di Teresa Tommasini
Con un verso di Hart Crane «la memoria, affidata alla pagina, è stata rotta» si apre l’arcipelago di poesie che compongono Isola aperta Isola aperta (Interno Poesia, 2020, pref. Tommaso Di Dio, Premio Gozzano e Premio Internazionale di Letteratura Città di Como Opera Prima).
di Daniele Ruini "Chiamiamoli sobborghi: non vi troverete né strade, né quartieri, né autobus, né stracci di giornali, né capsule di bevande analcooliche, né preservativi appiattiti contro il suolo, come bambini sordi sotto un bombardamento"
a cura di Giulia Marcucci Fin da piccolissima quasi tutte le mie paure erano legate a mia madre. Sarà che era una "cardiologica", oppure sarà che da bambina, fino a sei anni o quasi, non l'ho vista felice nemmeno una volta, sempre e soltanto isterica
di Lisa Ginzburg Jenny Odell sa cogliere le derive della virtualità restituendole in un ragionamento stringente e solido proprio perché mai banalmente e direttamente critico
di Francesca Scala Ci è voluto mezzo secolo prima che una scrittrice densa e potente come Inès Cagnati venisse “esportata” fuori da un paese dal quale non sembrerebbe essersi mai sentita davvero accolta e potesse “tornare” nel paese, l’Italia, dal quale i genitori, contadini, erano partiti per emigrare in Francia
di Ornella Tajani Questo incrocio di acque mi sembra il vero cuore di una sterminata città-mondo, una città-mostro, come la definisce la collega che mi accoglie e come ho modo di constatare quando, nel giorno delle elezioni, per sfuggire alla tensione andiamo a fare una gita alle isole dei Principi