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poesia

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Di non sapere infine a memoria

di Vito Bonito canto dei bambini monocellulari gli organismi monocellulari sono la forma di vita di maggior splendore un'esistenza parassitaria che non ha bisogno alcuno di svilupparsi ulteriormente senza cervello              senza nervi immortali                     perfetti … solo ciò che è perfetto non continua a svilupparsi lo sviluppo non è altro che un indice di imperfezione e allora bisogna pensare in grande andare oltre la striminzita misura umana … la morte non finisce mai la morte finisce me l'ha detto mia mamma quando è morta per la sesta volta anche il frigorifero muore spesso di notte...

Andrea Astolfi: c’è un passaggio

  di Andrea Astolfi     c’è un passaggio un passaggio white * treno in corsa ad un certo punto forse vedo un vhs * a sapporo o a sapporo wonderful ball * silence where are all my toys? colui che non può scrivere * lo sconto è abbastanza le colline portano poesie * cantano le cicale cercavo sollievo nella poesia. non scrivere * senza sonno scrivo due righe la ventola gira mia madre è di là che dorme – * cerca nella posta sviluppate subito brown sugar * cane di taglia minuta è tutto qui foto * vista dell’altopiano in primavera dobbiamo scendere a a dèrgano * brutta tuborg l’arte fa schifo i need * albero...

Non praticare il cannibalismo

di Ron Padgett POESIA D'AMORE Siamo pieni di fiammiferi a casa. Li teniamo sempre a portata di mano. Ora la nostra marca preferita è Ohio Blue Tip, ma un tempo amavamo la marca Diamond. Era prima di scoprire i fiammiferi Ohio Blue Tip. Sono confezioni perfette, piccole scatole robuste, blu scuro e chiaro e i contorni bianchi, le parole che sembrano un megafono, come per urlare al mondo “Ecco il fiammifero più bello del mondo, un pollice e mezzo di pino...

Guardiani

di Bianca Battilocchi Io, ero stata cancellata dal fuoco, sono stata invasa dal verde strisciante (come è lucida la stagione) Col tempo gli animali sono arrivati ad abitarmi prima uno per uno, di nascosto (le loro tracce abituali bruciate); poi marcati i nuovi territori sono tornati, più convinti, anno dopo anno, due a due… (Margaret Atwood, Brevi scene di lupi, trad. Renata Morresi) Sagome d’ombra la statua che fissa i suoi fori penetranti bivacco dell’esploratore (ore e ore ore ?) mentre il filo della lampada connette fonte - mezzo - oggetto d’attenzione una...

Nervino

di Mariasole Ariot
Si apre nella stanza – la parvenza della luce che ha per occhio – una buca sul terreno della casa – le mani dolci come cialde – il delicato attendere una chiamata

Poesia e perdita. Un’intervista di Gilda Policastro a Franco Buffoni

L'intervista-dialogo che segue nasce da un incontro di poesia, tenuto presso la scuola Molly Bloom nel 2017.   Poesia e perdita: quando abbiamo concordato il titolo di questo incontro ho pensato ai versi di Eliot, a Fleba il fenicio che dimentica il grido dei gabbiani, il gorgo profondo del mare e il guadagno e la perdita (the profit and the loss). Qual è stato il tuo impulso? Dovendo tornare alla Molly Bloom,...

Dante in love

di Marino Magliani
Se mi chiedessero di far tornare Dante da qualche parte su questa terra, mi piacerebbe fosse in Liguria, il luogo preciso non importa ...

Confini. Intervista a Francesco Tomada

di Claudia Zironi   Francesco Tomada, poeta, insegnante di materie scientifiche nella scuola superiore, abita una terra di confine, in senso letterale, visto che la sua città Gorizia è divisa in due tra Italia e Slovenia. Tomada vive una vita di scrittura appartata dal rumore dei social media concedendo la sua presenza attiva solo al lit-blog Perigeion. Nonostante non faccia nulla per mettersi in mostra, è noto e stimato nell’ambiente poetico...

Anatema

di Rosaria Lo Russo I miei sogni erotici sono stati ammalati dal potere   nonostante il non potere   nonostante il bello del settantasette i miei sogni erotici sono stati violenti   Dal settantasette al settantanove la violenza è bella   sono incubi erotici   dove subisco violenza   il potere ha violentato il mio sogno erotico   il mio sogno erotico violento incestuoso   In sogno sono una fedra luperca   in sogno sono una elettra che succhia odio e sputa vendetta   in sogno sono una mirra lagrimosa che geme...

Fly Mode: Gabbia azzurrina

La prospettiva del libro Fly Mode di Bernardo Pacini è assai singolare - non appartiene a un essere che definiremmo vivente nel senso più classico. A rivolgersi a noi è infatti un drone, che ha il vantaggio di poter ampliare la registrazione delle immagini, e lo svantaggio apparente di una mancata comprensione empatica della materia. L'occhio del drone allarga l'orizzonte, spaziando fra luoghi lontani ed esperienze private, riprese a...

Francesco Brancati: “che cosa resta nascosto nel sangue”

  di Francesco Brancati     I nomi (da L'assedio della gioia)   1. Hanno tutti un nome, gli individui che conosce e che incontra ogni giorno; le persone che non conosce con cui condivide le strade, gli occhi, i minimi contatti tra il suo corpo e i corpi degli altri dentro i tunnel, le strette di mano assicurate dai perimetri delle abitazioni e poi fuori, nei luoghi predisposti alla socialità, allo sport, agli acquisti.   È ragionevole accordare per breve tratto un’invasione della propria area di esistenza agli sconosciuti...

Appunti su L’iris selvatico e Averno di Louise Glück

di Francesca Matteoni Ho incontrato per la prima volta le poesie di Louise Glück nell’antologia Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006) curata da Elisa Biagini.  In seguito, grazie a piccoli editori, sono apparsi in italiano due libri: L’Iris selvatico (Giano, 2003); e Averno (Libreria ed Editrice Dante & Descartes, 2019). Entrambi ci arrivano  nella traduzione di Massimo Bacigalupo. Quando nell’autunno del 2020 vince il Nobel, il Saggiatore decide di riproporre i...

inversioni rupestri (# 2)

di Giacomo Sartori Dite dei tori tutti i tori (tutti tori!) attorniati da oranti attoniti (sui roccioni) dite li vedete li temete vi vegliano vi vessano? (convertiti al dio Algoritmo al dio Google ora troneggiano su banner e carenature di autotreni) ditemi sono miti (timidi?) temibili fanno male fanno il male? (ora un toro è un asceta del sesso!) datemi un toro (anche posticcio di polistirolo) da adorare le mie pratiche (importate da oriente) sono un po’ aride     Smettete di posare smettete di sbracciarvi (sempre gagliardi sempre spavaldi) non me la fate vi soccorrono credenze cerotto puntelli mitici riti analgesici (ce ne resta l’estetica) ma se insomma le saette saettano trema la terra (vira il virus!) nelle trippe vi brancica il terrore è normale (non siate smargiassi) ebbri di...

Fernand Deligny: tra Rhizome e Lignes d’erre

  di Lucia Amara     «E il bambino appena potrà trascinarsi, avanzerà o, se qualche cosa lo minaccia, regredirà. Il bambino è il tattico che avanza, è il tattico che indietreggia. L’avanti, il dietro? A dir il vero, non esiste l’avanti non esiste il dietro. Che cos’è l’avanti? Che cos’è il dietro? Dipende dall’estremità che prendete. Ecco perché, in battaglia si fanno talvolta movimenti aggiranti per cambiare il senso di questo avanti...

Inchiesta sul mancare. Alla maniera di Neruda

di Ghazal Mosadeq traduzione di Andrea Raos * ¿Dormi bene la notte? ¿Rivivi sempre le stesse situazioni? ¿Chi stai cercando? ¿Di dove sei? Voglio dire, di dov’è il tuo bell’accento? ¿Tuo padre, il padre di tuo padre, di dove sono? ¿Dov’è qui? ¿Credi che i nostri ricordi dolorosi possano svanire? Presto? ¿Hai mai pensato che se il fuoco si spegne lo possiamo riaccendere? ¿Ricordi le conversazioni con tua madre sulla bellezza e sul terrore, sulle ombre senza sostanza, sull’ostilità della...

Due poesie di Anne Sexton

di Anne Sexton traduzione di Viola Di Grado   ELIZABETH, SPARITA* 1. Stai nel tuo nido di morte vera, oltre lo stampo delle mie dita nervose che ti sfioravano la testa smaniosa; la vecchia pelle corrugata, il fiato dei polmoni bambina cresciuta rimpicciolita che guardava in alto alla mia faccia dondolante sul letto umano. E da qualche parte hai pianto, lasciami andare lasciami andare. Stai nella cassa della tua ultima morte, ma non eri tu, non eri tu alla fine. Le hanno imbottito...

Photosynthesis

di Federica Adriani Le Parche Passato  Presente   Futuro porcellana filata per conchiglie ** In posa di cosa morta Anche i morti sentono freddo e allora mi copro e mi copro e mi ricopro i morti non parlano mangiano foglie colore d’ebano In posa di cosa morta riesco a sognare senza neanche chiudere gli occhi Le mie membra tutte libere godono Esorcizzo la mia estinzione in assenza di me altrove ** Κoχλίας o della chiòcciola perfettamente dotata accogliente quanto basta per uscire a incontrare il mondo e accoglierlo dentro Abitare è un esercizio...

Fate Morgane

Le visioni di Marilena Renda hanno un preciso contesto geografico di riferimento, eppure proprio per questo sfuggono, costantemente: la memoria non scrive più le mappe dei luoghi, che restano in attesa di svanire o divenire. Perfino l'amore è una fata morgana: fatale segno del destino, che permane in impressioni, più che nella reciproca comprensione. Nei corpi della madre, della figlia e dei bambini del mare (in senso reale, con...

Giorgia Romagnoli: Reflex

  «Non è qui che si esaurisce tutto?» Reflex di Giorgia Romagnoli è il terzo titolo della nuova serie dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili. «Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati interamente agli autori e alle autrici, che ne gestiscono liberamente il transito (esoeditoria); libri evidenti nella loro invisibilità, indirizzati a...

La caverna non è una muta

di Mariasole Ariot   O dovremo obbedire, e cavalcare con te fra gli annegati Dylan Thomas       Cui Cesar - Preludes - Moderato assai "  Al mattino fuoriesce un verme dalla bocca, annodato dalla notte che è di ottone, una tomba annuncia il sangue del mattino, mi sputa nella gola un meccanismo artefatto di parole, quando non sappiamo dirci e il corpo disfa per una comunicazione interna, fondersi con...

Poesia e ragionevolezza

di Franco Buffoni C’è una scena dell’Amleto di Laforgue che mi viene sempre in mente quando si tratta di definire che cosa sia per me «poesia». Amleto si rivolge a Orazio, l’amico assoluto, e lo prega di precederlo, per dire in sua vece, entrando, quelle parole «che lo uccidono». Poesia come ancora di salvezza, dunque, in primis per chi la compone. Poesia mai stanca di ripetere quelle due o tre cose...

Diario d’autunno. Poesie, alberi, animali

di Francesca Matteoni Nel mese di agosto ho cambiato casa e vita. Le prime settimane sono state occupate dal trasloco e dall’abituare Ariel, il mio gatto, al nuovo ambiente. Dalla fine di settembre ho cominciato a sentire il peso del distacco. Un lento trauma inevitabile, che viene con la scelta. Come chi si trovasse d’improvviso nello spazio aperto, dopo essere stata rinchiusa in un micro-mondo che credeva perfetto. L’aria fresca...

La mia lotta di classe

di Auan

la mia lotta di classe si nasconde dietro l’attesa di una e-mail ads post-comportamentale, filtrata questo con quello su base minatoria senza piccone né carusi né strade ferrate

Ida Travi: Marìe canta la famiglia del secolo

  «Questa è soltanto polvere / io lo dicevo, Olin, lo dicevo» Marìe canta la famiglia del secolo di  Ida Travi è il settimo libro dei Tolki e il decimo titolo dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili. «Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati interamente agli autori e alle autrici, che ne...

L’affanno della lingua

di Mariasole Ariot   18 ottobre 1917. Paura della notte. Paura della non-notte Franz Kafka     Aleksandr Nikolaevič Skrjabin - Etude Op.8 No.12 "  Crescono i corpi del giardino come piccole tempeste della notte, un fiore che appassisce alla finestra e tu non dici acqua - quando lo scherzo è cauto e doloroso, il bene che hai annunciato una miseria, di nuovo un filamento un pozzo un sogno, ancora il...

Concerto per l’inizio del secolo

di Roberto Minardi   Tema della fine non saremmo dovuti nascere né avremmo dovuto lanciare la bottiglia vacante amarne la percussione al rotolare sul bitume saremmo dovuti rimanere cani con le lingue lunghe ragni o servitori di tè, tiratori di lenze in una maniera o nell’altra, guardiani avremmo dovuto prestare l’attenzione tutta ai granchi che sollevano le conchiglie e s’affacciano studiarli per lunghi e interminabili mesi ci si aspettava l’avanguardia invece gonfiamo il centro commerciale nostro adultero Paese dei Balocchi faremmo meglio a non...

Prà de paròe

di Fabio Franzin Oh, ‘sta piovéta lidhièra, incùo, tee piante dea mé teràzha, intànt che son drio rilèdherve, cari Pier-Luigi (Cappello, Bacchini) ‘e ‘àgreme che casca, tic tic, daa ponta de ‘sti cuciarini verdi, zai, jozhéte che score te l’incavo fra i nervi, ‘e se ingrossa, in càibrio tel farse perla, e po’ tic, tea pièra, tic come paròe pìcoe co’ drento ‘a musica de canpanèe a ciamàr qua i ricordi. Tic e cit, cit e tic jozhéte, fojiéte... perline da nient, paroìne de boce ‘sconti...

La cornice e il testo

di Gian Luca Picconi Introduzione 1 / Definizione di opera d’arte: «Un’opera d’arte è un oggetto sociale e storico, un artefatto che incorpora una rappresentazione, sotto forma di traccia inscritta in un medium che non è trasparente» (Andina 2012: 198). In che cosa consiste allora un’opera letteraria, ossia qual è la sua specificità rispetto all’oggetto artistico? Un’opera letteraria risulterà dall’inscrizione di un testo che incorpora una rappresentazione, avente carattere di compiutezza (clôture), all’interno...

Alberi maestri

di Franca Mancinelli ogni giorno per il taglio utile ricominciare, e mai giungere a se stessi –spezzata la custodia della nascita, niente altro che filamenti buoni al fuoco. *** ho visto gli occhi degli alberi nel folto una scossa di chiarore rimasto –a vegliarci come fitta pioggia che aspetta. *** era inerte l’aria, percorsa da tremori e scosse. Bisognava ritrarsi, mettere in serbo la vita, sospingerla verso zone dove si aprivano sacche di quiete. Così sono cresciuto in questa forma amputata....

Canto del maiale

  di Renata Morresi Tra le poesie di Margaret Atwood che più mi sono divertita a tradurre ci sono i monologhi degli animali. Non si pensi tanto alla tradizione letteraria che li accoglie come simboli e allegorie: non sono le personificazioni della brava gente di campagna di Beatrix Potter, o i correlativi oggettivi dei modernisti, come il pesce dalle molte vite di Elizabeth Bishop o il pangolino di Marianne Moore con...
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