risultati della ricerca

identità nazionale

se non hai trovato quello che cercavi prova con un altro termine

Una Francia altrove da Parigi

di Andrea Inglese
Io ero in piedi, in una situazione di leggero vantaggio; loro, mia figlia e mia moglie, sedute, ma ciò nonostante spavalde – perché con me sono quasi sempre spavalde – e mia moglie mi ha chiesto con l’aria ingenua: “Ma tu, ormai, dopo tutti questi anni, ti sentirai anche un po’ francese?!”

l’ustione

(ragionamenti sui tempi) di Gianluca Cataldo Sono capace di dimenticare tutto quello che conosco restando avvinghiato a un’intuizione, al senso generale perdendo dettagli e sgranando la precisione nel mettere a fuoco determinati concetti. So che alcune cose sono giuste, so che alcuni libri sono capolavori e altri meno. So che La pelle narra di uno scorticamento e che Roth può scrivere cinquanta pagine sulla fabbricazione di guanti senza annoiare neanche un...

La forma della finzione

di Lorenzo Esposito   visione, una distanza ci divide E. Montale   A proposito di ciò che il cinema fa e ha fatto al mondo, ci sarebbe da chiedersi meglio quando si è dis-fatto del mondo, giungendo infine a segnalare il distacco dell’occhio dalla terra e dai suoi abitanti. A Werner Herzog bastano quattro minuti da Puccini intitolati La Bohème per porre la questione. L’Africa, terra eternamente separata, è ancora il palcoscenico adatto a...

“L’entytà maffiosa”. Une histoire drôle.

di Andrea Raos a Laura P., appena nata, già sciacquata in Arno. (Cette histoire drôle se déroulait il y a bien longtemps:) Certains États étrangers refusaient même d'utiliser le nom officiel, Ytalya, et persistaient à l'appeler “l'entyté maffieuse”, tout simplement, comme pour en nier l'existence. Ils appuyaient bien fort sur chaque syllabe en prononçant, jusqu'à ce que ça siffle comme un serpent furieux, piegé dans la nasse du chasseur. Le fait même...

La bella estate

ovvero La ballata del (cinema) lavavetri di Lorenzo Esposito Mi sarei dovuto arrestare al titolo. Non all’esattezza funerea dell’eco pavesiana, ma alla secchezza del lavoro d’inconscio veggente che si chiama cinema (che è origine copia plagio scarto deviazione generazione morte: ‘la ballata del lavavetri’ si intitolava film non dei migliori – italiano? polacco? – di Peter Del Monte). E dis-mettere subito, nel vuoto d’argomenti che svolazza sotto la canicola - cioè...
Print Friendly, PDF & Email