QUANTO SEI CATTOLICO ?

di Uaar

Un nuovo sito promosso dall’UAAR permette a tutti di conoscere qual è il proprio profilo di cattolicità. Basta infatti accedere a

quantosei.cattolico.info

e rispondere alle ventinove domande proposte dal test. Al termine del test, a ogni intervistato verrà presentato un profilo coerente con le risposte fornite. Sarà anche possibile confrontare le proprie opinioni con quanto afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica. L’iniziativa mira esclusivamente a informare i cittadini per aiutarli a riflettere sulle proprie presunte convinzioni, assumendo posizioni coerenti.

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31 Commenti

  1. Il solito paradosso: a difendere dottrina della fede ci sono rimasti solo i bacchettoni e quelli della UUAR.

  2. Peccato che questo test è davvero pessimo. Almeno, si scrivano delle risposte intelligenti e onnicomprensive, e si mantenga un minimo di uniformità nello stile.

    Noto comunque che Nazione Indiana sta diventando un blog di cultura (propaganda?) atea

    – si direbbe un sito affiliato all’UAAR, la quale peraltro nelle risposte alla prima domanda del test pare abiurare la sua seconda “A”, dato che non è possibile dichiararsi agnostici –

    anticlericale (anticattolica?) e omofila.

    Interessante.

  3. per altro le risposte “ufficiali” sono intensissimo horror declinato in flarf, da rabbrividire e ghignare a un tempo.

  4. @ Franco

    scherzavo…figurati se quelli dell’UAAR la mettono sul gergale (e a ragione). Era Gramsci che raccontava come qualcuno lo ritenesse un santo (i comunisti paradossalmente) e altri un “satanasso”.

    Comunque il test l’ho trovato simpatico, spesso mi ritrovo a sospettare alcuni di “cattolicesimo segreto”, come Lorenzo Galbiati ;)

  5. il test è fatto male, alcune domande malgrado le opzioni sono praticamente chiuse , io magrado abbia dato delle risposte alcune delle quali avrebbero fatto gioire justin , sono stata catalogata vagamente spiritualista, per l’uarr devi essere ateo duro e puro o un povero koglione che ha bisogno di assistenza per chiaririsi le idee:-) , esilarante, si fa per dire, il consiglio di rivolgersi a un sacerdote o a l’uarr per approfondire, ma ci hanno preso per dei grulli?
    maria

  6. Il test – il gradevole giochetto, essù – l’ho fatto anche io, il risultato è magnificamente non interessante, però, per quel che pare, mi sembra ricalchi da vicino quella tipologia di test che mi è capitato di fare a casa d’amici tramite Facebook, creati da mattacchioni e che più pilotati, e scontati, non si può.

    Per insistere nel gioco, ho fatto una seconda tornata, rispendendo nel modo più crudele e brutale e barbaro con il quale secondo me era possibile rispondere: pena di morte per gli adulteri, omosessuali al rogo, infibulazione per le abortiste e Vergine di Norimberga per gli infedeli. Ho spuntato il sì assoluto per i dogmi più risibili e datati, dando seimila anni alla terra e offrendo dignità persino a Satana.
    Responso: supercattolico pre-conciliare, più avanti – cioé più indietro – persino della dottrina ufficiale.

    Segue consiglio, nel caso di crisi di coscienza repentine e quasi come rimedio, di rivolgersi al parroco più vicino.

    Seguo il sito dell’UAAR e credo sia fondamentale la sua funzione di contro-informazione, riportando i rischi, realmente mortali, conseguenti a un fideismo massimamente superstizioso.

    Perciò, buttarla in burletta, per quanto eviti i toni altrettanti chiesastici di qualsiasi militanza sorda e assoluta, rischia di ridicolizzare anche la seria, e necessaria, causa anticlericale, che in Italia, forse, è rimasta l’ultima che possa fruttare, se riconosciuta, un attestato elementare di indipendenza intellettuale.

    Un saluto!,
    Antonio Coda

  7. Per me è interessante – benché alcune risposte non permettano alternative e quindi non sia possibile riconoscere il proprio pensiero – e molto divertente. Alcune risposte sono da superculto, per gli ultraintegralisti talebani. Questa, sugli anticoncezionali:

    “Se si esclude dal rapporto sessuale il fine procreativo, gli sposi non sono che dei vili amanti, le mogli delle prostitute, i letti coniugali dei bordelli e i suoceri dei protettori” (i suoceri protettori è stracult)

    Oppure sul suicidio:

    “È moralmente inaccettabile: occorrerebbe condannare chi ci prova senza riuscirci”, cioè, se un poveraccio si butta dalla finestra e sopravvive poi lo mettiamo anche in galera.

    e Sulla pena di morte:

    “La pena di morte deve essere prevista per gli adulteri, gli omosessuali, gli incestuosi, le donne che non arrivano vergini al matrimonio, gli assassini, per chi ha rapporti sessuali con gli animali, per blasfemia, per chi crede in un altro Dio, per chi maledice i propri genitori”, per dire persino il mullah Omar sarebbe in difficoltà…

  8. Ho voluto fare il test, pur con le molte difficoltà nel trovare risposte adeguate alle mie opinioni.
    Ho visto poi il responso, “incredulo”, con la faccia di un Richard Dawkins sorridente.

    Vorrei sapere se Richard Dawkins è l’autore del test (spero di no).

    @jacopo
    si chiama cattolicofobia, al limite della paranoia: è tipica di molti atei militanti.

  9. Ah, forse esce una faccia diversa a seconda del risultato.

    Pare che io abbia una mentalità molto simile a quella dell’ateo, Mauro, alla resa dei conti, me n’ero già accorto.

    Del resto, ho da tempo assunto una posizione di rifiuto sia della fede sia della non-fede, preferendo considerare spirituale la ricerca di una risposta al perché dell’esserci, e non il dare una risposta.

    (Si badi bene: la scienza non dà e non può dare risposte al perché dell’essere, anziché il non-essere, si limita a fornire ipotesi su come sia iniziato).

  10. @ Galbiati

    A me, che sono forse cattolicofobo, gia’ il chiedersi il “perche’ dell’essere” mi sembra una domanda un po’ cattolica.

  11. @ galbiati

    non mi pare tu abbia dimostrato granche’, a parte naturalmente un flebile cattolicesimo segreto.

  12. Galbiati in fondo ha solo mostrato con coraggio il suo ateismo interiorizzato sulla latenza di un cattolicesimo dal substrato ancora sano. E molte delle sue obiezioni sarebbero legittime se il clima politico e culturale fosse diverso: sotto i clerico-fascio-legisti non possiamo permetterci arabeschi retorici. E me ne dispiaccio.

    Per quanto sia ateo, ho trovato le opzioni da scegliere spesso riduttive e quindi poco rappresentative. Di ogni posizione. Ma sono stato al gioco.

  13. Jacopo,
    quel che volevo dire è che se ti sembra cattolica anche la domanda sul perché dell’esistenza di qualcosa, ossia l’Universo, anziché del nulla, sei davvero cattolicofobo, perché questa domanda se la pone il credente, il noncredente, lo scettico, lo scienziato, che si pone sempre domande del tipo “perché” (le cui risposte in biologia per es. hanno cause prossime e remote, non sempre conosciute), se la poneva Bobbio, ateo, dicendo quanto poco può rispondere la scienza. La scienza può soltanto dire che c’era una pallina di dimensioni infinitamente piccole ma con massa infinitamente grande che è esplosa provocando il Big Bang. Ma perché c’era la pallina? E se anche si trovasse qualcosa che esisteva prima di essa, perché c’era quel qualcosa? E così a ritroso, senza poter rispondere.

    AMA non capisco che vuoi dire con la tua prima frase su di me.

    Ma dato che non mi tiro indietro su questioni personali – del resto dal 2004 sono in rete sempre esposto per nome e cognome: qui, sul mio blog, su altri blogs e forum, nonché da due anni su facebook –
    non ho problemi a dire che ho avuto una educazione molto cattolica, che provengo da famiglia e paese molto cattolici. Non solo: sono stato cattolico attivo nell’associazionismo fino ai 25 anni, non un semplice cattolico che dopo la cresima andava in Chiesa.

    Tuttavia da tempo non sono più cattolico in nessun modo. Ho certamente una sensibilità cristiana, vicino su temi etici a quella dei valdesi, ma anche induista, per via dei miei studi personali, ma sto parlando di sensibilità, non di fede. Sono uno scettico, con una formazione di stampo scientifico (sono biologo) e non sono incline alle credenze irrazionali; e purtuttavia, ci tengo a mettere ben bene i confini al sapere scientifico, e riconosco in molti atei militanti la propensione allo scientismo, che invero esiste, vedi Richard Dawkins, che vorrebbe dimostrare l’inesistenza di Dio a partire dal pensiero evoluzionista darwiniano, gettando peraltro discredito sull’evoluzionismo – e da lui si sono lasciati influenzare molti di Micromega, a partire da Flores d’Aracais. Sono agnostico, senonché a differenza degli agnostici non sono convinto che, in linea di principio, non si possa squarciare il velo di ignoranza sul perché dell’esistenza e approdare a qualche conoscenza spirituale in modo irrazionale. Sono aperto al mistero dell’esistenza e a ogni tecnica che si possa usare per indagarlo, e in questa mia curiosità, che peraltro corrisponde al profilo dell’incredulo del test, considero la mia spiritualità. Ho anche insegnato in una scuola privata antroposofica, studiato Rudolf Steiner per anni (nonché Gurdjeff), e non sono nemmeno immune neanche da interessi esoterici.

    Sul test: credo che sconti la formazione atea militante di chi l’ha scritto, la quale tende spesso a vedere in modo caricaturale le risposte dei credenti. Per questo motivo, fornisce risposte a volte comiche. Chiaro: il suo intento è mostrare quanto siano forti le risposte del Catechismo della Chiesa cattolica, che peraltro si identificano subito per il linguaggio forbito, a volte astruso, e la lunghezza. Ma sarebbe stato meglio tradurle in linguaggio più semplice e con stile uguale alle altre. Le altre risposte sono spesso carenti e indicanti la visione atea di chi ha scritto il test. Per esempio, è difficile trovare nel test una risposta soddisfacente al dilemma fede-ragione. Ma il discorso è complesso, e io stanco, ne riparlerò.

  14. Io il perche’ dell’Universo, di Lorenzo Galbiati, di Orione o del sugo alla bolognese, (il Perche’ Profondo, beninteso, il Senso Ultimo, la Spiegazione) non me lo sono mai chiesto, e in effetti il senso e la necessita’ di questa domanda mi sfuggono.
    Mi piacerebbe sapere se un greco del 500 a.c. o un fenicio avrebbero capito questa Super Domanda, ho dei dubbi.

  15. lorenzo galbiati

    Intendevo dire che nonostante il tuo sano cattolicesimo, ormai solo latente, ma a riaffiorare quando serve, hai interiorizzato l’ateismo. Nonostante io non creda nell’esistenza di Dio dalla terza elementare (non ho piu’ il temino in classe a certificarlo), non ho niente contro i cattolici. A volte sono delle persone straordinarie, migliori del popolino pseudo-padano clericale e fascista ad esempio.

    Resta il fatto che ridurrei la Chiesa di Roma sul lastrico, un’organizzazione a delinquere a mio avviso che oppuca incostituzionalmente il territorio nazionale.

  16. L’unico criterio socialmente valido in base al quale giudicare la componente – spirituale? – fideistica di un individuo dovrebbe essere il seguente: quanto delle convinzioni onestamente irrazionali ( e l’irrazionalità non è un disvalore in assoluto, per me) di un individuo ha come conseguenza una restrizione delle libertà delle altre persone con una componente fideistica differente dalla mia o che dichiarano di non averne affatto?

    Il dialogo delle idee è sempre costruttivo: mortificante è quando una idea soggettiva pretende di diventare norma oggettivante.

    Questo è il caso delle religioni dominanti e il compito di uno Stato moderno dunque laico deve consistere nell’evitare alle religioni dominanti di invadere proditoriamente la sfera pubblica.

    Il caso italiano, da questo punto di vista, è tragicamente arretrato: ma fino a quando la maggioranza degli italiani sarà più o meno consapevolmente cattolica quindi irrazionale, da questo piccolo caso, da questo casino, non se ne uscirà, non legislativamente, intendo, cioé nell’unico modo realmente civile e sensato.

    Un saluto!,
    Antonio Coda

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franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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