di Andrea Inglese La scena ricorrente in Cattafi è quella di un programma razionale, di conoscenza o azione, che s’infrange puntualmente contro il mondo (o il proprio sé inconsapevole e animale); in questo la sua tragicità e l’”antiumanesimo integrale” di cui ha scritto Baldacci...
Tema con variazioni
Lingua, stile, figure di Giorgio Caproni (1912-1990)
Convegno di Studi
13-14 novembre 2012
Università di Milano-Bicocca
Sala Auditorium – Edificio U12
via Vizzola 5, Milano
Programma:
Martedì 13 novembre, ore 14
Saluto del Rettore
Saluto del Direttore del Dipartimento
Introduzione di PAOLO ZUBLENA
(Università di Milano-Bicocca)
PIER VINCENZO MENGALDO
(Università di Padova)
Lettura de «Il mare come materiale»
VITTORIO COLETTI
(Università di Genova)
L’avventura triste della conoscenza
ENRICO TESTA
(Università di Genova)
Con gli occhi di Annina. La morte della
distinzione
BRUNO FALCETTO
(Università di Milano)
Il lavoro della mente e delle...
di Paolo Febbraro
Avevo chiesto ad Andrea Inglese di scrivere per questo Annuario un saggio critico sui poeti italiani tradotti in francese. Quando Inglese ha accettato, ho provato una forte soddisfazione.
Considero Inglese un vero autore, poeta e saggista notevole, molto aggiornato sullo stato dei lavori in Italia e Francia, anche per via di una sua perdurante residenza a Parigi, curatore dello stimolante sito web «Nazioneindiana». Inglese mi ha chiesto una...
di Andrea Inglese
4. Ponge, Beckett e la questione dei generi
Ho citato in precedenza una serie di autori francesi che alcuni poeti giovani stanno traducendo in questi anni in italiano o che, comunque, costituiscono un punto di riferimento importante per il loro percorso poetico. Ora mi soffermerò in modo particolare su alcuni di essi, cercando di mostrare quali aspetti della loro scrittura possono risultare per noi degni d’interesse. Per prima...
di Andrea Inglese
1. L’incontro
Ho scoperto Cattafi negli anni Novanta, in un momento particolarmente delicato del mio apprendistato poetico. Avevo ormai abbandonato la fase dei tentativi di poesia che Auden definisce “immaginari”, e mi trovavo finalmente in quella condizione, in cui si oscilla tra lo scrivere delle poesie “brutte”, con voce propria, e lo scriverne di “belle”, imitando la voce altrui. Ovviamente, come ricorda ancora Auden, l’unica salvezza sta nell’imitazione....