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Saffo, fr. 1

trad. isometra di Daniele Ventre

Afrodite eterna dal vario trono,
tessi-inganni, figlia di Zeus, ti prego,
non dannarmi con sofferenze e angosce
l’anima, dea,
anzi, vieni qui, se in passato mai
da lontano udisti e ascoltasti mie
suppliche e venisti, lasciando il tetto
d’oro del padre
e aggiogando il carro: alla terra nera
passeri condussero te, graziosi,
attraverso il cielo, con loro fitto
vortice d’ali;
giunsero in un attimo e tu, beata,
col tuo viso eterno mi sorridevi:
che più avessi, hai chiesto, e perché di nuovo
ti richiamassi,
che volessi avere più d’ogni bene,
nel mio cuore folle: “Chi più persuado
a tornare verso il tuo amore? Saffo,
chi ti fa torto?
Ma se fugge, ti inseguirà, fra poco,
se non vuole doni, ne darà lei,
se non ti ama già, ti amerà, fra poco,
lei, che non vuole!”
Vieni ancora a me, da pesanti angosce
Liberami, quello che il cuore vuole
che per me si compia, tu compi, sii
tu mia alleata.

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trad. di Daniele Ventre
Figlio di Leto, signore, rampollo di Zeus, di te mai,/sia che cominci o finisca, io mi dimenticherò,/ma di continuo, al principio e da ultimo e anche nel mezzo/ti canterò: però ascolta, offrimi prosperità.
daniele ventre
daniele ventre
Daniele Ventre (Napoli, 19 maggio 1974) insegna lingue classiche nei licei ed è autore di una traduzione isometra dell'Iliade, pubblicata nel 2010 per i tipi della casa editrice Mesogea (Messina).
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