di Valeria Nicoletti “Tomber aux oubliettes” è l’espressione francese che si usa per dire “cadere nel dimenticatoio” o “finire nell’oblio”, una perifrasi dal suono grazioso, quasi da filastrocca per bambini, tra le prime che riesco a memorizzare in quella che per me è stata l’avventurosa conoscenza della lingua francese
di François Durif Tra i vari foglietti che ho conservato degli anni alle pompe funebri ci sono alcuni appunti datati 16 ottobre 2006. Brandelli di frasi scritte velocemente con la penna a sfera. Ricordo bene il volto della donna che mi ha affidato questi pensieri colti al volo. I suoi occhi azzurri, pallidissimi
di Fernando Bassoli Credevo fosse l’Africa: era solo Sabaudia, ma nel 1981 avevo dodici anni e le bianche mura dell’albergo delle vacanze mi sembravano quelle del palazzo di un romanzo d’avventura.
di Letizia Imola "D’altronde, che noi occupiamo un posto in continua crescita nel Tempo, tutti lo sentono, e questa universalità non poteva non rallegrarmi poiché era la verità, la verità sospettata da ciascuno, che io dovevo sforzarmi di chiarire"
di Marco Viscardi Qui le nozze sono l’inizio di una nuova vicenda, il narratore mago libera i suoi personaggi, ma quel mondo ci resta dentro, se l’abbiamo attraversato. E in quel mondo si rispecchiano la consolazione e la paura, la speranza e il disinganno di questo mondo qua. Il romanzo non finisce, e neppure la vita
di Ornella Tajani "Il colore è un modo di scolpire ciò che vedo. Il colore non serve a mostrare un soggetto o la scena che sto fotografando, è un valore in sé. È l’emozione stessa della fotografia".