Articolo precedente
Articolo successivo

Supplica del dolore

di Gianni Biondillo merisi.jpg

[Sergio Baratto si pone delle domande e si dà delle risposte (qui: www.tunga.splinder.com, in data 5 dicembre 2004).
Io feci lo stesso, un po’ di tempo fa, e mi risposi così.
]

Popolo disperso, devastato, dislessico,
Popolo perduto, ignorante, immorale,
trangugiatore obeso, vitello d’oro,
traboccante, straripante,
tracannatore di vini contraffatti,
impellicciato, ingrassato, opulento,
razzista immondo, tifoso,
ululatore vigliacco, pronto alla delazione,
alla squadraccia, al pestaggio catartico…
Popolo bigotto e pornografico,
orda televisiva luccicante,
dissoluto, vizioso, questo sei,
colata di bitume, di asfalto, Sodoma e Gomorra:
Mostro. Borghese da operetta,
copia squallida, ridicola,
patetico riflesso del tuo eterno padrone.
Padre corrotto di corrotti figli,
Popolo spogliato, non più Popolo,
gentaglia, massa, marasma,
branco supino senza insolenza,
ghigno senza sorriso, senza espressione,
folla senza memoria, torma di non morti,
schiera abulica.
Padre mio, sangue del mio sangue,
lacrime delle mie lacrime,
ecco il mio corpo, ecco la mia carne,
ecco il mio dolore inutile,
il mio pianto dirotto, sommerso, sommesso,
ecco le mie ferite, il mio costato,
padre crudele eccomi, bevi il mio sangue,
mangia le mie membra
tu che mi hai diseredato,
sono io che ti prego,
io, il tuo figlio disconosciuto
io, il tuo figlio rinnegato
io, infetto del tuo sangue,
tuo specchio, tuo sembiante,
sbranami Padre, devastami.
Eternamente, dannatamente tuo:
ora e sempre e nell’ora della nostra morte.
Amen.

articoli correlati

Iroko

di Simone Redaelli
Le mattine che usciamo di casa assieme, è ancora buio. Se è inverno, come oggi, troviamo il furgone pieno di ghiaccio. Io entro e mi siedo al mio posto. Papà apre la portiera del guidatore, mette in moto, e la richiude.

Thrilla in Manila

di Gianluca Veltri
Cinquanta anni fa, il 1° ottobre del 1975, si tenne a Manila, tra Joe Frazier e Muhammed Alì, l’incontro di box più drammatico che si ricordi. Terzo e decisivo appuntamento tra due rivali acerrimi.

Via dalla pazza folla olimpionica

di Gianni Biondillo
A Milano le olimpiadi invernali che si inaugurano fra tre mesi sembra che interessino a nessuno. Non c’è più alcun cuore di milanese che batte all’avvicinarsi di questo evento globale. Cos’è successo?

Vi avverto che vivo per l’ultima volta

Gianni Biondillo intervista Paolo Nori
Dopo il 24 febbraio 2022 mi è sembrato chiarissimo che la vita di Anna Achmatova, la società crudele, orribile e insensata nella quale viveva erano molto simili alla nostra.

Milano, a place to bye

di Gianni Biondillo
Fossi ricco sarebbe bellissimo vivere a Milano. “Portofino è a due ore di macchina; in 45 minuti si può pranzare sulla terrazza di Villa d'Este sul Lago di Como; e in tre ore si possono raggiungere St. Moritz, Megève o Verbier”. Il problema è che non sono ricco.

Quell’amore lì

di Linda Farata
Da ieri è in libreria il romanzo d’esordio di Linda Farata, autrice che qui su Nazione Indiana abbiamo già conosciuto, in quanto partecipante (e finalista) del concorso “Staffetta Partigiana”. Con vero piacere pubblico un estratto dal romanzo, ringraziando l’editore che ce lo ha concesso.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: