delle poete le mamme delle poete si siedono sul divano, è tardo pomeriggio e aspettano le figlie. le vedo dalla cima di una stella; accendersi una sigaretta, farsi un bicchiere, incrociare e scrociare le gambe, girare gli anelli, mangiarsi le unghie.   le mamme delle poete sono inquiete, è tardo pomeriggio e aspettano le bimbe, poete appunto, non luminari della scienza, né capitane d’industria né avvocati, non donne che sanno organizzarti una casa, una vacanza, un veglione per...

Jacopo sul palco

di Umberto Piersanti Jacopo, tu non conosci palchi, non conosci balconi o luoghi che sopra gli altri per la gioia s’alzano o la rabbia di chi ascolta, tutto per te si svolge a rasoterra, neppure sai che ogni corpo vive nei suoi confini, che sfiorarlo o urtarlo non è permesso, è solo nella terra il tuo cammino, a cerchi e svolte che tregua non danno nella vecchia canonica gelata un giorno sopra il palco sei salito, aperto e sconfinato più della Scala, tu dei compagni il più alto e luminoso, quell’istante bocconi sopra il legno per un istante spezza il sortilegio che il...

Da “I ferri corti”

di Paolo Maccari   Viali È sempre lotta tra asfalto e radici. Dune sbrecciate nei parcheggi obliqui dei nostri viali. E profferta di simbolo anche ai poeti che sanno appena cinque o sei alberi. Nomi bastanti a lunghe metafore d’oppressione e rivalsa: Sollevazione delle radici, ribellione se erompono come… Ma il Comune riasfalta. Sradica, se vuole, il Comune, e ripianta. Anche questa metafora occorre far fiorire: il Comune innaffia e cura la rivolta futura, la scruta, la concima, poi stende il nastro scuro. Poi stende il nastro scuro con nostro sollievo sopra l’incuria del viale...

Da “Dire il colore esatto”

    di Matteo Pelliti   Il cervello del santo Rubato il cervello del santo, mente portatile sottratta, grigia materia disanimata che non ammette riscatto, dice l'arcivescovo: «Invito chi ha sottratto la reliquia a restituirla senza condizioni, perché si possa continuare degnamente a onorare un segno lasciato e conservato per la devozione e la fede di tutti». Chissà cosa ha pensato il Santo dell'organo rapito e se mai traccia di rapimento mistico ha attraversato i resti, le spire spente delle sinapsi di Don Giovanni...

Il poeta è un fingitore?

di Marina Massenz   Che cosa voleva dire esattamente Pessoa, autore dai molti eteronimi, quando scriveva: “Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente / che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente”? Penso che parlasse del “distanziamento” dell’Io dal testo poetico di cui è autore. È la distanza che permette di dire che, sì, l’autore prova davvero quel dolore, ma è così distante da...

Oceano – la poesia del cambiamento

di Benny Nonasky (Si consiglia di leggere prima la poesia senza note. Oppure solo le note e poi la poesia. Terza e ultima opzione: leggere la poesia e le note, per poi rileggerla sola ad alta voce, anche agli amici e al bar) In origine l’alba e la luce l’alba e la luce alba e luce e ormai soltanto la notte madre e padre di ogni significato e colore La notte. I Ci muoviamo dall’alto come Fetonti codarossa1 in transito...

L’ossessione dei “Fiori estinti” di Mattia Tarantino

di Daniele Ventre L’opera seconda, o se si vuole ancora quasi prima, di Mattia Tarantino, Fiori estinti, ed. Terra d’Ulivi 2019, seguita a Tra l’angelo e la sillaba, per i tipi del medesimo editore (e risalente al 2017), segna il secondo tempo del momento di esordio di un autore giovanissimo (nato a Napoli nel 2001). In Fiori estinti di Tarantino, due connotati generici, che in parte si ravvisavano già nel...

Da “Posti a sedere”

di Luciano Mazziotta       perché si odiano diluiscono le colpe nel caffè miscelano antefatti girando il cucchiaino prima in senso orario a consistere decenni dopo li riavvolgono come se fosse spago incatenato alla scogliera e sembra riva. e prima in senso orario a sbattere sui lati della tazza e dopo alla rovescia a cancellarne i segni finché dal fondo affiora una scusa sulla schiuma o spesso una domanda che almeno uno dei due si pone a mente alzando lo sguardo all’orologio. sono...

Da “Il libro di G.”

di Vincenzo Ostuni * *

Da “Trasparenza”

di Maria Borio .   Settima scena Stendevamo le mani contando i bordi di pelle incrinati. ............Questa è una scena visibile dietro una parte di me che indietreggia, si sorregge la luce insieme la carta e il digitale, ti sorreggi consegnato alla portafinestra e mi apri uscendo sopra il gelo. ............Questa è una seconda scena che mi lascia creatura tra gli uomini, tu uomo tra le creature che degradano – il balcone, la condotta di rame, i grovigli delle nuvole, una sagoma parlante. Nella terza scena...

5 poesie

di Fabrizio Bajec Questi inediti fanno parte di una serie intitolata Stati di emergenza, successiva ma sulla stessa linea de La collaborazione (Marcos y Marcos 2018). Si inseriscono nel contesto delle manifestazioni di protesta che scuotono la Francia da due mesi, pur ispirandosi ad altri scontri sopraggiunti sotto le ordinanze del governo Macron, nei primi tempi della sua elezione. Traducono un aumento esponenziale di violenza poliziesca che dall’approvazione della riforma...

In tutte le direzioni, purché non nella falsa coscienza

di Lorenzo Mari   A tre anni di distanza da Epica dello spreco (Dot.com, 2015), è uscito, alcuni mesi fa, il secondo libro di poesia di Laura Di Corcia, intitolato In tutte le direzioni (Lietocolle, collana gialla, 2018) e già finalista al Premio Rimini 2017 con il titolo Traduzioni e microsismi. La genealogia del libro, però, non si esaurisce qui: come ha dichiarato la stessa autrice in questo interessante e intenso...

Dix fiabes difficìles

di Andrea Franzoni “l'eroe in A. F., in quell'unica riga, è un corpo in cui il peso del portato tradizionale e familiare si depone nel senso del mantello. Si depone cioè si mette al margine, tenta anzi di spostarsi ma il peso del mantello, per sua assunzione, è un peso centrale. Individuale. Ma la deposizione del mantello è un continuo tentativo di dargli un posto per la notte. La tragedia...

Da “La città delle mosche”

di Benny Nonasky Pubblichiamo una selezione da La città delle mosche (Gilgamesh Edizioni 2017). Più un testo inedito. É una città di merda. <<Me cumpà, i cosi càngianu si cangia a genti. Ma a genti simu nui. E a nui sulu a morti ndi cangia.>>1 Lo ripeto: è una città di merda. ** E le mosche amano la merda. Le mosche. Le mosche sono:         il popolo. Le mosche sono:         i gnuri.2 Le mosche sono lo spazio e i tre participi temporali. Presente. Futuro. Passato. Concatenanti. La pancia piena/A panza china      ...

Da “La visione a distanza”

di Alessandro De Francesco I 12 testi che presentiamo sono tratti da diverse sezioni del libro La visione a distanza (Arcipelago Itaca, 2018). Segue una nota dell'autore. * *   * * *** Nota dell'autore Coloro che conoscono il mio lavoro sanno che esso è decisamente orientato verso l'internazionale. La vita, e il mio lavoro di poeta, mi hanno portato molto presto a concepirmi non tanto come un poeta italiano, ma come come poeta italofono multilingue apolide o forse...
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