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Cielo nero

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SCRIVERE BENE, SCRIVERE MALE (Autismi mitografici # 5)

di Giacomo Sartori  dedicato a Andrea C.  (ma anche a Pippo D.B. e a Francesco  D.B., con un grande augurio)  Naturalmente ben scrivere non vuol dire scrivere bene, e anzi equivale piuttosto (può equivalere, nei fatti finisce per equivalere, molti esempi dimostrano che nei fatti equivale) a scrivere male, o anche molto male. Parlo beninteso dell’italiano, lingua che lascia libertà infinitamente più grandi di tante altre, meno normalizzata e meno normativa, meno...

CIELO NERO (11 gennaio 1944)

di Giacomo Sartori Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} Ragazza Vedo solo il suo orecchio la curva dell’orecchio: l’anca sensuale di un violino Le mie labbra premono contro i suoi capelli fini e non puliti respiro l’odore di uomo e di alghe appiattite sugli scogli durante la marea bassa   Anziana È molto smaliziata la piccola spia crucca sussurra lui stringendomi la vita con molta delicatezza come si toccano le cose fragili   Ragazza Non si muove: sembra anche...

Nuovi autismi 3 – La mia carriera letteraria

di Giacomo Sartori Il mio ultimo romanzo è andato benissimo: nessuno l’ha comprato, nessuno l’ha recensito, nessuno ne ha parlato. Nessuno mi ha invitato a discuterne da qualche parte, nessuno mi ha cooptato a un qualche festival letterario. Nemmeno a uno piccoletto, in uno di quei villaggi abbioccati dove gli scrittori locali inscenano scialbe ruotine di provincia (anche ai festival preclari gli scrittori fanno la ruota, ma è una ruota...

Perchè, e come, scrivere un romanzo (su Galeazzo Ciano)

di Giacomo Sartori In passato ho voluto scrivere un romanzo sulle ultime fasi della malattia di mio padre, sulla sua agonia. Mi sono quindi messo all’opera. Prima ancora che me ne rendessi conto il testo mi ha però preso per mano, conducendomi molto indietro, in plaghe dove non avevo pianificato di avventurarmi. Incurante della mia costernazione me ne ha mostrate i recessi meno presentabili, ha preteso che prendessi nota di...
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