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underground

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Un poeta russo del sottosuolo

 di Michail Ajzenberg traduzione e nota* di Elisa Baglioni . Per irrompere con un folle discorso diretto. Per liberarsi d’un fiato. Non filtrare parole. Non fasciare d’ovatta. E non ardere come il fuoco fatuo della pratica intellettuale. No, non sono di grande valore culturale. Non sono un uomo di cultura. Sono un uomo di nostalgia.   Oh, nostalgia. Mia unica arma. Eterna vibrazione, che fa crepa, da lungo attesa, sul mattone dell’esistenza * A chi parlo? – Chi siete voi, scuri, asciutti, come composti di immortale materia sumera? Non siete...
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