Viktor Krivulin
Contenere l’amore nel corpo della giovinezza,
sul ciglio del sonno, tra le rughe di una coperta.
(come l’ombra di un remo si torce, trepida
su un fondale assolato e sabbioso)
Quel tempo sin dai sedici anni, quando
gli oggetti quotidiani profumano di donna
(come l’ombra di un remo che cade in acqua,
come l’acqua oziosa e giallastra)
e quel costume bagnato, attillato,
e quel piccolo sole sulla spalla...
La nostra causa è cercare e non trovare,
La nostra causa...
di Luca Minola
*
Le acque migliorano di molto
se chiamo o se resisti al telefono.
Per fissazione, l’inascoltato
si regge su elementi di musica.
La materia macchia, esce, avvolge il giorno.
Non c’è nessuna energia nelle ostilità:
i pomeriggi sono pieni di apparizioni,
polveri sottili.
Impercettibili aquiloni segnano il caldo,
i numeri imprecisati di un contatto.
Si segnalano con l’amore delle massime.
*
Vorrei riferirti le cose:
il punto, le soluzioni, l’apertura improvvisa
dopo la strada maestra e quanti sono e fingono di essere.
Quanti...
di Federico Scaramuccia
colui che nel sonno consuma
colpito diretto alla nuca
si sveglia che è un'altra persona
ribatte ogni volta lo slogan
nel fosso che pare di merda
si attuffano come in un'orgia
puttane e papponi a merenda
si leccano il culo a vicenda
mettendosi a turno in offerta
che l'uno nell'altro si scorcia
con lingua che ruvida forgia
ne marca la parte che ostenta
curandosi che non si perda
chissà che succede allo stadio
in cui in numerosi già assistono
immobili urlando per...
di Lella de Marchi
appendice per una supplica
omaggio a Ketty La Rocca
Ketty La Rocca non ha un corpo, Ketty La Rocca
ha tante mani. mani bianche che si muovono
su di uno schermo nero che si muovono in tutti i modi
possibili in tutte le direzioni. mani che cercano corpi
che presuppongono l’esistenza di altri corpi pronti
ad accogliere i loro gesti. mani che supplicano altri ipotetici
corpi di avvicinarle di riceverne i gesti. ipotetici...
di Francesco Accattoli
Due merli s’azzuffano sopra sfalci neri
nel raso di una corte abbandonata.
Nell’umido la gara di un aprile di pioggia,
a tratti s’ignorano scuotendo il becco,
un seme è fatto santo tra i rovi diserbati,
le siepi del vicino sono inutilmente verdi,
la fuga corrisponde allo scontento.
Sgomenta la direzione delle folate
di nebbia tra le case in costruzione,
somiglia ad un’arena senza terra
la terra sudata e senza voce.
*
In fondo alla sala c’è un camino nero
infisso...
di Tracy K. Morris
Non ci saranno margini, ma curvature.
Linee nitide rivolte solo avanti.
Alla storia, dorsale coriacea e angoli
vivi, subentrerà la sfumatura,
Come quando i dinosauri lasciarono il posto
A masse su masse di ghiaccio.
Le donne saranno donne, sebbene
La differenza irrilevante. Il sesso
Sopravvissuto a ogni minaccia, appagherà
Solo la mente, che sarà poi il luogo preposto.
Come sballo, balleremo per noi stessi
Davanti a specchi tempestati di faretti d’oro.
I più vecchi riconosceranno quel brillare
Ma la...
di Hugo Bertello
STORIA DEL MURATORE CHE VOLÒ SOPRA AI TETTI
Racconto dal grande slancio
La fantasia è una specie di macchina elettronica che tiene conto di tutte
le combinazioni possibili e sceglie solamente quelle che rispondono ad un fine,
o che semplicemente sono le più interessanti, piacevoli, divertenti.
(Italo Calvino, Lezioni Americane)
Una volta un muratore canadese ricevette il compito di rinnovare una mansarda. Terminato il proprio lavoro con gran perizia, il muratore si accorse di...
di Mirko Bay
Log In #1
Nella periferia di un piccolo monolocale fronte metro riapro gli occhi dopo pranzo. Quello che si direbbe un Riavvia agevolato. Mi butto addosso Killing in the name dei Rage Against the machine. Ragazzo Budweiser liscio i piatti al lavello.
Il monitor aperto sul tavolo, la connessione arranca affastellando pixel che denunciano immagini incerte. Lancio lo sguardo nell'appartamento che trema di tanto in tanto agli orari dei...
di Marco Giovenale
La mostra Faccioni, di Eva Macali, installa e dispone a Roma, nelle stanze del Centro Luigi Di Sarro (dal 16 giugno, e ora fino al 22 luglio su appuntamento), e poi in autunno presso la Casa internazionale delle donne, un numero parco ma tutt’altro che avaro di opere: grandi sagome di visi di donne; figure per lo più sottratte alla cartellonistica pubblicitaria, icone dagli occhi sfuggiti-sfuggenti.
“Gli occhi,...
Spoglia
Come una cornice incorniciata il fossile
conteneva una carcassa, una corazza,
e il proprio cofano in un altro cofano,
il proprio, naturale sarcofago.
Non ho mai raccontato a nessuno questa storia:
un’estate come questa mangiai una nettarina
fino al nocciolo grezzo di velluto a coste, seguitai
a rotolarlo e a masticarlo finché non si
schiuse, e un ragno inerte, seduto
in un ciuffo bianco, era all’interno come un gioiellino.
Com’è che una cosa si sente reale. Gli strati
che mi...
di Alessandro Trevisani*
Ci vuole rabbia, ferocia, determinazione e probabilmente anche premeditazione. Ci vuole parecchio di tutto ciò per uccidere un uomo con le proprie mani. Pare che il colpo letale, a Emmanuel Chidi Namdi, 36 anni, sia stato dato con un palo della segnaletica stradale. Una botta alla nuca che gli avrebbe spappolato il cervelletto, riducendolo in coma irreversibile, nella serata di martedì. Fino alla morte, avvenuta ieri sera. Piange la...
Lord Byron*
Ebbi un sogno, che non fu per nulla un sogno.
Il sole in fiamme s’era estinto e le stelle,
smarrite nella notte, erravano nello spazio eterno,
senza luce, senza scopo e il mondo al gelo
ciondolava cieco, si faceva nero, senza luna l’aria;
venne l’alba e poi si spense - giunse senza il giorno,
e nel terrore della sua desolazione fu per gli uomini
l’oblio delle passioni, ed ogni cuore
andava freddo, egoico supplicando per la...
(Questo intervento doveva far parte di un dossier sulla traduzione di poesia, curato dalla rivista “Tradurre”. Per disaccordi intervenuti con la redazione, lo pubblico qui come pezzo autonomo. Mi sono basato soprattutto sul lavoro realizzato su Nazione Indiana, perché offre un materiale ricco e pertinente, ma anche perché è un materiale che "avevo sotto mano" e che mi è stato quindi facile raccogliere e organizzare. Mi pare evidente, però, che il tema della traduzione...
Ancona e Portonovo, 19-26 Giugno 2016
- Il programma -
Domenica 19
Portonovo - Chiesa di S. Maria
ore 18.00 Cerimonia di apertura del Festival
Saluti delle autorità, dell’organizzazione e degli ospiti
ore 18.45 TONY HARRISON
Traduzione Giovanni Greco
in collaborazione con Fai Marche
Quella di Tony Harrison (Leeds 1937) è da quasi 50 anni una delle esperienze poetiche più rilevanti al mondo, caratterizzata, fin dalle sue origini, dalla capacità di far convivere forme rigidamente classiche con...
In occasione della mostra di Palazzo Fava dedicata a Edward Hopper, una rassegna che esplora le molte ricche suggestioni e influenze del grande artista americano sul cinema. Da Siodmak a Hitchcock a David Lynch passando per il ‘calco’ animato di Gustav Deutsch. È soprattutto questione di luce, di impalpabili atmosfere, di cromatismi accesi, di paesaggi americani che dal grande schermo riverberano o palesemente rimandano ai dipinti hopperiani.
Programmazione
1-8 giugno 2016
Mercoledì...
di Fabrizio Miliucci
Dei cerchi
A volte compaiono dei cerchi nell’aria, delle dolci sfere.
Hanno una superficie lucida, cangiante, specchiante. Sono le bolle di sapone, scoppiano.
Se invece fanno scoppiare l’incauto osservatore, essi sono gli alieni, sono provvisti di spietate armi laser.
Ci si trova a un bivio interpretativo.
(M. Giovenale, da Il paziente crede di essere)
* * *
Già dall’esergo Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens 2016) indirizza il lettore sul crinale della decostruzione. Anche lo...
di Lorenzo Mari
Ornitorinco II
Ornitorinco, svìtati.
Ritorna papera o coniglio,
che poi nella ramaglia
corri a vedere ciò che non puoi
in ogni tratto, in ogni sbaglio:
immagine-immagine / immagine-parola / parola-parola
scorgi, ovvero discerni
(dormi)
Conto a mente delle guerre perse, mai combattute,
mai organizzate, e a scanso di ogni possibile dichia-
razione. Non compare nessuna Caporetto, nessuna
pasciuta linea gotica, nessuna foiba fonetica con fo-
bia, nessuna Marna. Conta che ti riconta, ci sono dei
numeri, li vedo, fuggono via. Ripassa...
di Davide Castiglione
Devo scrivere di Anomalisa, l’ultimo film in stop-motion del regista Charlie Kaufman, uscito nelle sale italiane nel febbraio 2016. Mi occupo di critica letteraria, so poco di cinema e non ho mai osato finora cimentarmi nella recensione di film; eppure devo scriverne, se non altro per chiarirmi il più intenso, intimo e inatteso rapimento emotivo, terremoto interiore, provato da molti mesi a questa parte. Non per una poesia,...
Come se non bastasse l’Inutilità del concorsone #1 gli avvenimenti dei giorni scorsi consentono una Inutilità del concorsone #2. Esse (le inutilità), nella mia testa, si armonizzano in una gigantesca Inutilità globale che finisce, tra le altre cose, per rivelare il graduale infiltrarsi dell’impolitica laddove meno te la aspetti, ovvero nella politica governativa. Che certe scelte del Governo in carica siano politicamente suicidali (sia a breve che a lungo...
di Hugo Bertello
IL PONTE DI DARJEEN
Racconto perché si deve pur continuare
...tua madre deve averti detto ieri di non sporgerti su questo pozzo senza fondo tu le chiederai ancora stanotte perché non ha fondo e nuovamente ripetendosi lei ripeterà perché esce dall’altra parte del mondo.
GUILLHERMO CABRERA-INFANTE: TRE TRISTI TIGRI
1 Il principe Darjeen sapeva solo una cosa: detestava il mare. 2 Il principe Darjeen desiderava soltanto una cosa: vedere cosa ci...
di Renata Morresi
Si parla molto dell’imminente concorso a cattedra. È un gran circo, in effetti. Il TAR è inondato di ricorsi. I presidi incitano a boicottare le commissioni giudicatrici. Arrivano inaspettati endorsement da parte di personaggi pubblici con tanto di dichiarazioni #noconcorsotruffa. Gli insegnanti già abilitati e “selezionati sul fabbisogno” si chiedono perché devono ripetere prove su cui sono già stati ampiamente esaminati. Qualcuno ha parlato dell’assurdità del didattichese,...
Hebron
Come si astraggono le voci, si disperdono
insieme ai rumori della città,
i motori come scompaiono quando la casa è un rifugio
e conforta la calura che s'incunea nelle crepe del cemento:
ma le piazze sono buie, quando cade il coprifuoco,
e solo il fischio si sente e sono fissi i recinti
che di giorno assediano i colpi del pallone, o le reti
che frenano la pioggia dei rifiuti
mentre scivola il piscio per le maglie o...
https://youtu.be/J1ITlIgy9HA
di Licia Ambu
A immaginare non ci vuole niente.
A leggere questo libro mi son venuti i nove anni.
Poi i tre, i quattro, gli undici. Sono usciti da soli, si sono palesati perché erano già lì, tutti nello stesso posto, tutti che mi abitano. Al primo verso di questa antologia, inaugurata con una poesia alla primissima voce di mamma, gli anni sono ritornati subito alla ribalta.
Questa antologia si chiama Scacciapensieri. Poesia...
Rituali del Lungolago
Percorri la città in auto, non fermarti
all’hotel, va oltre il pesce-spada al neon,
guarda i pellicani appollaiati
sui lampioni, accosta e parcheggia
vicino al lago. È luna nuova
e le tule puzzano di kerosene che brucia.
Uomini guadano il lago,
seguono bambini che fanno strada
con lucignoli, per la pesca di scampi.
Arrivati con le famiglie
in auto e camion, alcuni portano tende.
Dietro scuri chiusi nel parcheggio dei caravan
mariti si sbronzano o se la squagliano.
Quando arriva...
di Davide Nota
Le prime chatroom del Novantanove, ricordi?
Quando sperimentammo la verità di esistere come puro pensiero. La scuola persisteva. Ritornavamo all’interfaccia spaziotemporale come da un viaggio segreto nelle regioni della simultaneità. Tutti erano pazzi e parlavano indossando antiche maschere di pixel e rovi. Quando tutti fingono, quando tutti sono sinceri. Ma è finito anche quel tempo.
L’epoca impone riconoscibilità e socievolezza. Nessuna tragica confessione, nessuna ricerca del carnefice ululando tra...
di Daniele Zinni
Mattina, esterno: campo lungo di una rovente piana sabbiosa. Una figura avvolta nel bianco e in una nube di pensieri cammelleggia, senza fretta né entusiasmo, lungo una rotta che lei sola vede, come la mano del disegnatore segue una linea che l’occhio già immagina sulla carta. Forse subconscia delle similitudini che la riguardano, la figura sbadiglia; di riflesso sbadiglia pure il cammello.
Controcampo: a censura integrale dell’orizzonte e...
Marco Giovenale
Difesa
Difficile si possano contare. Poi sono migliaia, centinaia di migliaia. Una fascia sterminata: sono tantissimi. Braccia e gomiti legati a difendere. Sono tutti allacciati insieme.
Corpi vincolati come facendo una cortina continua di carne. Sono questo; e dunque darsi il compito di contarli è piuttosto puerile.
Proteggono quella cosa che sarebbe – in descrizioni favolose – l’entroterra. (Che loro non vedono). Difendono il perimetro, l’intorno, fanno insomma una cintura viva....
di Pasquale Vitagliano
Monologo in vece di Buzz Aldrin
Mi sono fermato a lungo a pensare se
se ne debba parlare, raccontare l’esperienza unica,
sconosciuta prima e adesso irripetibile
di camminare sulla luna, sul suo suolo,
il terreno, non la terra, il suolo della luna.
Quasi ne ho dimenticato la sensazione,
del primo passo, come sulla sabbia,
ma meno duro, meno solido l’impatto.
E’ stato diverso il mio passo da quello di Colombo.
Anche quella era terra, la terra, la...
di Nicola Ponzio
I
Infliggere ai due Gobbi tre frustate
Accoltellare Dotto al basso ventre
Molestare la Fata Turchina per tutta l’estate
Squarciare di netto la gola alla Strega dell'Est
Tormentare la Bella e la Bestia con vero diletto
Colpire ai testicoli il povero Cicco Petrillo
Fuorviare l’intelletto al papà di Vassilissa
Danneggiare la Radura Incantata con nafta e diossine
Amputare le mani e le orecchie al vecchio Rink Rank
Vessare metodicamente i Tre Porcellini
Scannare l’oca Mårten con la ronca
Mitragliare...
di Maurizio Giudice
Il foglio che non ho saputo scrivere è stato usato
per appuntare verdure e numeri di telefono.
Così che il silenzio non basta,
bisogna raccontarlo, indicarvelo
col dito - un rumore
ininterrotto,
fermarsi: ecco.
CRISI
Un secchio è capovolto.
Le dita non trovano la strada, sono trasparenti
le costole, il ventre. Le dita non trovano più la strada
che le tue gambe, come un orologio,
segnavano così bene.
Camminiamo vicino ai muri.
Calcoliamo il perimetro degli oggetti,
lontano dall'abitarli.
Spenta l'ultima lampadina, restiamo
con...