Home Blog Pagina 639

Prendersi sul serio: la nuova eresia

6

di Carla Benedetti

Credere che possa ancora esistere l’eresia è oggi un’eresia.
Se si prende alla lettera l’ideologia dell’Occidente tardomoderno, nessuna ortodossia è infatti più immaginabile, né nella religione, né in nessun altro campo. Caduti, almeno apparentemente, i dogmi e le pretese di universalismo, ogni differenza avrebbe la possibilità di essere accettata senza conflitto e senza scandalo. Ogni religione o filosofia, ogni paradigma scientifico, ogni cultura o stile di vita, ogni modo di scrivere o di fare arte, avrebbe il suo diritto di cittadinanza nel mondo. Purché, ovviamente, diluisca la propria diversità in semplice differenza culturale.

American dream

21

di Tiziano Scarpa

Due anni fa un ottimo editore italiano pubblica un libro di racconti di giovani scrittori statunitensi. L’idea di fare questa antologia è sua, e anche quello che c’è dentro è farina del suo sacco: sono l’editor e la traduttrice italiani a scegliere gli autori, i racconti, e a escogitare un titolo. Non si tratta, insomma, della traduzione di una raccolta americana già esistente. Burned Children of America è un prodotto tutto italiano.

Inchiesta sulla vita dello spettacolo vivente

0

di Carla Benedetti

Avignone. Ragazze sdraiate a terra. Sul corpo un cartello: “Spectacle vivant (barrato) = Culture Morte”. “Ci chiedono se morire ora o fra tre mesi”, dice uno degli intermittents (attori, registi e tecnici) dello “spettacolo dal vivo” (come lo chiamano i francesi) che hano fatto chiudere con sciopero e proteste il festival d’Avignone.
Mai successo prima. In più di un mezzo secolo d’esistenza, non era mai successo che questo festival non si tenesse. Eppure per molte compagnie è stato un sacrificio terribile. Molte si sono indebitate per poter presentare il loro spettacolo. Se non recitano soccombono. E hanno deciso di non recitare.
E’ un messaggio forte, estremo, ma proporzionale alla gravità della situazione.
Tutto ciò che c’è di vivo nel teatro e nell’arte rischia di morire soffocato. Ma non solo dai tagli del governo sull’indennità di disoccupazione.
Qualcuno ha detto che in Italia nessuno si è mosso contro tagli ben più pesanti. E’ una sfida. Cosa aspettiamo a dire cos’è che in Italia soffoca il teatro, l’arte e la creazione?
Non occorre un’analisi sofisticata. Basta parlare.

Non credere alla retorica dello STRESS

0

Non credere alla retorica dello STRESS. L’uomo sotto stress rende di più, è più efficiente, è più intelligente…
L’UOMO SOTTO STRESS E’ SOLO MENO UOMO (nella migliore delle ipotesi fa una gran fatica per mantenere la propria umanità, in genere vi abdica completamente). L’uomo sotto stress è una bestia. La bestia di cui a bisogno il sistema produttivo.
Chris Argyris, docente di Harvard, studioso di metodologie di incremento della produttività nelle imprese, riporta uno studio secondo il quale

Le doppie vite di Chuck Barris e Enzo tortora #3

0

Una lettera di Antonio Piotti

Gentile Tiziano, ho letto il tuo articolo su Barris e Tortora. In effetti sono d’accordo; penso anch’io che in Italia la vicenda Tortora sia stata un punto di svolta importante e che i programmi di Tortora abbiano dato il via a quel processo che Marco Senaldi e io abbiamo descritto come il passaggio al Più Grande Altro.

Marc Vivien Foe e la narrazione che non torna (ma poi torna)

1

di Giorgio Vasta

Domenica 29 giugno, allo Stade de France di Saint Denis si è giocata la finale della Confederations Cup, Francia-Camerun. Il giovedì precedente, il 26, al settantaduesimo minuto della semifinale Colombia-Camerun (conclusasi con la vittoria per uno a zero del Camerun), il calciatore africano Marc Vivien Foe, ventotto anni, si è accasciato sul prato, nel cerchio di centrocampo, ed è morto.

Ci vuole coraggio

2

di Carla Benedetti

Primo. Ci vuole coraggio civile per criticare la tecnologia.
Per tutto il secolo scorso chiunque abbia denunciato gli effetti distruttivi o degradanti di una tecnologia si è attirato quasi automaticamente l’accusa di reazionario. Un esempio: Günther Anders, autore di L’uomo è antiquato, la più radicale e circostanziata critica della tecnica elaborata tra gli anni ’50 e la fine dei ’70.

La meno peggio gioventù

8

di Christian Raimo

Sono andato qualche giorno fa a vedere il malloppometraggio di sei ore di Marco Tullio Giordana, e ho capito un sacco di cose non tanto su questo paese (a quello c’ha pensato il mio presidente che finalmente ha detto chiaro e tondo qual è il genio italico: pane al pane e vino al vino… i tedeschi sono tutti nazisti, gli arabi inferiori, i morti rompicoglioni, i filosofi puttanieri…).

Le doppie vite di Chuck Barris e Enzo Tortora #2

0

di Tiziano Scarpa

Quando Enzo Tortora venne arrestato, vent’anni fa, la mattina del 17 giugno 1983, era all’apice del successo. All’inizio degli anni ottanta Enzo Tortora era la televisione. Il suo programma Portobello era visto da cifre impressionanti di persone. Si parlava, in quei tempi ancora senza Auditel, di picchi di 28 milioni di telespettatori: cioè, letteralmente, mezza Italia.

La vita privata di un pubblico idiota: storia del mio io

1

di Giuseppe Genna

L’equivoco che permette un’ascesi in piena contemporaneità è questo: datemi dell’idiota. Sono un tizio sospetto. Aumentate l’attenzione a un plausibile narcisismo che si dispiega nell’orizzontalità di una vita che pare intensa e che invece è ordinariamente alienata. Non ogni esistenza è alienata, ma la mia sì.

Le doppie vite di Chuck Barris e Enzo Tortora #1

0

di Tiziano Scarpa

“Tutti i personaggi pubblici hanno una ‘doppia vita’: la loro e quella che la gente pensa che abbiano.”

Enzo Tortora, Cara Silvia. Lettere per non dimenticare.

Viaggio in Argentina #4

1

di Antonio Moresco

Lunga passeggiata con Nic per le strade pedonali del centro, mentre Laura e Giovanni sono in un caffè alle prese con una signora che era l’accompagnatrice ufficiale di Borges e amica di Silvina Ocampo, e deve mostrare delle vecchie fotografie a Giovanetti, che vuole riprodurle. Io non ho potuto nascondere segnali di insofferenza, come un animale che si senta in trappola. Ho salutato in piedi questa signora e me la sono svignata con Nic.

I tedeschi già lo sanno

4

di Tiziano Scarpa

I tedeschi lo sanno già che non siamo tutti come lui.

Questa è la copertina del libro Berlusconis Italien – Italien gegen Berlusconi, pubblicato l’anno scorso dall’editore berlinese Klaus Wagenbach: vale a dire l’Italia di Berlusconi – l’Italia contro Berlusconi, una raccolta di interventi di 24 autori italiani su (ma soprattutto contro) Silvio Berlusconi.

Gli scrittori italiani che hanno più di 50 anni sono puri carrieristi?

3

di Tiziano Scarpa

Vorrei commentare questa frase di Helena Janeczek pubblicata in Per Pontiggia II:

“Quelli che vengono dopo per anagrafe – Tabucchi, De Luca, Vassalli ecc. – non sembrano includere nei compiti di uno scrittore qualcosa che vada oltre allo scrivere.”

Per Pontiggia II

2

di Helena Janeczek

La testimonianza che mi ha mandato Diego de Silva – pezzo pubblicato sul “Mattino”, ma Diego ci teneva che avesse vita più lunga e meno ufficiale – mi ha acuito una sensazione che avevo da giorni.

Per Pontiggia I

1

di Diego de Silva

Nel dare la notizia della morte di Giuseppe Pontiggia, un nostro telegiornale, dedicandogli un breve servizio, ha informato il pubblico che uno dei più apprezzati libri dello scrittore venuto improvvisamente a mancare s’intitolerebbe “Vite di uomini illustri”.

Viaggio in Argentina #3

0

di Antonio Moresco

Visita all’edificio dalla ex Biblioteca National, quella di Borges, perché Giovanni vorrebbe fare delle fotografie dei luoghi borgesiani. Qui ce ne sono molti. Entri in un vecchio caffè dalle pareti di legno tutte incise e istoriate dai temperini e vedi appesa una fotografia di Borges seduto di fronte a Sabato, su un pavimento a scacchi…

Viaggio in Argentina #2

0

di Antonio Moresco

Scendiamo. I vestiti me li sono rapidamente cambiati nel cesso dell’aereo, perché sono partito che era pieno inverno e qui invece è piena estate. Ritiriamo i bagagli con la biancheria estiva. Libri non ne ho portati, solo le poesie di John Donne, perché mentre si viaggia non si possono fare lunghe letture in prosa, ma solo brevissime immersioni intense in qualcosa che sia concentrato e pieno di visione e pensiero… Le leggerò di tanto in tanto, se potrò, nei ritagli di tempo tra un viaggio e l’altro, e se alcuni versi mi colpiranno in modo particolare li trascriverò qui, per farne partecipi anche voi.

Viaggio in Argentina #1

0

di Antonio Moresco

Che cosa sta succedendo in Italia? Ogni giorno notizie più incredibili e vergognose del giorno precedente. Tutta la macchina dello stato in mano ai peggiori squali e demagoghi che hanno comperato le cosiddette istituzioni a prezzi di saldo. Nessun manifesto listato a lutto sui muri delle nostre città e dei nostri paesi, con l’elenco delle sempre nuove prepotenze perpetrate da questo governo votato da maggioranze-minoranze narcotizzate, ottuse, egoiste. Ogni volta sembra che si sia toccato il fondo della vergogna e invece c’è sempre qualcosa di peggio. La misura sarà mai colma? Quando mai sarà colma? Cosa deve ancora succedere perché sia colma?

No comment

2

di (si fa per dire) Tiziano Scarpa

Trascrivo da una pubblicità apparsa sul quotidiano “Libero” il 24 giugno 2003, pag. 10. Neretti e sottolineature sono così come appaiono nell’originale.

“BERLUSCONI TRA I GRANDI DEL SECOLO”
Valori e cultura nella società globalizzata

Blackout e business energetico

13

di Carla Benedetti

Non sono tutte uguali le proteste contro le interruzioni di energia di ieri.
C’è chi protesta contro l’interruzione senza preavviso, con l’implicito sospetto di un’operazione ad hoc.
E c’è chi protesta affinché questo governo si decida finalmente a creare nuovi centrali nucleari. Ecco alcuni materiali utili per leggere il messaggio dei Blackout.