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Acqueforti di Buenos Aires

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Monologo dello scapolone (da Aguafuertes porteñas)

di Roberto Arlt Mi guardo il pollice del piede e godo. Godo perché nessuno mi infastidisce. Come una tartaruga, al mattino, tiro fuori la testa da sotto il guscio di coperte, e muovendo il pollice del piede, compiaciuto, mi dico: “Nessuno mi disturba, vivo solo, tranquillo e grasso come un arciprete ingordo”. Il mio lettuccio è onesto, una piazza, e ringrazio. Potrebbe usarlo comodamente il papa o l’arcivescovo. Alle otto del mattino entra...
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