di Laura Vazquez Ognuno pensa: Sono una persona. Questo è il mio passato, la mia storia, il mio posto, sono questa persona, sono una persona. Quando mangiano, in treno, nella metro, pensano: Sono una persona, sono una persona, sono io, ho queste idee qui. Sono me stesso.
di Philip Larkin Traduzione di Jacopo Masi. Andare in chiesa
Appurato che non c’è nulla in corso,/
entro, lasciando la porta richiudersi /
in un tonfo sordo. Ancora una chiesa: /
di François Durif Tra i vari foglietti che ho conservato degli anni alle pompe funebri ci sono alcuni appunti datati 16 ottobre 2006. Brandelli di frasi scritte velocemente con la penna a sfera. Ricordo bene il volto della donna che mi ha affidato questi pensieri colti al volo. I suoi occhi azzurri, pallidissimi
di Fernando Arrabal A nulla potrà soccombere
nera e profonda come muti scrocchi
la mia pena di perdere colui che ha misurato
meglio di chiunque altro
l'ombra dell'ombra, il frastuono del tumulto
e il bailamme e furia delle faccende rosse
di Andrea Inglese È indubbio che, anche nel XXI secolo, e particolarmente in Italia, la pratica poetica paia in gran parte incapace di battere cammini che si pongano al di là del paradigma lirico, quasi che la marginalità editoriale della poesia costringa poeti e poetesse a un gesto difensivo e rassicurante. Alcuni hanno, però, elaborato un punto di vista ben diverso...
a cura di Giulia Marcucci Fin da piccolissima quasi tutte le mie paure erano legate a mia madre. Sarà che era una "cardiologica", oppure sarà che da bambina, fino a sei anni o quasi, non l'ho vista felice nemmeno una volta, sempre e soltanto isterica