renata morresi

319 articoli scritti
Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.

Prati generali

Incontro di poesia
[primo di cinque]


Girfalco di Fermo, Marche – domenica 15 settembre 2024

[...] le nostre scritture stanno insieme a questo tempo di emergenza programmatica, di perpetua crisi della democrazia, di stato di guerra e di eccezione assurti a norma, di assalto ai diritti al lavoro e impoverimento economico dei più: possiamo dirlo? possiamo ragionare? su come le cose si tengono? su come le cose non si tengono?

Il bel tempo

di Luisa Pianzola
Questo è il bel tempo.
Il tempo che non c’è, che leva le tende e sparisce
si solleva da terra e sfuma nel primo strato
dell’atmosfera. Nessuno va più su
o di lato, o indietro.
Non maturano i gigli e le pesche, acerbe.

ESISTE LA RICERCA 2024

A Napoli, venerdì 6 e sabato 7 settembre 2024, dalle 10 alle 18,
alla Galleria Toledo – Teatro stabile d’innovazione
Via Concezione a Montecalvario 34

ESISTE LA RICERCA

direzioni distribuzioni fantasmi

Cose che accadono la notte

di Francesco Ciuffoli
con il cervello in vasca
lungo queste rovine
urbane come detective tra le pianure
dispersi in una guerra senza colpe né responsabilità,
sono tornato a casa felice, sai
la scorsa notte

Soluzioni per ambienti

di Antonio Francesco Perozzi
per ottenere una distanza
per costruire una distanza negli interni
e fare che le cose si distanzino
che prendano la forma della distanza
che si percepiscano distanti

L

di Francesca Del Moro
Passo dalla sua stanza
così pulita, ordinata.
Romanzi, filosofia
politica, teatro, teatro.
Marx, Leone, Morricone
Kubrick, Eduardo.
La stanza accarezzata
da un raggio di sole
d’autunno. La stanza
dove non studierà più
dove non dormirà più.
La stanza come l’ha lasciata
così pulita, ordinata.

From the river to the sea

Di Yael Merlini
supponiamo
di essere dei bravi ragazzi

che i nostri media siano obiettivi
di non essere familisti

di avere un esercito morale
e nessun piano di dislocazione

supponiamo
non ci sia occupazione

Friburgo

di Alberto Comparini
Fuggivo da me stesso quando parlavo in inglese e tedesco
il dottore ti voleva chiamare sindrome dolorosa regionale
ero una distrofia simpatico riflessa poi cronica complessa
mi aveva diagnosticato la ricerca di questo campo di senso
siamo vestiti di carne e parole ricordi ne scrutavi le forme

Poesia, dhamma e errore

di Giovanni Cianchini
La questione è ben nota e ampiamente trattata, ma ogni volta si ripresenta come un problema, credo, personale: come parlare oggi delle macerie, delle specie in fila per la minestra, di quell’incerto territorio di confine tra le ragioni individuali e collettive, del senso di perdita di terra e di patria che incrocia aggrediti e aggressori? […] qui interviene ancora Fortini: “nega l’eterna lirica pietà/ mi dico, la fantastica separazione/ del senso del vero dal vero/ delle domande sul mondo dal mondo” (6). Si potrebbe dire che è giusto chiamare le cose con il loro nome. Ma qual è il loro nome?
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