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Auto-antologie

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Auto-antologia-6. Giovanna Frene

di Giovanna Frene   Castore e Polluce, in prospettiva aerea L’ultima fioritura del corpo sarà                      eterea.   Il semprenero sempreverde sbuca e fiorendo                      fiorisce e s’addice alla sua sorte che il virgulto adduca la sua                      morte.   Ma qui quale pietra serba il nome e come nel suo                   progressivo inceneritosi decedere fissare nell’aria la perenne                      memoria tra astri alternativamente semprevivi                    sempremorti?   La visione veduta offusca la ragione e ovunque                      semina cecità: per i due occhi spenti insieme, per i due volti...

Gianni Montieri. Auto-antologie-5

di Gianni Montieri   Risparmi Io sto al sud proporzionalmente appartenenza più che somiglianza porto tracce degli umori, la durezza -certi sguardi- (ci allenavamo a sognare davanti alla chiesa di San Giovanni certi che Dio non sarebbe passato ma questo ci ha reso tenaci indossiamo una pazienza non concessa altrove) se non fai attenzione nei miei occhi non vedrai le briciole di una purezza conservata a stento sotto strati di maglioni a fibra mista dicono che non ho l’accento particolare privo d’importanza le parole tronche, questo conta sono tutti...

Auto-antologie-4. Eugenio Lucrezi

di Eugenio Lucrezi Arboraria, 1978 I aeriam radicem dicebant sorbere aerentem caeco caelo: et in obscuritatem arbori umores convehere: ubi spatium simile tempori, cum homines vivunt vitaque excedunt: supra et supter   1 che la radice nel cielo veniva raccontata: scheletrica a suggere dalla cieca luce: che poi portava l’umore alla pianta (è il contrario?) nel buio: dove lo spazio assomigliava al tempo: e dico dell’uomo, che vive e poi muore: sopra-sotto   2 che mi capisse: dove foresta di copule tra il nero e l’azzurro esprimeva: quando non...

Auto-antologie-3. Viola Amarelli

di Viola Amarelli campagna d’inverno La luce di gennaio che ora è febbraio filtra le foglie dei sempreverdi i tronchi con i rami pazienti di vento questa immane stanchezza di nuvole in corsa, riepilogo di temporali, spossa il midollo e la pelle a toccarla si secca restano, eroi, i cani randagi e le code di uccelli ci vorrebbe un riposo incessante un letargo che plachi la crosta e protegga le ossa, il latte che è inacidito l’hanno buttato nel pozzo, gli...

Auto-antologie-2. Francesco Filìa

di Francesco Filìa   VI Creato in un luogo comune di fili sospesi, antenne e asfalto di tetti addossati l’un l’altro. Sfuggo all’agguato di bancarelle e ragazzi urlanti nel sole cercando il freddo di travi che oscillano nell’ultima stanza. Il grido delle strade si perde nel grumo irrisolto del giorno, in un pensiero aggrappato alla sua radice alla sua origine oscura.   VIII Ho gommapiuma dove dormire e acqua da bere nel cassetto, ma ora vi immergo un polpastrello rinsecchito e intingo la vita nell’inchiostro della biro...

Auto-antologie- 1. Vincenzo Frungillo

di Vincenzo Frungillo   Scenografie Nei tempi, nella ricerca dei tempi delle battute vitali, essenziali, nei tempi, anche questi tempi, vogliono il colpo dei piedi, l’equilibrio degli sguardi, la giusta linea nei capelli. “Capirli tutti gli arresi.” Ripeti, ripeti: “È nei tempi, anche questi tempi.” E più t’affini e più ti perdi.   Scarna e senza fasto la verità d’una frase. Ciò che scrivo è il clinamen. Batte sul quarzo il nome, batte la variante che segna le distanze.     Tutti i bersagli hanno colpito nel segno. Guarda questo...
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