Mi pare molto importante anche quello che si dice in coda all’appello. Che scendessero “lorsignori” dall’altissimo pedistallo dei loro valori morali, e pensassero alla quotidianità delle persone, delle singole persone. A Piergiorgio che chiede di morire, a Sante che chiede di vivere.
niky lismo
8 Febbraio 2008 at 20:31
Esattamente: non problematica, indolore, una firma a costo zero. Chi non sottoscriverebbe per alleviare le pene ai sofferenti, per ridare dignità ad esistenze immiserite dal dolore? Tanto più che a tutti potrebbe capitare altrettanto… Qualsiasi decisore politico, qualsiasi ministro o parlamentare si dichiarerebbe (e sarebbe sinceramente) d’accordo. Che qui non si pongono neppure i sottili risvolti morali insiti nel diritto a morire. Ovviamente, assumendo tale diffusa sensibilità, si tratta di trovare le risorse (perché qui è di soldi che si parla). A quel punto, quanti degli entusiasti sottoscrittori accetterebbero, ad esempio, un inasprimento fiscale? O una riduzione dei servizi pubblici? Solitamente, a questo punto del ragionamento, si invocano piuttosto tagli agli sprechi, alle spese militari, alle indennità dei politici, ai benefits dei manager pubblici, etc. Il che è certamente possibile oltre che giusto, e tuttavia lascia un alone peloso intorno a quella firma e a tutte le adesioni “a costo zero”. NYMB sembra sottintendere la firma non problematica: not in my backyard… Si attendono smentite.
nadia agustoni
8 Febbraio 2008 at 23:01
mi pare importante e ho firmato
véronique vergé
10 Febbraio 2008 at 17:57
Qualcuno puo spiegare l’appello? Non ho ben capito. E’ un appello per morire nella dignità? Allora sono per quest’appello: mi è sempre sembrato crudele mantenere un essere nel dolore.
Se nadia e effeffe hanno firmato, vale la pena. Allora firmo.
sergio garufi
11 Febbraio 2008 at 01:51
concordo con niky lismo sulla gratuità di queste sottoscrizioni non problematiche, che non valgono niente perché non costano nulla (fatica, tempo, soldi).
e allora avanti o popolo…
io ho firmato e voi?
effeffe
Mi pare molto importante anche quello che si dice in coda all’appello. Che scendessero “lorsignori” dall’altissimo pedistallo dei loro valori morali, e pensassero alla quotidianità delle persone, delle singole persone. A Piergiorgio che chiede di morire, a Sante che chiede di vivere.
Esattamente: non problematica, indolore, una firma a costo zero. Chi non sottoscriverebbe per alleviare le pene ai sofferenti, per ridare dignità ad esistenze immiserite dal dolore? Tanto più che a tutti potrebbe capitare altrettanto… Qualsiasi decisore politico, qualsiasi ministro o parlamentare si dichiarerebbe (e sarebbe sinceramente) d’accordo. Che qui non si pongono neppure i sottili risvolti morali insiti nel diritto a morire. Ovviamente, assumendo tale diffusa sensibilità, si tratta di trovare le risorse (perché qui è di soldi che si parla). A quel punto, quanti degli entusiasti sottoscrittori accetterebbero, ad esempio, un inasprimento fiscale? O una riduzione dei servizi pubblici? Solitamente, a questo punto del ragionamento, si invocano piuttosto tagli agli sprechi, alle spese militari, alle indennità dei politici, ai benefits dei manager pubblici, etc. Il che è certamente possibile oltre che giusto, e tuttavia lascia un alone peloso intorno a quella firma e a tutte le adesioni “a costo zero”. NYMB sembra sottintendere la firma non problematica: not in my backyard… Si attendono smentite.
mi pare importante e ho firmato
Qualcuno puo spiegare l’appello? Non ho ben capito. E’ un appello per morire nella dignità? Allora sono per quest’appello: mi è sempre sembrato crudele mantenere un essere nel dolore.
Se nadia e effeffe hanno firmato, vale la pena. Allora firmo.
concordo con niky lismo sulla gratuità di queste sottoscrizioni non problematiche, che non valgono niente perché non costano nulla (fatica, tempo, soldi).