di Dario Voltolini
La funzione di Israele, popolo fiero al servizio dell’impero, o dell’impero a servizio di Israele sulla minuscola, riarsa e desertica Palestina mandataria non è più utilizzabile rispetto all’equilibrio regionale. L’unico ruolo di Israele, dunque, sembra risiedere nella creazione di un prototipo di guerra urbana di periferia, priva di prospettive di pace ma in grado di delimitare perimetri di sicurezza in stile apartheid, modello che potrebbe servire a livello globale nella maggior parte delle metropoli del Sud del mondo e tecnicamente interessante per i militari statunitensi. L’asservimento di Israele a un simile interesse imperiale è ormai del tutto suicida.

IL MIO AMICO FILOSOFO: Del Siero della vanità, il film di Alex Infascelli, mi è piaciuto che il mago illusionista rapisca gli altri ospiti, e non la conduttrice del talk show, una specie di algida e antipaticissima Maria De Filippi. Eppure è lei la vera orchessa, la responsabile delle illusioni fatte a pezzi, quella che decide i destini delle persone che invita alle sue trasmissioni, crea personaggi e li distrugge…


Voglio ora riportare direttamente alcuni brani di Joxe. Si trovano alle pagine 103-106 del suo
IO: Ho visto Il siero della vanità, il film di Alex Infascelli.
Stilos è un settimanale di informazione libraria e letteraria. E’ curato da Gianni Bonina ed esce, da qualche anno, come supplemento del martedì del quotidiano
Greco&Greco ha recentemente pubblicato
Fare un giro in bicicletta…. E’ un modo serio di festeggiare i nostri martiri, questo? Mah. E’ come se durante una messa si cominciasse a giocare a nascondino davanti all’altare!
Prima di guardare a cosa può significare il concetto di Europa nell’attuale momento di crisi, vorrei puntualizzare ancora una volta la questione di cosa sia per
Nel suo 
Considerate il caso che se una notte d’inverno un viaggiatore invece di raccontarvi una cosa ne raccontasse altre. In una notte d’inverno, o in più notti, questo viaggiatore dovrebbe raccontarvi di storie geopoliticamente confinanti, in una zona definita, tra Emilia Lombardia e Veneto. Ma questo viaggiatore s’accorge che parlare di nutrie, polveri d’inquinamento causate dalle centrali elettriche Edipower, percentuali di disoccupazione da profondo sud, sinistre in Municipio, cibarie e manodopoera extracomunitaria, sedi di Fasci italiani del lavoro (un partito che si candiderà alle elezioni di Sermide), uomini che vanno a caccia e poi scuoiano la selvaggina cacciata con a fianco il nipotino, serre in nylon per la coltivazione del melone in ogni dannato periodo dell’anno, soldati indigeni in guerra in Iraq, acquabomber, notizie dai media più influenti, esotismo e fibre ottiche, zolle e cercatori d’oro in Po…Ecco, s’accorge che non è il momento giusto per raccontarlo, per cui il nostro viaggiatore, d’inverno, decide di non farlo.
Di proprio pugno
Scopro solo ora questo gioiello che Gianni Biondillo ha lasciato cadere con nonchalance in una finestra dei commenti (i commenti alla recensione di Francesco Longo al film di Peter Fly, L’eredità, in Archivi per mese di aprile). Lo ripubblico qui d’autorità, senza chiedergli il permesso: se Biondillo si arrabbia, vorrà dire che andrò a chiedergli scusa alla presentazione del suo Per cosa si uccide, oggi giovedì 22 alla Libreria del Giallo, a Milano, in via Peschiera, 1, ore 19.00, con Raul Montanari. (T. S.)