OCCHIO PER MILLE

di Uaar

In anticipo di tre settimane sulla CEI, l’UAAR ha cominciato la sua opera di 
informazione sull’Otto per Mille: “visto che non la fa lo Stato, ci pensiamo 
noi”. E così contro la corazzata vaticana di sette filmati da trenta 
secondi l’uno che abbiamo cominciato a vedere a ripetizione in tivù da 
domenica 25 aprile e vedremo fino a luglio, arrivano i banchetti di atei e agnostici 
nelle città italiane, per spiegare ai cittadini come funziona l’Otto per 
Mille, che ogni anno distribuisce circa un miliardo di euro tra alcune 
confessioni religiose. 
Meno di quattro italiani su dieci firmano per l’Otto per Mille e solo poco 
più di tre su dieci firmano per la Chiesa cattolica. Ma, per i meccanismi 
della legge, tutti gli italiani versano il loro contributo e, alla fine, l’87% 
del gettito raccolto finisce nelle casse della Chiesa, che a sua volta 
impiega solo l’8% di quel che raccoglie per missioni nei paesi poveri. Lo 
Stato non lo spiega, non chiede fondi per sé e soprattutto utilizza gran 
parte di quel che riceve per la ristrutturazione di edifici di culto 
cattolico.
Per questo l’UAAR ha anche scritto al ministro dell’economia e delle finanze 
Giulio Tremonti, per chiedere di rivedere la politica del governo sull’Otto 
per Mille di competenza statale, evitando che quei fondi siano accantonati 
per esigenze di bilancio o siano destinati (direttamente o indirettamente) a 
realtà riconducibili alle confessioni religiose, per destinarli invece alle 
vittime di calamità naturali che tanto frequentemente colpiscono il nostro 
paese.
 Il sito della campagna Occhio per Mille: www.occhiopermille.it

La lettera al ministro Tremonti: 
www.uaar.it/news/2010/03/11/lettera-uaar-a-tremonti
L’UAAR segnala infine anche il video satirico realizzato dai Paguri: 
www.youtube.com/watch?v=o44loprfxKA

CINQUE PER MILLE ALL’UAAR 

Si ricorda a tutti i soci, i simpatizzanti e i frequentatori del sito UAAR 
che anche in occasione della dichiarazione dei redditi 2010 sarà possibile 
destinare il Cinque per Mille a favore dell’associazione. Le istruzioni sono 
pubblicate alla pagina www.uaar.it/uaar/5×1000.

 Il mese scorso l’Agenzia delle Entrate ha diffuso i dati sulle scelte del 
Cinque per Mille relative alle dichiarazioni dei redditi 2008. L’Unione 
degli Atei e degli Agnostici Razionalisti è stata scelta da 1.152 
contribuenti, per un importo totale di 79.247,55 euro. L’associazione 
ringrazia tutti coloro che hanno avuto fiducia in lei: promette massimo 
impegno per un loro investimento quanto mai ‘razionale’, e rammenta che i 
suoi bilanci sono trasparentemente pubblicati online alla pagina 
www.uaar.it/uaar/bilancio.

CAMPO ESTIVO UAAR

 L’UAAR, in collaborazione con la cooperativa Le Orme, promuove la seconda 
edizione del suo campo estivo, con svolgimento in Maremma da domenica 18 a 
domenica 25 luglio 2010. Riservato ai figli dei suoi soci, intende non solo 
fornire la possibilità di una bella vacanza in gruppo con coetanei, ma anche 
di sviluppare il pensiero razionale, critico e creativo e la libera indagine 
sui grandi perché della vita.
 Il campo è riservato a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (se c’è 
posto, sono accettati anche bambini di 9/10 anni, purché in compagnia del 
fratello o della sorella più grandi). Il numero minimo di partecipanti è di 
dodici (verrà data conferma dello svolgimento una settimana prima dell’inizio 
del turno). I ragazzi saranno seguiti da due educatori (uno ogni dieci 
ragazzi).
 Il costo di partecipazione è di 435 euro a partecipante, per otto giorni / 
sette notti di vacanza in tende all’interno di un campo base attrezzato e 
con pasti forniti da un agriturismo. Ma l’UAAR, per incentivare il progetto, 
mette a disposizione, solo per le prime 12 domande di partecipazione che 
perverranno, un contributo di 200 euro ciascuno, in modo che la quota a 
carico dei primi 12 soci che iscriveranno i figli sarà ridotta a 235 euro.

 Per partecipare occorre compilare e inviare il modulo d’iscrizione 
(www.uaar.it/uaar/campoestivo/iscrizione.pdf). Maggiori informazioni sul 
sito dell’associazione (www.uaar.it/uaar/campoestivo).

CROCIFISSI: IN ATTESA DELLA GRANDE CAMERA, UNA LETTERA UAAR AI PARTITI

 La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato ammissibile il ricorso 
del governo contro la sentenza del novembre scorso con cui la stessa Corte 
aveva dichiarato illegittima la presenza del crocifisso nelle aule 
scolastiche del nostro paese, in seguito a una iniziativa legale avviata da 
una socia UAAR. Nonostante quanto apparso su molti organi di stampa, non si 
tratta di un ricorso accolto, si tratta soltanto di una considerazione sull’ammissibilità 
dello stesso. Il ricorso vero e proprio sarà presentato in questi giorni: 
Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha annunciato 
che il governo ha commissionato uno studio sul caso a Carlo Cardia, docente 
di diritto ecclesiastico ed editorialista di “Avvenire”, il quotidiano dei 
vescovi italiani. 

La famiglia che ha portato avanti l’iniziativa giuridica ha nel frattempo 
citato in giudizio il sindaco di Cittadella (PD), nonché parlamentare della 
Lega Nord, Massimo Bitonci. Bitonci, quando uscì la sentenza, suggerì al 
sindaco di Abano “di revocare la residenza alla famiglia italo-finlandese 
che ha inferto una tale ferita alla civiltà cattolica”, aggiungendo che “se 
questi signori dovessero passare per Cittadella potrebbero trovare i loro 
faccioni attaccati ai muri con la scritta “wanted””. La famiglia contesta la 
volontà di Bitonci “di colpirli profondamente nella loro dignità e nell’integrità 
morale, poiché vengono additati al pubblico disprezzo, minacciati, 
ripetutamente intimiditi e discriminati”.

 Infine, anche nel corso delle ultime consultazioni amministrative l’UAAR ha 
invitato i cittadini a compiere un piccolo gesto civico, chiedendo loro, 
laddove avessero trovato un crocifisso affisso nei seggi elettorali, di 
chiederne la rimozione. Ai seggi si sono purtroppo verificati episodi anche 
gravi: diversi elettori hanno segnalato alla nostra associazione, per 
esempio, di aver subito pressioni fisiche, di aver subito le attenzioni 
della polizia, dei carabinieri o della Digos, di non aver potuto votare, di 
essere stati additati dai componenti del seggio agli elettori in coda quali 
”sabotatori” del processo di voto. La gravità degli episodi non risiede 
soltanto nella negazione della giurisprudenza esistente (le rare volte in 
cui chi è presente all’interno del seggio ne è a conoscenza): è stato 
purtroppo negato anche il diritto alla verbalizzazione, un obbligo di legge 
che pur dovrebbe essere ben presente ai componenti del seggio. Inoltre, 
rappresentanti di lista, da destra a sinistra, hanno osteggiato, o sono 
addirittura intervenuti attivamente per criminalizzare cittadini che 
chiedono la mera applicazione dei principi costituzionali di un paese che si 
reputa democratico e civile. Per questo motivo l’UAAR ha scritto ai partiti 
politici italiani chiedendo la loro opinione in merito sia sulla presenza 
dei crocifissi all’interno dei seggi, sia sui fatti accaduti, sia sull’atteggiamento 
che dovrebbero tenere i vostri rappresentanti di lista. Il testo integrale 
della lettera è stato pubblicato alla pagina 
www.uaar.it/news/2010/04/26/crocifissi-nei-seggi-lettera-uaar-partiti-italiani.

IL CONSIGLIO DI STATO: UAAR LEGITTIMATA AD AGIRE, MA LA VISITA PASTORALE 
È “CULTURALE” 

Nell’ottobre di tre anni fa il vescovo di Padova Antonio Mattiazzo programmò 
un ciclo di visite pastorali in alcune scuole della sua diocesi. L’UAAR 
diffidò i dirigenti scolastici dall’accondiscendere alla richiesta, ma 
inutilmente: l’associazione presentò pertanto ricorso al TAR del Veneto. Il 
Tribunale amministrativo lo dichiarò incredibilmente inammissibile, “per 
carenza di legittimazione attiva dell’associazione ricorrente”: sostenne in 
pratica che l’UAAR, benché sia un’associazione di promozione sociale 
riconosciuta dal ministero, non può far valere le prerogative legali che la 
legge sulle associazioni di promozione sociale le riconosce.
Non c’era alcun precedente di questo tipo. Il TAR condannò inoltre l’UAAR al 
pagamento della cifra esorbitante di 6.000 euro: anche in questo caso 
difettavano i precedenti. A parere dell’associazione la sentenza era già 
scritta: due dei tre membri del collegio erano infatti già stati 
protagonisti della sentenza 1110/2005, quella che definì il crocifisso 
”simbolo della laicità dello Stato”. Sì, proprio la sentenza poi bocciata 
dalla Corte di Strasburgo. 
L’UAAR ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, che si è espresso in 
marzo con una decisione agrodolce. Secondo il Consiglio, la sentenza del TAR 
del Veneto è “meritevole di censura”: l’UAAR possiede infatti “la capacità, 
ai sensi dell’art. 27 della legge citata, di promuovere azioni 
giurisdizionali a tutela dell’interesse dell’associazione, e quindi di 
”ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di 
atti illegittimi lesivi degli interessi collettivi relativi alle finalità” 
generali perseguite dall’associazione”.
 Secondo il Consiglio, però, “non può riconoscersi un effetto discriminatorio 
nei confronti dei non appartenenti alla religione cattolica, dal momento 
che, indipendentemente dalla qualificazione contenuta nel codex iuris 
canonici, sottolineata dai ricorrenti e che ha invece valore limitato all’ordinamento 
al quale si riferisce, la visita programmata non può essere definita 
attività di culto, né diretta alla cura delle anime secondo la definizione 
contenuta nell’art. 16 legge n. 222 del 1985, ma assume piuttosto il valore 
di testimonianza culturale, tesa a evidenziare i contenuti della religione 
cattolica sotto il profilo della opportuna conoscenza, così come sarebbe nel 
caso di audizione di un esponente di un diverso credo religioso o 
spirituale”.
 Il Consiglio ha altresì deciso che le spese siano compensate tra le parti. 
L’UAAR saluta con soddisfazione la parte di sentenza che la legittima ad 
agire per la tutela degli interessi collettivi degli atei e degli agnostici. 
Non può tuttavia che rammaricarsi per il fatto che sia stata ritenuta 
legittima una visita pastorale che, secondo quanto sostenuto dallo stesso 
Consiglio di Stato nel 2004, è “complemento necessario del culto e suo 
naturale prolungamento”. Lo stesso vicariato di Teolo aveva definito la 
visita pastorale come “una delle forme, ma tutta particolare, con cui il 
Vescovo mantiene i contatti personali con il clero e con gli altri membri 
del Popolo di Dio, per conoscerli e dirigerli, esortarli alla fede e alla 
vita cristiana, nonché per vedere con i propri occhi nella loro concreta 
efficienza, e quindi valutarli, le strutture e gli strumenti destinati al 
servizio pastorale”: concetti che non ci sembrano avere a che fare con la 
cultura, ma piuttosto con il culto. In un certo senso, il Consiglio di Stato 
ha “secolarizzato” la visita pastorale, derubricandola a mero incontro 
culturale: una posizione in linea con chi difende la liceità della presenza 
del crocifisso nelle aule in quanto “arredo scolastico”. Da questo punto di 
vista, la sentenza non dovrebbe piacere nemmeno alle gerarchie 
ecclesiastiche.
 L’UAAR non intende comunque considerare chiusa la vicenda: se vi sarà la 
possibilità di portarla alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo lo farà. È 
del resto la ragion d’essere dell’associazione stessa.

PREMI UAAR: LAUREA, POESIA, FOTOGRAFIA 

L’UAAR ha proposto tre nuovi premi, di cui uno nuovissimo.

 Il premio di laurea agli studenti ritenuti meritevoli è giunto ormai alla 
quarta edizione. Regolamento e domanda di iscrizione sono scaricabili dalla 
pagina www.uaar.it/uaar/premio-laurea-uaar/.

 Terza edizione, invece, ma in veste tutta rinnovata per il concorso di 
poesia scientifica organizzato dal circolo UAAR di Venezia e dedicato a 
Charles Darwin. Per le informazioni su come inviare le poesie, i premi e il 
regolamento, il link è www.uaar.it/uaar/concorsopoesia.
 
Tutto nuovo, invece, il concorso di fotografia on line dal titolo 
esplicativo, “Liberi di non credere”. Per vedere le foto, votare, leggere il 
regolamento e partecipare al concorso, anch’esso gestito dal circolo di 
Venezia, il link è www.uaar.it/uaar/concorsofoto. 

L’UAAR ricorda infine il suo premio “Mameli 2.0 – Un testo laico e civile 
per l’inno nazionale”. C’è tempo fino al 30 settembre: il link in questo 
caso è www.uaar.it/uaar/mameli.

DUE MESI DI ATTIVITÀ UAAR 

Oltre a quanto accennato qui sopra, segnaliamo altre iniziative che hanno 
visto come protagonista l’UAAR in marzo e aprile:

- la pubblicazione del numero 2/2010 de “L’Ateo”, il bimestrale dell’UAAR 
(www.uaar.it/uaar/ateo);

- gli incontri che l’associazione organizza ogni giovedì sera presso la sede 
di Roma, in via Ostiense 89. I video di tali incontri sono visionabili alla 
pagina www.uaar.it/uaar/incontrigiovedi. Per conoscere il programma dei 
prossimi incontri occorre invece consultare il calendario eventi UAAR 
(www.uaar.it/event);

- la partecipazione di Adele Orioli, responsabile delle iniziative 
giuridiche UAAR, alla puntata del 3 marzo de “La vita in diretta”, su 
RaiUno, dedicata al tema dei crocifissi;

- la partecipazione di Adele Orioli alla puntata del 4 marzo di “Mattino 
Cinque”, su Canale Cinque, anch’essa dedicata ai crocifissi;

- il corso laico dedicato alle coppie organizzato dal circolo UAAR di 
Treviso con lo scopo di fornire delle nozioni sulla disciplina giuridica che 
riguarda la vita di coppia (etero e omo, riconosciuta e non); sono stati 
affrontate questioni di cultura generale, quali il rapporto tra l’ordinamento 
civile e il fenomeno religioso, la fecondazione artificiale, il testamento 
biologico;

 – la decisione con cui la Corte Costituzionale ha stabilito che spetta al 
parlamento intervenire sui matrimoni omosessuali; la Corte si è espressa in 
seguito a un’iniziativa legale avviata nell’ambito del comitato “Sì lo 
voglio”, a cui ha aderito anche l’UAAR;

 – la manifestazione di sabato 24 aprile organizzata a sostegno delle vittime 
della pedofilia in ambito ecclesiastico (a cui ha partecipato anche il 
circolo UAAR di Bologna) accusata di “intolleranza laicista” dal parte del 
responsabile locale della comunicazione del PD, Pietro Aceto; 

- la presentazione della cosiddetta “seconda Sindone” a Livorno (10 aprile), 
Torino (22 aprile) e Bologna (24 aprile). Della Sindone si è parlato anche 
nell’ultimo numero della rivista “Micromega”;

- l’attacco che “Il Giornale” ha lanciato il 4 aprile contro l’UAAR, 
accusandola (senza addurre alcuna prova) di “estirpare voci cattoliche o 
modificare in senso anticlericale voci storiche sulla Chiesa” pubblicate su 
Wikipedia; 

- la nomina di referenti UAAR in Belgio (Stefano Vicenzi) e Germania (Andrea 
Raccanelli);

 – la mancata effettuazione della messa pasquale a Popoli (PE) in seguito all’invio 
di una diffida inviata dal circolo UAAR di Pescara, circostanza che ha 
spinto Forza Nuova a invitare “le forze sane popolesi” a “difendere la vera 
Fede” e a dare battaglia contro “questo manipolo di blasfemi dell’UAAR” 
impegnato in una “offensiva anticristiana”; 

- la petizione dell’IHEU, sottoscritta e supportata dall’UAAR, contro l’autocandidatura 
dell’Iran a far parte del Consiglio ONU sui diritti umani, in seguito caduta 
proprio grazie alle pressioni internazionali;

 – i manifesti fatti affiggere dal circolo UAAR di Pisa negli spazi della 
propaganda elettorale indiretta per sensibilizzare la popolazione sull’esigenza 
di una scuola laica;

 – la consegna alla Regione Veneto da parte del consigliere regionale Nicola 
Atalmi, accompagnato da un rappresentante del circolo UAAR di Venezia, di 
duemila firme di cittadini veneti contrari all’assunzione di 96 sacerdoti 
quali assistenti spirituali negli ospedali, per la quale la Regione ha 
stanziato due milioni di euro;

 – il divieto opposto dal Comune di Zogno (BG), capitanato dalla Lega Nord, 
all’organizzazione di un banchetto informativo da parte dell’UAAR; la stessa 
Lega ha per contro realizzato molti gazebo ‘pro crocefisso nelle scuole’ in 
varie località della provincia;

- il mancato patrocinio del Comune di Brescia al Darwin Day UAAR 2010; 

- i pesanti attacchi rivolti da Vittorio Sgarbi all’UAR durante un comizio 
elettorale a Lamezia Terme (www.youtube.com/watch?v=rIEyRykTyHA).

I tanti eventi organizzati dai circoli UAAR sono documentati alle pagine 
www.uaar.it/event/2010/03 (marzo) e www.uaar.it/event/2010/04 (aprile).

DUE MESI DI ATTIVITÀ ONLINE

- Aggiornamento quotidiano delle Ultimissime (www.uaar.it/news);

- funzionamento quotidiano dei forum UAAR (http://forum.uaar.it);

- confronto quotidiano sulle mailing list [ateismo] (aperta a tutti); [uaar] 
(riservata ai soci UAAR); [circoliuaar] (riservata agli attivisti dei 
circoli UAAR);

- aggiornamento quotidiano del gruppo UAAR su Facebook 
(www.facebook.com/group.php?gid=49322830960); 

- aggiornamento frequente del canale UaarIt su YouTube 
(www.youtube.com/user/uaarit); 

- organizzazione di diversi sondaggi on-line (www.uaar.it/poll); 

- aggiornamento della sezione “comunicati stampa” 
(www.uaar.it/uaar/comunicati_stampa); 

- pubblicazione di una scheda sul velo (http://www.uaar.it/laicita/velo);

 – pubblicazione di una pagina di testimonianze di discriminazioni subite 
dagli studenti che non si avvalgono dell’ora di religione cattolica 
(www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/testimonianze.html); 

- pubblicazione del documento “Le atrocità della Bibbia”, che raccoglie i 
passaggi più violenti contenuti all’interno del testo sacro ebraico e 
cristiano (www.uaar.it/ateismo/controinformazione/atrocita-bibbia); 

- pubblicazione della recensione del libro “Libera scienza in libero Stato”, 
scritto da Margherita Hack 
(http://www.uaar.it/ateismo/opere/hack-libera-scienza-libero-stato.html); 

- pubblicazione della recensione del libro “Il mercato di Dio”, scritto da 
Philippe Simonnot 
(http://www.uaar.it/ateismo/opere/philippe-simonnot-mercato-di-dio.html); 

- pubblicazione della recensione del libro “L’unto del Signore”, scritto da 
Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel 
(http://www.uaar.it/ateismo/opere/pinotti-gumpel-unto-signore.html); 

- pubblicazione della recensione del libro “Ipazia”, scritto da John Toland 
(http://www.uaar.it/ateismo/opere/toland-ipazia.html); 

- pubblicazione della recensione del libro “Le stimmate dello sciamano”, 
scritto da Andrea Armati 
(www.uaar.it/ateismo/opere/andrea-armati-stimmate-sciamano.html).

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9 Commenti

  1. Sono tra quelli che nelle ultime elezioni ha fatto presente al presidente del seggio che il crocifisso era posto luogo trattandosi di un luogo che deve essere il piu’ possibile neutro.

    Naturalemente il presidente non era d’accordo e ho quindi ho chiesto che venisse messo a verbale la mia protesta. Non sapendo che pesci pigliare ha chiamato polizia e funzionari che hanno cercato, prima di intimorirmi, poi di turlupinarmi credendo che fossi uno sprovveduto. Mi hanno rifiutato anche di mettere a verbale la mia protesta, in quanto “non pertinente”. Ho poi scritto al fascistissimo sindaco della mia cittadina dicendogli che la prossima volta faro’ un esposto e che per il momento aveva perso un elettore (figuriamoci…).

    Penso che andro’ avanti cosi’ ogni volta che ci saranno delle elezioni. Che paaaaalle.

  2. “”
Meno di quattro italiani su dieci firmano per l’Otto per Mille e solo poco 
più di tre su dieci firmano per la Chiesa cattolica. Ma, per i meccanismi 
della legge, tutti gli italiani versano il loro contributo e, alla fine, l’87% 
del gettito raccolto finisce nelle casse della Chiesa, che a sua volta 
impiega solo l’8% di quel che raccoglie per missioni nei paesi poveri.”

    Questo però non spiega per niente il meccanismo, sembra che automaticamente la Chiesa cattolica si prenda l’87% del gettito invece sappiamo che l’87% è dovuto al fatto che appunto la Chiesa cattolica prende più dei 3/4 delle “preferenze” di quei pochi che le mettono.
    Se solo un italiano su 10 mettesse Chiesa cattolica (e altri 3 su 10 mettessero altro), l’87% si ridurrebbe di oltre la metà.
    Mi auguro che si spieghino bene questi meccanismi.

    Per quanto riguarda la visita pastorale del vescovo:
    Come dovrebbe chiamarsi, secondo l’UAAR, una visita del vescovo o meglio un incontro a scuola con il vescovo, per essere ammissibile?
    Credo che la questione sia da dividere in due: un incontro del vescovo con tutti, e un incontro del vescovo con chi pratica l’ora di religione cattolica. A me sembrano ammissibili entrambi: basterebbe mettersi d’accordo sul tipo di incontro.

  3. D’accordo con Galbiati. Il meccanismo dell’8 per mille è guasto all’origine nel limitare i possibili beneficiari alle sole istituzioni religiose, oppure allo stato (e sappiamo come malamente in questo caso vengano usati). Le opzioni dovrebbero aprirsi alla ricerca, ad altri enti di provata serietà ecc. Evitando il “doppione” con il 5 per mille. Serietà vorrebbe che il 13 per mille potesse essere destinato liberamente dal cittadino ad uno o più enti a sua scelta all’interno di un amplissimo elenco.

  4. Di guasto c’è che l’8 per mille e l’ora di religione sono il residuo di quel che è rimasto dell’Italia con il cattolicesimo come religione di stato.
    Si potrebbe mettere insieme l’8 e il 5 per mille, sì, ma io non sarei neanche tanto contrario a uno spazio per le religioni come quello attuale – che comprenda però l’ateismo. Solo che occorrerebbe dare allo stato il gettito di chi non ha scelto il destinatario.
    A scuola non si dovrebbe fare un’ora di religione cattolica con insegnanti scelti dalla Curia. Io istituirei un’ora di storia delle religioni in cui parlare anche del pensiero ateo. Potrebbe essere un’ora a parte o un’ora di storia. Sarei comunque favorevole, in quest’ora, a dare più spazio alla storia cristiana per gli evidenti influssi che ha avuto sull’arte e sulla storia europea.

  5. @ lorenzo galbiati

    d’accordo anche io, e pure l’UAAR, su insegnamento di religioni e filosofie atee e agnostiche, in un corso a parte o forse meglio in storia o filosofia.
    Lo spazio maggiore da dedicare alle influenze religiose cattoliche puo’ starci, ma ovviamente in chiave critica.

    Sulla visita pastorale.
    Il punto e’ che la visita pastorale e’ un atto di culto, in cui il pastore (il vescovo) visita il gregge dei fedeli.
    Nessun problema ad avere un vescovo assieme ad rappresentanti di altre religioni e dell’UAAR in assemblee studentesche.
    Ma averlo tra i bambini delle elementari in visita pastorale sarebbe come avere un esponente di un partito politico che va a promuovere il suo partito.

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Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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