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Valore (sillabario della terra # 22)

di Giacomo Sartori
Che senso ha far correre come forsennate una parte delle terre, le velociste, nascondendosi i costi energetici e ambientali, per lasciare che le terre meno dotate, le quali potrebbero dare il loro contributo, vadano al diavolo, assieme ai loro paesaggi, e alle persone che ci vivono sopra e hanno bisogno di cibarsi?

Lombrichi (sillabario della terra # 21)

di Giacomo Sartori
In realtà loro non hanno occhi, ma nelle rappresentazioni fumettistiche li hanno sempre, si ritiene forse che farebbe un po’ specie il pensiero che sono ciechi. Come anche quello che hanno un ardente rapporto omosessuale, e poi una volta eiaculato cambiano sesso e diventano femmine.

Futuro (sillabario della terra # 20)

di Giacomo Sartori
Ma allora, mentre sono in corso questi sommovimenti di portata in realtà epocale, il comune mortale può fare qualcosa, può in qualche modo influire? Certo, può fare moltissimo.

Materialismo (sillabario della terra # 19)

di Giacomo Sartori
A un dato momento la mia esistenza è diventata troppo difficile, e questo andirivieni tra la letteratura e la terra non era più sufficiente a permettermi di andare avanti. Solo nell’assenza di pensiero, nell’eliminazione delle parole, ritrovavo la pace. Avevo bisogno di ritemprarmi ogni giorno nel silenzio. Ancora adesso non posso farne a meno. Dentro di me il silenzio si è affiancato alla terra e alle parole, mi ha permesso di riprendere l’annosa spola.

Aria (sillabario della terra # 18)

di Giacomo Sartori
Noi inconsciamente pensiamo che nella terra ci siano soli i morti e le marcescenze e le rovine dei passati polverosi, pensiamo che nella terra si soffochi. E invece la sua pancia è un colabrodo di pori, canalicoli e cavità: un sistema di aerazione più o meno efficiente che ossigena il formicolare di attività e di vita.

Buche (sillabario della terra # 17)

di Giacomo Sartori
Le buche che cercano pateticamente di parare alla nostra ignoranza dei suoli, così vicini a noi, così esiziali, diventano quindi una metafora dell’impossibilità di sapere tutto del mondo vivente al quale apparteniamo.

Terre di montagna (sillabario della terra # 15)

di Giacomo Sartori
Per molti anni ho avuto la fortuna di occuparmi quasi solo di terre di boschi e alte praterie schiacciate da cieli scostanti e nervosi. Terre di altitudine, percorse da animali selvatici e da rari uomini amanti degli alberi e del silenzio. Terre linde e profumate, mai completamente asseccate, leggere e fresche anche nel pieno dell’estate.

Sostanza organica (sillabario della terra # 14)

di Giacomo Sartori
Con le sue due facce del brulicare della decomposizione e del perdurare minerale dei fossili, la terra se ne sta quindi tra la vita e la morte. Il suo compito del resto è decomporre i resti dei viventi, compresi gli umani, e trasformarli, grazie alla sua vita strabordante, in elementi riutilizzabili dallo sbocciare vegetale. Nutrendo quindi le fioriture e il rigoglio di altra vita.

Riduzionismo (sillabario della terra # 13)

di Giacomo Sartori
Fino a tempi molto recenti i suoli venivano rispettati senza conoscere la loro diabolica complessità. Per buon senso, visto che davano il cibo agli uomini e ai loro animali. Per intuito.
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