di Lorenzo Graziani Molti filosofi contemporanei si sono interrogati sulle ragioni del nostro strano comportamento nei confronti delle opere d’arte che suscitano emozioni negative come tristezza, rabbia o paura. Se nella vita quotidiana tendiamo a evitare queste emozioni, perché invece le cerchiamo nell’arte?
di FRANCO BUFFONI
Per Friedrich Schiller, nel saggio Sulla poesia ingenua e sentimentale (composto nel 1795-6), il poeta "moderno" soffre di una lacerazione tra lo "spirito" e i "sensi": "Il poeta sentimentale deve sempre lottare tra due sentimenti contrapposti: la realtà come vincolo e l'idea come infinito". John Keats ha cinque anni e Leopardi due allorché Schiller, nel 1800, pubblica il suo saggio.
Certo, pensare a Leopardi per qualche settimana...