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Letteratura e verità

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veritas[1].jpeUn gruppo di narratori veneti (composto da: Marco Bellotto, Romolo Bugaro, Umberto Casadei, Marco Franzoso, Roberto Ferrucci, Marco Mancassola, Giulio Mozzi, Massimiliano Nuzzolo) ha deciso di realizzare tre serate di letture e discussioni attorno al tema: Letteratura come verità.

Le tre serate si terranno a Padova presso il Multisala Pio X (MPX) di via Bomporti.
Ciascuna serata (sempre alle ore 21) aggredirà la questione da un diverso punto:
lunedì 3 novembre si parlerà di emozioni,
lunedì 17 novembre di esperienza,
lunedì 1° dicembre di edificazione.

Le tre serate (la cui forma è molto libera: saranno presentati brevi racconti, riflessioni, opinioni, commenti a testi d’altri autori ecc.) saranno successivamente replicate in altre città, eventualmente con la partecipazione di altri narratori o interlocutori.

“L’Altro Terrorismo” di Report

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di Paolo Barnard

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Mi è stata inoltrata questa lettera di uno degli autori della trasmissione televisiva Report. Come vedrete, non si tratta di un messaggio inviato direttamente a nazioneindiana: risponde alle e-mail ricevute dai telespettatori dopo la messa in onda di una trasmissione sul terrorismo internazionale. Non ho visto la puntata di cui parla (non possiedo il televisore), ma mi sembra molto interessante. (T. S.)

Cari Amici,
sono Paolo Barnard, coautore della puntata di Report “L’Altro Terrorismo” del 23 settembre 2003. Avrei veramente voluto rispondere a tutti individualmente, e ci ho povato, ma la mole incredibile di e-mail ricevute mi obbliga a desistere.

La società spaccata in due

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di Marco Lodoli

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Alcuni pensieri si insinuano in noi un po’ per volta, scavalcando ogni resistenza culturale, ogni guardinga abitudine. Come ostinati piazzisti, i pensieri mettono un piede di traverso in modo che non si possa più chiudere la porta, e iniziano a parlare, a sciorinare prove su prove, a convincerci. In breve ci sono dentro e noi dobbiamo fare i conti con quelle novità di cui avremmo tanto voluto fare a meno. Insomma, oggi mi ritrovo con un pensiero sgradevole nella mente, qualcosa che può sembrare offensivo, scorrettissimo, ingiusto, ma che temo corrisponda alla verità dei fatti.

State a casa a fare i compiti #2

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di Federica Fracassi e Jacopo Guerriero

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Ecco qui la seconda e ultima parte della nostra intervista a Daniele Luttazzi

Molti comici sostengono che i politici rubano loro il mestiere. Quali sono i perché della satira, oggi?

Si può ancora fare satira oggi, su tutti.

Segni meno

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testi di Marco Giovenale e foto di Francesca Vitale

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Il tempo divora voce
ventre piegato che sembra un sacco
uno ne è stato un canto cenere
adesso avrà bisogno
di parlare nel pallore
degli argini. Sole uscito male
– li scalda, lecca

i battelli i barconi lance
ai margini mangiati
molli dove il fiume ruota pasta morsa
falda, la marcita le foglie nere
– cere perse.

Bruciata, Cerere

Mani in alto: o l’acqua o la vita

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di Sergio Baratto

agua zapatista.jpgPrima di cominciare, è necessario smontare un luogo comune fuorviante. Non è corretto dire che si vuole privatizzare l’acqua. Si privatizza la sua gestione. Il che, probabilmente, suona più neutro e non evoca – a meno di farci veramente caso – scenari da film apocalittico con effetti speciali e Sean Connery nella parte dell’eroe.

Buongiorno, notte

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di Benedetta Centovalli

wall.jpgRaccontare l’Italia di oggi o quella appena dietro la porta. Quella dei misteri bui che non si sono mai chiariti e che restano un nodo inestricabile, quella che ci fa sentire cittadini mai riconciliati di un paese senza. Il delitto Moro come metastasi di una storia politica troppo incline ai patteggiamenti, alla corruzione, come emblema di uno scontro tra generazioni che si cambiò in lotta armata, un simbolo del potere diventato all’improvviso troppo scomodo e un’Italia attonita e confusa dal succedersi di dichiarazioni e smentite, la lotta tra l’istanza rivoluzionaria spinta all’estremo delle Br e una classe politica che volle voltare le spalle a se stessa per salvare la pelle. Sono gli anni Settanta in apparenza muti e sigillati in un impegno che non concede altro spazio, quelli di una generazione che davanti al sequestro di Aldo Moro si divise e cominciò a intravedere il proprio fallimento.

Sciopero

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Cari amici, io domani 24 ottobre sciopererò. E’ uno sciopero simbolico, ovviamente, tuttavia non posterò nulla su – né scaricherò nulla da – Nazione Indiana.

Lascio una canzone come intrattenimento e mantenimento del segnale.

Per sentirla, cliccare qui.

Per leggere il testo aprire la pagina sotto.

A dopodomani.

Dario Voltolini

Il Vietnam nei corpi

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di Michele Rossi

vietnam1.jpgIl Vietnam è acqua. Ovunque ti giri esce fuori nella sua lotta di conquista con la terra. Il Vietnam è acqua delle risaie verdi che sconfinate ti confondono la vista, le risaie che costringono le donne e gli uomini sotto i cappelli a cono a piegarsi, a piantare a mano, chicco per chicco, e a mano cogliere, chicco per chicco. Il Vietnam è acqua, a sud, nel delta, dove sull’acqua vivono, a riva, su barche o su case galleggianti. Ci sono mercati che si svolgono interamente sull’acqua: senza scendere i mercanti appendono in cima a dei pali la mercanzia, e da una barca all’altra si compra, si contratta, mentre acqua dal cielo scende, e quella del fiume, enorme, sconfinato, tre chilometri da riva a riva che a volte non vedi la fine, e l’acqua del fiume, dicevo, è marrone, densa, una crema. Nel fiume passano navi, nel fiume le donne lavano i vestiti, i bambini fanno il bagno, nel fiume si allevano pesci, nel fiume scaricano le fabbriche e si abbeverano animali. Le multinazionali vendono nuovissimi detersivi che a differenza dei saponi animali non si disperdono nell’acqua e le schiume rimangono a galla, vicine ai bambini che giocano, alle ragazze che lavano le stoviglie. I detersivi entrano direttamente nei corpi.

Maneggiare con cura

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di Benedetta Centovalli

julesjim.jpg«Ma c’è un luogo in cui possiamo sempre trovare qualcosa di autentico: il focolare di un amico, dove poter condividere le nostre piccole preoccupazioni, trovare calore e comprensione, dove i meschini egoismi sono inconcepibili e dove vino, libri e chiacchiere danno un significato diverso all’esistenza. Allora sappiamo di avere conquistato qualcosa che nessuna falsità può corrompere e ci sentiamo a casa», scrive Max a Martin. L’amicizia è stata da sempre un tema forte nella letteratura. Le grandi storie di amicizia sono state anche grandi storie d’amore e hanno attraversato tutte le tradizioni. Dallo scaffale della contemporaneità sono tanti i libri che ci vengono incontro offrendoci il racconto di questo sentimento comune a ciascuno di noi.

State a casa a fare i compiti #1

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di Federica Fracassi e Jacopo Guerriero

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ISTRUZIONI PER L’USO:
Questa è la prima parte di un’intervista a Daniele Luttazzi che abbiamo incontrato a Milano qualche giorno fa in occasione del suo spettacolo “Sesso con Luttazzi” in scena al Teatro Franco Parenti.

Leggete se siete persone libere.
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Una definizione di Daniele Luttazzi su Daniele Luttazzi.

Sono un ragazzo gentile con una luce satanica negli occhi.

La nudità del pensiero

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Altre riflessioni sul ruolo della critica e degli intellettuali

di Federico Ferrari

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Romolo Bugaro pone nel suo articolo un’interessante opposizione tra il “pensiero nudo” e la “parola armata” . Pur comprendendo le ragioni da cui nascono le sue tesi, credo che le cose non stiano esattamente così. Non esiste cioè questa alternativa. E per diverse ragioni.

Non esiste un’alternativa tra un atteggiamento teoretico teso all’autosmascheramento o all’autodenudamento (Nancy) e una postura critica orientata invece verso una presa di parola coniugata e forte, capace di smascherare la menzogna che, travestendo il reale, ci avvolge e ci accieca (Sanguineti).

Trasloco

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di Helena Janeczek

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Home is where the heart is
home is so remote,
home is just the emotion
sticking in my throat:
let’s go to your place

Lene Lovich

Mercato immobiliare di Milano nel 2003

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di Giorgio Mascitelli

Per chi come me ha dovuto crearsi un minimo di competenza (dettata da necessità e non da piacere o speranze di guadagno) sul mercato immobiliare di questi anni a Milano, è del tutto ovvio che uno degli indicatori di valore di un appartamento sia la presenza o meno nel condominio di quegli stranieri variopinti che in maniera non meno variopinta sono chiamati extracomunitari. La presenza di questi vicini svaluta l’appartamento in misura non vistosa, sicuramente è più oneroso non avere l’ascensore o l’impianto elettrico a norma, ma anche questa è ormai una voce stabile nella determinazione del prezzo di una casa.

Est-Ovest

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ricevo e pubblico
Dario Voltolini

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Est-Ovest.

Un viaggio nella musica di oggi.

Edizione 2003

FaQ (Frequently asked questions)

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Dopo approfonditi confronti avvenuti nell’ultimo anno, sia a livello regionale sia in un più ampio contesto nazionale, è nato in Lombardia un coordinamento indipendente, FaQ.

Il voto agli immigrati #2

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di Tiziano Scarpa

Neoproletariato[1].jpe5. “Purtroppo”.
Un excursus su pietas, neorealismo e scrittori Cannibali

Mi ricordo che cosa dicevano e scrivevano anni fa alcuni critici sugli scrittori italiani cosiddetti Cannibali.

Paolo Mauri: gli scrittori Cannibali non hanno pietas. Nei loro scritti non c’è dolore.

Roberto Cotroneo: i Cannibali non sono nient’altro che nuovi neorealisti, per nulla originali; sono cascami epigonali di quella passata grande stagione del cinema e della letteratura italiana.

Il voto agli immigrati #1

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di Tiziano Scarpa

elezioni[1].jpe

Cari amici di Nazione Indiana,

mi trovo all’estero, non ho la possibilità di accedere come e quanto vorrei ai commenti della stampa italiana; ma ho letto che Gianfranco Fini ha proposto di estendere il diritto di voto anche ai lavoratori immigrati stranieri.

(Nella foto: elezioni in Sierra Leone)

Lettera da Nablus

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di Simona Barberini e Carla Bendetti
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Questa è l’ultima delle tante lettere che ho ricevuto da Nablus.
La scrive Simona Barberini, da molti mesi in Palestina con il Servizio civile internazionale, su iniziativa dell’International Solidarity Movement. Sono cittadini di diversi paesi occidentali che intendono offrire ai palestinesi uno scudo o un elemento di dialogo e trattativa con i soldati israeliani.

L’uso dei saperi

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Andrea Inglese

Dopo qualche mese di partecipazione a Nazioneindiana, nella sua versione “dialogante”, ossia con oblò verso l’esterno, anzi porticina o falla volontaria per passaggi, intrusioni e scorribande, tenterò un primo bilancio spassionato.

Quattro porte su ‘Petrolio’ # 3

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Potere.Visioni. Tempi. Mondo

di Carla Benedetti

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2. VISIONI

Leggiamo un passo dall'”Appunto 3″.

Carlo vede venire due esseri, di una natura che non è certamente umana; ma appare tuttavia naturale, inserendosi nella logica della Visione. Si mettono uno di qua e uno di là del corpo di Carlo, coi piedi all’altezza della sua testa, e cominciano a parlare…