redazione

204 articoli scritti

Aprite i porti: manifestazioni nelle città d’Italia

Con la vicenda della nave Aquarius assistiamo alla negazione dei diritti umanitari internazionali,  che sta mostrando una faccia dell'Italia...

Una malinconia inconsistente

di Helena Janeczek (Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate;...

Literaturistan

di Massimo Rizzante (Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate;...

Scrivere sul fronte occidentale

(Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate; testimonianza...

Aldo Grasso e l’insostenibile innocenza dei media


Aldo Grasso sul Corriere della Sera si è scomodato a criticare il nostro appello Ai direttori e alle direttrici delle reti televisive e delle testate giornalistiche nell’articolo Appello per una tv migliore Gramsci citato a sproposito.

Ai direttori e alle direttrici delle reti televisive e delle testate giornalistiche

Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell'odio nei media italiani. Odio verso le donne, i...

Per Alessandro Leogrande

Domenica 1 luglio 2012. Siamo nell'ex convento dei Cappuccini di Mesagne. È il secondo e ultimo giorno della Terza...

una rete di storie I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI


STORIE DI EMIGRAZIONE
di Andrea Inglese
Il migrante è senza dubbio una delle grandi e terrificanti figure del nostro tempo, lo è a tal punto grande (e terrificante) da evocare una quantità di immagini estremamente forti, perturbanti e spesso contraddittorie: il migrante è colui che annega, che non può essere salvato, che nessuno vuole sia salvato, ma il migrante è anche quello che viene salvato, agguantato per un soffio, strappato alla morte quasi esausto.

una rete di storie STORIE DEL TRAUMA DEL TERREMOTO


Storie del trauma del terremoto
di Renata Morresi
La catastrofe ha questo potere: di mostrare come la questione non è tanto quella della lotta ‘contro la natura’, ma della costituzione di una comunità consapevole. Quella, insieme alle case, da ricostruire. Ci siamo rimessi a pensare, a litigare, a discutere, ma con tutte le facoltà politiche atrofizzate, con tutte le decisioni affidate altrove. Abbiamo scoperto persino di amarli i posti, solo ora, dopo averli usati fino all’estenuazione. E che sia nessuna regola che la pletora di regole a poco valgono senza la fiducia. Che persino ad amarlo un posto dobbiamo reimparare.
Print Friendly, PDF & Email