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Osservazioni marginali sulla cultura europea contemporanea

di Giorgio Mascitelli         Con la morte di Jean Starobinski il marzo scorso arriva probabilmente a estinzione o quasi quella tradizione plurigenerazionale di studiosi novecenteschi, di formazione storicofilologica, in grado sia di muoversi con rigore specialistico su singoli aspetti sia di padroneggiare  una visione d’insieme dei fenomeni culturali e letterari, di cui il più autorevole esponente è stato, a parere di molti, Erich Auerbach.  Si potrebbe affermare che furono studiosi che...

Da un Sordello all’altro

di Giorgio Mascitelli   Molloy sta osservando in una vuota pianura irlandese un signore, il signor B che si allontana in direzione opposta alla città dopo l’incontro con il signor A. Molloy è accovacciato sotto una roccia vestito di grigio e si immagina che il signor B non possa notarlo.  Nel descrivere la sua posizione il vagabondo ricorre a una citazione dantesca, che suona così: Il regardait  autour de lui (...

Le radici d’europa e il nuovo che avanza

  di Giorgio Mascitelli Nei giorni caldi della crisi greca di quest'estate l'argomento a favore della Grecia che un'Europa senza di essa sarebbe impossibile in quanto patria nell'antichità dei valori europei ha destato una forte reazione sia nel discorso mediatico main stream sia in numerosi interventi di privati cittadini in vari forum in rete. In Italia l'intervento più noto è stato quello di Claudio Magris sul Corriere della Sera, del quale...

Lavorare con lentezza ovvero opinioni di un disadattato

Di Giorgio Mascitelli La letteratura, come l’ho appresa io negli anni ottanta, quelli del liceo e dell’università, era un’attività regolata da una serie di istituzioni e convenzioni, definite di solito società letteraria ( critica accademica e militante, le collane editoriali, le riviste, la figura dell’autore, i concetti di tradizione e avanguardia ecc.), che in realtà erano già  entrate in crisi allora, anche se io non me accorgevo perché ero troppo...

Dio non scrive romanzi. Elogio a Ernesto Sabato

di Massimo Rizzante Ricordo la prima volta che incontrai Ernesto Sabato, l’autore della trilogia romanzesca composta da Il tunnel (1948), Sopra eroi e tombe (1961) e L’angelo dell’abisso (Abaddón el exterminador, 1974). Un giorno di settembre di dieci anni fa in una città del sud della Spagna procedevo sbuffando per l’opprimente calura. Ero uscito dall’albergo in anticipo su un appuntamento e gettavo distrattamente lo sguardo sulle bellezze del luogo. Fu così...
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