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Juke box / Carmela

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[l’ascoltavo oggi – questa ed altre splendide canzoni interpetrate da Guglielmo Chianese in arte Sergio Bruni – mentre scrivevo una cosa. M’è venuta voglia di condividerla. G.B.]

parole del poeta Salvatore Palomba musica del maestro Sergio Bruni

Stu vico niro nun fernesce maje
e pure ‘o sole passa e se ne fuje.
Ma tu stai llà, addurosa preta ‘e stella,
Carmela Carmè !

Tu chiagne sulo si nisciuno vede
e strille sulo si nisciuno sente,
ma nun’ è acqua ‘o sanghe dint’ ‘e vvene,
Carmela Carmè !

Si ll’ ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte, e tu ‘o ssaje.
Si dimane è surtanto speranza, e tu ‘o ssaje.
Nun me può fà aspettà fin’ a dimane,
astrigneme ‘int’ ‘e braccia pe’ stasera,
Carmela Carmè !

14 Commenti

  1. Ci vuole coraggio a postare una cosa come questa qui dentro. Grazie Biondillo.
    Bruni diceva che per lui Carmela raffigura il destino di Napoli, un vicolo scuro che non finisce mai.
    E per Bruni quella fu la canzone della svolta, da cantante melodico e romantico a cantore di tradizione popolare e maestro di chitarra. Carmela fa parte di un disco del 1975, “Levate ‘a maschera Pulecenella” in cui il maestro per la prima volta affrontava argomenti a lui desueti. Erano gli anni dei fratelli Bennato, De Simone e della Compagnia di canto popolare.
    Una piccola annotazione : non dovrebbe essere ” addurosa preta ‘e stella” ( profumata pietra di stella ) ma “tu rosa, preta e stella” ( tu rosa, pietra e stella ).

  2. Pier Luigi, faccio Biondillo di cognome, non Cazzaniga. Ascolto musica napoletana da quando ero in fasce. Se hai tempo ti canto tutto il repertorio… ;-)

  3. torno da una festa, non ho sonno, mi metto a navigare e trovo questo bel regalo, la cantava mio marito, leggo le parole e ascolto il canto
    Si ll’ ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte, e tu ‘o ssaje.
    grazie, grazie assai

  4. Il Sergio Bruni post festival della canzone napoletana è davvero un grande anche se gli resta quel modo di cantare nasale e quell’abitudine all’infioritura che spesso appesantisce il dettato musicale. Per questo mi piaceva molto Murolo per quel suo modo di cantare la tradizione napoletana con voce sempre pulita e calda senza mai cadere nella retorica.
    pepe

  5. E io, vedi un po’, ho sempre preferito Bruni a Murolo (che negli anni aveva perso smalto nella voce, al posto di impreziosirsi quale quella di Bruni).
    Ma si sa, sono scuole di pensiero… ;-)

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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