helena janeczek

325 articoli scritti
Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.

Uovo al tegamino

di Chiara Marchelli Ti hanno appena portato un uovo. Ho chiesto all’infermiera di lasciarci soli, tu e io. Non c’è...

Underworlds

di Mauro Baldrati Se l’autore deve scrivere di ciò che sa, Alan Altieri, con l’ultima raccolta di racconti Underworlds (TEA...

Poesie con destinatario (o senza)

di Pasquale Vitagliano In una giornata il verde della piazza visto dall'alto, non è un prato. ma un campo da golf, battuto da cicale...

Libertà vigilata

di Helena Janeczek “L’Illuminismo”, comincia il saggio di Immanuel Kant, “è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve...

A casa della rana

di Mario Schiavone Quando andavo da mia nonna paterna mi sentivo come se mi avesse ingoiato una grande balena malata....

Una cosa di sinistra (che non arriva mai)

di Helena Janeczek Sabato in piazza San Giovanni, Matteo Renzi è stato non molto gentilmente invitato a “dire qualcosa di...

La dolce mela del perfetto conformismo

di Helena Janeczek Al centro della Grande Mela c’è un cubo da cui si scende al tempio centrale del culto...

Milano brucia

di Giuseppe Catozzella Un santo, doveva essere un santo, forse un barbone o al massimo davvero un angelo poteva essere...

Come e perché nell’ultimo paragrafo si capisce quanto Cuore Di Tenebra sia molto molto meglio di Carnage

di Giuseppe Zucco Uscendo dal cinema – prima bisbigliandolo nel buio della sala, poi balbettandolo nel mite frizzare dell’aria ottobrina...
Print Friendly, PDF & Email