Juke-Box contro la droga / Se me lo dicevi prima

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di Enzo Jannacci

Eh, eh, eh, ma se me lo dicevi prima
Eh, se me lo dicevi prima
Come prima?
Ma sì, se me lo dicevi prima
Ma prima quando?
Ma prima, no
Eh, si prendono dei contatti
Faccio una telefonata, al limite faccio un leasing
Se me lo dicevi prima
Ma io ho bisogno adesso, sto male adesso!
Ma se me lo dicevi prima ti operavo io…
Ma io ho bisogno di lavorare, io sto male adesso
Eh sto male e sto bene, macché il lavoro e mica il lavoro
Posso mica spedirti un charter
Bisogna saperlo prima che dopo non c’è lavoro, prima, capito?
E allora è bello
Quando tace il water
Quando ride un figlio
Quando parla Gaber
E allora sputa su chi ti eroina
Perché il mondo sputa
Proprio quando nasce un fiore
Perché iniettarsi morte
è ormai anche fuori moda
Perché ce n’è già tanti che son venuti fuori

Oh, sei ancora qua
Vabbé, quanto sei alto
Uno e novanta…
Eh eh eh, non vai bene
Come non vado bene?
Non vai bene
Se me lo dicevi prima ti dicevo che noi abbiamo bisogno della gente giusta
Tra l’1,60 l’1,60, tra l’1,60, capito…
Cioè ho capito che quando uno sta male deve arrangiarsi da solo
E allora sarà ancora bello
Quando ti innamori
Quando vince il Milan
Quando guardi fuori
E sarà ancora bello
Quando guardi il tunnel
Che è ancora lì vicino e non ci credi ancora
Ne sei venuto fuori e non ci credi ancora
E ci hai la pelle d’oca e non ci credi ancora
Ti sei sentito solo
In mezzo a tanta gente
Sì ma guarda che di te e degli altri
A questa gente
Non gliene frega niente
E allora sarà ancora bello
Quando tace il water
E sarà anche più bello
Quando scopri il trucco
E allora sarà bello
Quando tace il water
Quando spegni il boiler
Quando guardi il tunnel
Quando… quando senti il sole.

(Immagine: dettaglio da “Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion”- di Francis Bacon – 1944)

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6 Commenti

  1. Sfatti di cronaca

    Erano passate da poco le nove di stamane quando, nel mondo, è accaduto un fatto senza precedenti.

    Due giovani sono usciti per recarsi a un ipermercato. Hanno preso l’auto ecologica. Hanno percorso la strada a velocità ridotta ma non a causa del traffico. L’auto, infatti, era stata pensata – da geniali ingegneri di una notissima casa automobilistica italiana – per andare a velocità ridotte.

    Hanno parcheggiata in una zona periferica e lì hanno noleggiato splendide bici (con annessa mutanda tattica, come dice fast_web, un amico di questo blog).

    Giunti all’ipermercato hanno comprato giochi per i loro figli che nel frattempo si trovavano in un asilo messo su da filantropi, senza scopo di lucro, dove la regola era giocare e divertirsi e avere rispetto per gli altri e amare, senza che tutto questo fosse tacciato con la parola “buonismo”.

    E i giocattoli non erano fabbricati da schiavi moderni. E non erano colorati con vernici al piombo. E non avevano piccoli magneti facilmente ingeribili.

    Al ritorno a casa i due non hanno assisitito a drammatici incidenti.

    La gente in strada non era ubriaca.

    Nessuno aveva sterminato la famiglia.

    I politici non avevano rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa. Semplicemente perché non esistevano i politici. E forse nemmeno la stampa.

    Solo inutili blog.

  2. i tossici che ho conosciuto io l’aiuto l’hanno sermpre cercato e rifiutato con la stessa foga con cui venivano a cercarlo, di quelli solo uno s’è salvato , almeno per ora.
    speriamo.

  3. però finché c’è c’è e quando finisce è come quando finisce una storia, mica bisogna per forza diventare froci!

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