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lavoro culturale

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Di lavoro, non ne parliamo per favore

di Andrea Inglese

Parliamo di lavoro, del nostro lavoro, nelle vetrine personali di Facebook? Mi sembra poco. Le nostre esperienze lavorative, in genere, per entrare nella vetrina personale devono essere in qualche modo attraenti: un contratto ottenuto, soprattutto se prestigioso, si può celebrare in collettività ristretta.

L’era dell’autopromozione permanente

di Andrea Inglese C’era la rivoluzione permanente. È un concetto di cui ho sentito parlare molto tempo fa, e qualcuno me l’ha pure spiegato. Con più precisione, però, ricordo il concetto di formazione permanente; su questo hanno battuto chiodo in modo molto più deciso, e in tempi molto più recenti. Il fatto che uno faccia fatica a trovare lavoro è qualcosa di intimamente legato alla formazione permanente, perché non ci...

Per una critica comparata dei dispositivi culturali

di Andrea Inglese La questione del “lavoro culturale”, che si è rifatta centrale da almeno un anno a questa parte grazie ai diversi movimenti attivi a livello nazionale per una riappropriazione della cultura (Teatro Valle, TQ, ecc.), appare assai diversa se guardata non più dall’Italia ma dalla Francia. Uno spostamento di visuale ci sembra necessario, tanto più che il termine “cultura” non solo risuona come vuota tautologia nei ritornelli pubblicitari...
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